▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...
InnovationCity

: "I rischi del lock-in" La sovranità secondo Aruba.it

Space Economy, l’Italia mira alla conquista dello spazio con un budget da 7,3 miliardi di euro

Un recentissimo studio rilasciato dall'Università Telematica Unicusano esplora il ruolo dell’Italia nella Space Economy, analizzando investimenti, missioni e professioni del settore.

TechWorld

L’Italia protagonista della Space Economy. E non solo per i finanziamenti riconosciuti all’ESA che la pongono alle spalle di Germania e Francia, ma anche per i progetti che ne rafforzano l’immagine a livello mondiale. In una recente ricerca, l’Unicusano pone l’accento sul crescente numero di investimenti nazionali nel settore che raggiungeranno i 7,3 miliardi di euro entro la fine del 2026. Un budget importante che consentirà all’Italia di posizionarsi fra i leader del Vecchio Continente. Soltanto nel 2025 – sottolinea l’università telematica – l’Agenzia Spaziale Europea ha approvato investimenti per 7,7 miliardi di euro, confermando l’Europa al terzo posto dietro Stati Uniti e Cina.

Secondo lo studio dell’Unicusano, all’interno di questo scenario l’Italia mantiene un ruolo chiave, risultando il terzo finanziatore dell’ESA con un contributo del 15%, subito dopo Germania e Francia. I suoi investimenti andranno in ricerca, infrastrutture e innovazione tecnologica.

Ma in questi anno il ruolo dell’Italia è stato molto apprezzato per i progetti di livello internazionale che ne hanno rafforzato la posizione nella scena spaziale internazionale. Tra questi spiccano missioni come ExoMars 2028 dedicata all’esplorazione del Pianeta Rosso e Argonaut Lander, un veicolo progettato per l’atterraggio lunare. Il programma Iride, una costellazione di satelliti destinata al monitoraggio ambientale, e il Programma Platino, pensato per il controllo del territorio e la prevenzione degli incendi, rappresentano due esempi di come la tecnologia spaziale possa avere un impatto diretto sulla gestione delle risorse terrestri. Non meno rilevanti sono i sistemi Galileo e Copernicus, che offrono rispettivamente una navigazione satellitare ad alta precisione e un monitoraggio climatico avanzato.

Oltre agli investimenti e ai progetti finanziati, riporta l’Unicusano nella sua infografica, l’Italia è protagonista di alcune delle più importanti missioni internazionali grazie alla collaborazione con ESA, NASA e altre agenzie spaziali. Il suo contributo si estende a iniziative fondamentali come il programma Artemis, che punta al ritorno dell’uomo sulla Luna e allo sviluppo di habitat lunari avanzati, e la Stazione Spaziale Lunare Gateway, per la quale Thales Alenia Space fornisce moduli pressurizzati. Anche la missione ExoMars, che prevede l’invio del rover Rosalind Franklin su Marte, vede un’importante partecipazione italiana.

Negli ultimi anni, l’Italia ha dimostrato la propria eccellenza nel settore spaziale contribuendo attivamente a missioni come Vega-C, il lanciatore italiano sviluppato da Avio, e AX-3, la missione sulla Stazione Spaziale Internazionale con equipaggio italiano. Il progetto LUCRE, nato dalla collaborazione tra ASI e NASA, mira invece a migliorare le comunicazioni tra la Luna e la Terra. Parallelamente, l’Italia sta investendo in Space Rider, il primo spazioplano europeo riutilizzabile, e nelle Space Factory, centri di produzione di satelliti supportati da investimenti superiori ai 100 milioni di euro da parte di Leonardo e Thales Alenia Space.

La Space Economy non riguarda solo le missioni spaziali, ma anche le applicazioni tecnologiche che derivano dall’uso avanzato dei satelliti. Il monitoraggio climatico, la navigazione satellitare e lo sviluppo di nuovi servizi globali sono alcuni dei principali benefici di questa industria in espansione. Grazie al programma Copernicus, l’Europa può analizzare il cambiamento climatico con strumenti sempre più precisi, mentre il sistema Galileo offre un servizio di posizionamento satellitare con una precisione superiore al GPS. Inoltre, il settore sta aprendo nuove opportunità nell’ambito del turismo spaziale, dei servizi di lancio e dell’estrazione mineraria nello spazio, segnando l’inizio di un’era in cui lo spazio diventa sempre più accessibile per applicazioni economiche e industriali.

