▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...
InnovationCity

: "L’importanza di un cloud sovrano e qualificato per i fornitori della PA" La sovranità secondo Aruba.it

La cena dal futuro: ecco cosa mangeremo nel 2050

Nel 2050 si stima che la popolazione mondiale supererà i 10 miliardi di persone. Un aumento demografico di questa portata metterà sotto pressione il sistema alimentare globale, costringendo le aziende a ripensare radicalmente la catena alimentare. Però, spiegano gli esperti, diventeranno comuni alimenti in grado di assorbire gas serra dall’atmosfera, così come il cambiamento climatico trasformerà le colture regionali.

AgriFoodTech

Nel 2050, anno entro il quale le nazioni dovranno aver raggiunto l’obiettivo delle emissioni nette zero, si stima che la popolazione mondiale supererà i 10 miliardi di persone. Un aumento demografico di questa portata metterà sotto pressione il sistema alimentare globale, costringendo le aziende a ripensare radicalmente la catena alimentare. In questo scenario, ridurre lo spreco alimentare diventa una priorità concreta: solo in Italia ogni anno, lo spreco domestico genera circa 7,8 milioni di tonnellate di CO₂, pari a circa il 2 % delle emissioni nazionali.

Tradotto a livello individuale, si calcola che ciascun italiano getti via circa 30 kg di cibo, corrispondenti a 130,5 kg di CO₂, un valore paragonabile alle emissioni generate da un’automobile che percorre 1.100 km (Dati della campagna Spreco Zero di Waste Watcher International insieme al Distal - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell'Università di Bologna)..

È dunque necessario un cambio di rotta collettivo e la ricerca scientifica sta già sperimentando soluzioni alimentari dai richiami “fantascientifici”, tra coltivazioni rivoluzionarie e preparazioni avveniristiche che potrebbero diventare realtà nei prossimi anni.

In questo contesto e proprio in un momento di crescente attenzione sull’argomento, HelloFresh, il servizio di box ricette a domicilio, ha collaborato con Morgaine Gaye, futurologa alimentare, e Joseph Poore, climatologo dell’Università di Oxford, per prevedere cosa mangeremo nel 2050. Tra 25 anni, le modalità di produzione, acquisto e preparazione dei pasti saranno soggette a trasformazioni considerevoli. In base alle proiezioni degli esperti coinvolti da HelloFresh, si affermeranno dieci tendenze principali.

Le dieci tendenze

1. Pasti “comunitari”: il cibo continuerà a rivestire un ruolo centrale per i suoi aspetti emotivi e relazionali. Verrà riconosciuto un valore speciale agli alimenti prodotti direttamente dall’uomo (#madebyhumans), favorendo un incremento di pasti condivisi all'interno di quartieri e comunità residenziali. Le persone si riuniranno per gustare i prodotti provenienti dalle coltivazioni collettive, mentre le ricette di famiglia verranno tramandate attraverso database multigenerazionali. Grazie agli ologrammi, sarà persino possibile vivere esperienze culinarie virtuali con persone care lontane.

2. La fine della spesa settimanale: l’intelligenza artificiale e i servizi di box ricette a domicilio diventeranno la norma, permettendo di ricevere a casa tutti gli ingredienti necessari, nelle quantità precise per ciascuna ricetta. Questo sistema non solo semplificherà la vita quotidiana, ma contribuirà in modo significativo alla riduzione dello spreco alimentare.

3. Abiti che coltivano cibo: entro il 2050, l’abbigliamento potrà diventare una fonte di autosufficienza alimentare. Grazie ai progressi nella scienza dei materiali, si diffonderanno capi in grado di coltivare cibo in mobilità, ideali per uno stile di vita nomade. Per esempio, un piumino riveste più funzioni e in cui ogni tasca conterrà un sistema per produrre e conservare erbe aromatiche, micro-ortaggi o fonti di proteine vegetali.

4. L’ascesa dell’agricoltura urbana: la produzione alimentare sarà sempre più integrata nel paesaggio urbano. Orti condivisi, coltivazioni verticali e gruppi di acquisto solidale trasformeranno quartieri e città in spazi produttivi. Le catene di approvvigionamento diventeranno sempre più locali, mentre regioni e nazioni lavoreranno per raggiungere una concreta autosufficienza alimentare.

5. Il cibo che assorbe gas serra, anziché emetterli: nel 2050, verranno consumati cibi capaci non solo di nutrire, ma anche di aiutare il pianeta. Diventeranno comuni alimenti in grado di assorbire gas serra dall’atmosfera: grazie all’agricoltura oceanica e all’acquacoltura sostenibile, mitili, ostriche e vongole diventeranno protagonisti delle diete: questi molluschi, infatti, immagazzinano CO₂ nei gusci, rendendoli una risorsa alimentare altamente sostenibile.

6. Stop allo spreco alimentare grazie all’AI: entro il 2050, l’intelligenza artificiale pianificherà i pasti sulla base degli ingredienti disponibili sul mercato, riducendo gli sprechi a zero. Anche frutta e verdura “imperfette” verranno valorizzate, mentre gli scarti saranno trasformati in nuove pietanze tramite stampanti 3D.

