: "L’importanza di un cloud sovrano e qualificato per i fornitori della PA" La sovranità secondo Aruba.it
Le compravendite immobiliari per edifici ristrutturati di classe energetica superiore sono passate dal 7% al 38%, mentre le compravendite di edifici nuovi sono passate dal 49% al 70% nello stesso periodo.
Il Real Estate si sta configurando come un settore all'avanguardia nella promozione di edifici più intelligenti e sostenibili, mettendo al centro un forte impegno verso un futuro del patrimonio immobiliare in cui l'efficienza e la sostenibilità sono al centro delle strategie di crescita e sviluppo. La qualità energetica degli edifici ha infatti un impatto diretto sul valore degli immobili, ma anche sulla vita quotidiana delle famiglie. È quanto emerge da un'analisi condotta dalla Community Smart Building di TEHA Group che ha scandagliato l'evoluzione del parco immobiliare italiano in termini di efficienza energetica, evidenziando l'impatto di queste performance sull'andamento del mercato degli edifici smart e sostenibili.
In Italia, nonostante il miglioramento registrato tra il 2018 e il 2023, con un aumento degli edifici in classe A (da 8% a 15%), il 75% del parco immobiliare italiano rimane nelle tre peggiori classi energetiche – rileva l'indagine giunta alla sua terza edizione e con il supporto dei partner ABB, ANCE Lombardia, BTicino, IRSAP, KONE, MCZ Group e Principe Ares – Questo non solo contribuisce alla povertà energetica, ma ha un impatto anche sul valore economico degli immobili.
Negli ultimi 10 anni, infatti, il mercato immobiliare italiano ha mostrato sempre più interesse verso gli edifici ad alta efficienza energetica (classi A e B): dal 2014 al 2023, le transazioni immobiliari per edifici ristrutturati di classe energetica superiore sono passate dal 7% al 38%, mentre le compravendite di edifici nuovi sono passate dal 49% al 70% nello stesso periodo.
Di conseguenza, a crescere è anche il valore di mercato degli edifici ristrutturati, che è pari a 2.316 euro/mq nel 2023, ovvero il 43% in più rispetto a quello degli edifici abitabili (1.615 euro/mq) e dell'80% rispetto a quelli da ristrutturare (1.290 euro/mq).
ùUna tendenza che da una parte sottolinea come gli investimenti in ristrutturazioni e costruzioni che rispettano elevati standard energetici siano sempre più considerati di valore strategico, dall'altra evidenzia una maggiore consapevolezza per le proprietà in grado di garantire un minor impatto ambientale oltre che vantaggi economici in termini di risparmi energetici.
Con l'efficientamento smart: risparmi fino a 19 miliardi di euro l'anno per l'Italia
In Italia, il 67% dell'energia consumata dagli edifici viene utilizzata per il riscaldamento degli ambienti, superando la media UE (65,1%). Eppure, quasi una famiglia italiana su 10 (8,8%) non riesce a mantenere adeguatamente calda la propria casa, posizionando il Paese al nono posto nella lista dei paesi UE più colpiti da povertà energetica, ovvero la mancanza di accesso ai servizi energetici essenziali che garantiscono livelli di vita e di salute dignitosi. Un tema che riguarda oltre 41 milioni di cittadini europei, di cui 5,3 milioni italiani, e che si lega alla combinazione di basso reddito, elevati costi energetici e scarsa efficienza energetica degli edifici.
L'efficientamento smart degli edifici può trasformare questo scenario, riducendo i consumi energetici fino al 29% e quelli idrici fino al 5%. Questo si traduce anche in benefici economici: secondo l'analisi della Community Smart Building di TEHA, si stima infatti un risparmio netto complessivo tra i 17 e i 19 miliardi di euro all'anno, portando benefici diretti sul budget delle famiglie. Per questo è urgente che istituzioni, imprese e cittadini collaborino per promuovere e implementare soluzioni che non solo aumentino l'efficienza energetica, ma che allo stesso tempo stimolino l'economia e migliorino il benessere delle famiglie.