Guardando al futuro, l’Italia deve affrontare alcune sfide strategiche per mantenere la propria posizione di leadership. L’aumento degli investimenti privati, lo sviluppo di nuove tecnologie come la propulsione nucleare e l’intelligenza artificiale per missioni autonome, e l’espansione delle attività di turismo spaziale e infrastrutture orbitanti sono tutti obiettivi fondamentali per la crescita del settore.

In questo contesto, la formazione gioca un ruolo cruciale. Per rispondere alla crescente domanda di figure professionali specializzate, Unicusano offre percorsi di studio mirati alle esigenze dell’industria aerospaziale. Corsi di laurea in Ingegneria Elettronica, Industriale e Meccanica formano esperti in telecomunicazioni, materiali avanzati e progettazione strutturale, mentre il Master in BIM e Digitalizzazione nell’Industria AEC fornisce competenze per la gestione e la progettazione digitale delle infrastrutture spaziali.

In definitiva, grazie a investimenti mirati, innovazione tecnologica e un sistema formativo orientato al futuro, l’Italia potrà continuare a consolidare la propria presenza nella Space Economy, contribuendo in modo significativo alle missioni e ai programmi spaziali che definiranno il futuro dell’esplorazione e dello sviluppo oltre l’atmosfera terrestre.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato
Iscriviti alla nostra Newsletter Gratuita. Iscriviti
Rimani sempre aggiornato, seguici su Google News! Seguici

Related news

Ultime Notizie

In Austria il nuovo hub europeo per la tecnologia delle batterie

Con il 3,35% del PIL destinato alla ricerca e sviluppo, una produttività del lavoro superiore del 14,2% alla media UE e un sistema di incentivi alla ricerca tra i più competitivi (14%), l’Austria si propone oggi come destinazione privilegiata per investimenti nel settore delle batterie e della transizione energetica.

12-12-2025

Grazie all'intelligenza artificiale nasce la piattaforma per l'individuazione delle patologie oculari diabetiche

Debutta la prima piattaforma a livello mondiale in grado di effettuare un confronto tra gli algoritmi di intelligenza artificiale progettati per rilevare le malattie oculari diabetiche. Questi algoritmi identificano i segni di danni ai vasi sanguigni nella parte posteriore dell'occhio.

12-12-2025

Ricercatori europei "guardano" dentro un vortice quantistico

Pubblicato su Nature Communications uno studio che apre nuove strade per lo sviluppo di superconduttori ad alta velocità.

12-12-2025

Osservatorio Fintech & Insurtech PoliMi: 485 startup in Italia, 8 su 10 puntano all’internalizzazione

Il 51% delle startup utilizza l'AI analitica, il 41% Generative AI. Ma tra gli operatori finanziari prevale cautela: il 93% dei progetti di intelligenza artificiale punta a mantenere basso il rischio per il proprio istituto.

11-12-2025

Notizie più lette

1 Ponte sullo Stretto di Messina: Marco Lombardi, CEO di Proger, risponde alle critiche

Marco Lombardi, CEO di Proger, una delle Società responsabili della progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina, risponde alle numerose critiche sull'impatto tecnologico-ambientale ed economico del Ponte sullo Stretto.

2 Riduzione del personale con l'AI? Confindustria dice no

Giovanna Labartino, Senior Economist del Centro studi di Confindustria, presentando il rapporto "IA e lavoro: nel cuore della trasformazione" sottolinea alcune questioni oggi al centro del dibattito sul tema intelligenza artificiale-occupazione.

3 Istituto Italiano di Tecnologia: 70mln di euro per portare in produzione i primi robot "Made in Italy"

Nasce la nuova startup Generative Bionics che ha l'obiettivo di sviluppare robot umanoidi che integrano design e intelligenza artificiale, operando con sicurezza ed efficienza nei contesti industriali.

4 In Italia i rifiuti speciali ammontano a 164,5 milioni di tonnellate: come le imprese possono gestirli in modo sostenibile

Come la digitalizzazione e la consapevolezza sulla produzione dei propri rifiuti aziendali e la tracciabilità degli stessi aiuta l’economia circolare sul territorio nazionale può trasformare i rifiuti in risorse, riducendo costi e impatti ambientali. Come le aziende possono fare la differenza.

Iscriviti alla nostra newsletter

Join our mailing list to get weekly updates delivered to your inbox.

Iscriviti alla newsletter

www.innovationcity.it - 8.3.23 - 4.6.3