La prospettiva del settore Real Estate sugli Smart Building
In questo contesto di crescente interesse verso gli edifici smart e sostenibili, la Community Smart Building di TEHA ha avviato un dialogo approfondito con i protagonisti del settore Real Estate e della filiera degli smart building. Dal confronto con la Community, emerge come gli operatori del settore stiano rispondendo efficacemente alle esigenze di sostenibilità ed efficienza, ad esempio attraverso investimenti strategici e adottando tecnologie avanzate — dalla digitalizzazione degli edifici all'uso dei prefabbricati.
L'ecosistema degli Smart Building risulta un'opportunità interessante per i gestori di asset immobiliari che, grazie all'impiego dei sistemi di Building Management System (BMS), possono ottimizzare la gestione degli edifici e ottenere significativi energetici e operativi. Secondo gli operatori, la progettazione e trasformazione degli edifici deve ora orientarsi verso la logica di ‘smart district', un approccio che promuove l'efficienza energetica e la sostenibilità su una scala più ampia, integrando le singole unità in un sistema interconnesso e interoperabile. Un punto chiave in questa trasformazione, attenzionato dagli operatori del Real Estate, è proprio l'interoperabilità dei sistemi, essenziale per garantire una comunicazione efficace tra le diverse tecnologie impiegate, massimizzando così l'efficacia delle soluzioni smart adottate.
"Il rinnovamento green e smart del parco immobiliare italiano è non solo necessario, ma anche un'opportunità economica significativa. Il Real Estate sta già implementando tecnologie avanzate e investendo attivamente in questo senso, dimostrando un impegno concreto verso un futuro più sostenibile e efficiente, ma è fondamentale che vengano messi in campo ulteriori investimenti per potenziare e accelerare questo processo", spiega Benedetta Brioschi, partner e responsabile della Community Smart Building di TEHA Group.
"La tecnologia a supporto dell'efficienza energetica di case, di infrastrutture così come di edifici commerciali e del terziario, e, più ampiamente, dei distretti nelle nostre città, sta già dimostrando la sua efficacia in termini ambientali ed economici – commenta Andrea Vicario, building applications sales manager di ABB –. Applicare le nostre tecnologie digitali per l'ottimizzazione dei consumi e del comfort è una via che, con la collaborazione del settore real estate, può accelerare la transizione energetica e sostenibile".
"La sfida di BTicino è contribuire al raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici, sensibilizzando i consumatori al risparmio – afferma Romina Donazzi, energy efficiency marketing manager di BTicino –. Noi progettiamo sistemi BACS (ovvero di Building & Automation Control System), che, includendo gli strumenti digitali di automazione e regolazione intelligente, permettono di controllare e rendere automatiche alcune operazioni, per una riduzione notevole dei consumi energetici complessivi. Ad esempio, unendo la termoregolazione smart a quella a zone o al cronotermostato, abbiamo calcolato che si può arrivare a un risparmio anche del 20-25%".
"Un edificio smart può essere paragonato ad un sistema in cui tutti gli elementi al suo interno sono interconnessi tra loro, affinché vengano garantite massima efficienza energetica e migliore esperienza per gli utenti – commenta Marco De Flora, service business director Italy & Iberica di KONE –. L'ascensore intelligente e sostenibile è parte integrante e attiva di questo insieme. La digitalizzazione e l'innovazione continua hanno trasformato l'elevatore da semplice dispositivo per il trasporto da un piano all'altro di persone e merci, ad elemento connesso in grado di comunicare con gli altri elementi. Alcuni esempi: contribuisce al controllo del traffico dall'accesso all'edificio alla destinazione, riduce l'impatto sull'ambiente grazie ai bassi consumi, recupera l'energia prodotta in fase di frenatura per essere re-impiegata all'interno della struttura per altri scopi. Quindi il potenziale dell'ascensore di ultima generazione è quasi infinito e per sfruttarlo al meglio è importante che in fase di progettazione si favorisca l'implementazione di soluzioni integrate".
Le città “full digital” sono Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Modena, Parma, Prato, Rimini, Roma Capitale, Siena, Torino, Trento e Venezia.
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Nel 2050 si stima che la popolazione mondiale supererà i 10 miliardi di persone. Un aumento demografico di questa portata metterà sotto pressione il sistema alimentare globale, costringendo le aziende a ripensare radicalmente la catena alimentare. Però, spiegano gli esperti, diventeranno comuni alimenti in grado di assorbire gas serra dall’atmosfera, così come il cambiamento climatico trasformerà le colture regionali.
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