7. Coltivazioni in evoluzione per il clima: il cambiamento climatico trasformerà le colture regionali e alcuni frutti tropicali, come il mango e la papaya, popoleranno il Mediterraneo; nei paesi nordici si coltiveranno invece quinoa, soia e uva. La dieta si adatterà alle nuove condizioni ambientali. Anche il Regno Unito vedrà crescere coltivazioni di grano duro, agrumi e avocado, mentre in Scandinavia si affermeranno colture come il sorgo e i kiwi.

8. Riscoperta dei raccolti “antichi”: nel 2050 si tornerà alle origini con piante autoctone e resistenti come il dente di leone o il sorrel. Oltre a tutelare la biodiversità, queste colture dimenticate, spesso capaci di prosperare in terreni poveri e con condizioni climatiche difficili, arricchiranno il microbioma umano e renderanno l’agricoltura più resiliente ai cambiamenti ambientali.

9. I raccolti “di nicchia” diventano comuni: colture tradizionali africane e andine come il teff, il fonio e i fagioli marama entreranno nella quotidianità europea. Ricchi di nutrienti, naturalmente privi di glutine e adatti a climi imprevedibili, saranno sempre più presenti in piatti globali come insalate, porridge e zuppe. Ingredienti come il kiwicha e il kañihua – parenti della quinoa – troveranno spazio nelle colazioni, nei prodotti da forno e nei dessert.

10. Il cibo come medicina preventiva: con dati sanitari in tempo reale, l’alimentazione sarà sempre più personalizzata. Gli assistenti AI ottimizzeranno porzioni ed ingredienti per migliorare benessere e prevenire malattie. Le ricette saranno su misura, affrontando specifiche condizioni e predisposizioni genetiche, rendendo l’alimentazione una forma di medicina preventiva integrata.

Per Joseph Poore, climatologo presso l’Università di Oxford: “È probabile che la nostra alimentazione nel 2050 presenti sostanziali differenze rispetto a quella attuale, sebbene non necessariamente secondo le aspettative comuni. L’impatto dei cambiamenti climatici richiederà la diffusione di colture maggiormente resistenti alla siccità e alle alte temperature, molte delle quali erano già utilizzate dalle civiltà del passato. Sarà inoltre necessario adottare un regime alimentare con un minor apporto di prodotti di origine animale, al fine di contenere il riscaldamento globale. Questa transizione avrà benefici rilevanti sia per la salute umana sia per la sostenibilità ambientale”.

“Nel prossimo futuro si assisterà a significative trasformazioni nelle abitudini quotidiane e nei modelli alimentari” afferma anche la dottoressa Morgaine Gaye, futurologa del cibo“L’intelligenza artificiale assumerà un ruolo centrale nella gestione delle attività domestiche e logistiche, consentendo alle persone di dedicarsi maggiormente alle dimensioni relazionali e valoriali della propria vita. Nonostante le innovazioni che interesseranno il modo in cui ci nutriamo, il momento della preparazione e della condivisione del pasto continuerà a rappresentare un’importante occasione di connessione con i propri sensi, con la sfera affettiva e con l’ambiente naturale. L’esperienza di un pasto preparato in casa e condiviso con i propri cari rimarrà insostituibile, anche in un contesto altamente tecnologico”.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato
Iscriviti alla nostra Newsletter Gratuita. Iscriviti
Rimani sempre aggiornato, seguici su Google News! Seguici

Related news

Ultime Notizie

La cena dal futuro: ecco cosa mangeremo nel 2050

Nel 2050 si stima che la popolazione mondiale supererà i 10 miliardi di persone. Un aumento demografico di questa portata metterà sotto pressione il sistema alimentare globale, costringendo le aziende a ripensare radicalmente la catena alimentare. Però, spiegano gli esperti, diventeranno comuni alimenti in grado di assorbire gas serra dall’atmosfera, così come il cambiamento climatico trasformerà le colture regionali.

02-12-2025

Al via ENDURION, il progetto europeo per la produzione di idrogeno verde

L’iniziativa dell’Unione Europea punta a rivoluzionare la produzione di idrogeno verde attraverso elettrolizzatori ad alta efficienza, accelerando la decarbonizzazione dei settori industriali più energivori.

02-12-2025

Osservatorio Startup Thinking & Digital Academy PoliMi: 86% grandi imprese italiane fa open innovation

Secondo l'Osservatorio del PoliMi l’Intelligenza Artificiale sale al secondo posto nelle aree di investimento Ict per il prossimo anno, preceduta da Cybersecurity. Seguono Big Data e Cloud. Per il 44% delle imprese la mancanza di risorse è il principale freno alla trasformazione digitale.

02-12-2025

Intelligenza artificiale generativa nell'EdTech: le cinque insidie da evitare

In questo contributo, a cura di Jim Kim, Senior Manager, Product Acceleration e Mastin Jones, Senior Manager, AWS EdTech, viene affrontato il tema dell'adozione dell’intelligenza artificiale generativa nel settore EDU e quali sono le insidie comuni che possono ostacolare l’adozione dell'AI.

02-12-2025

Notizie più lette

1 Greenpeace contro Shein: "Sostanze chimiche pericolose riscontrare su un terzo dei vestiti"

In occasione della settimana del Black Friday, Greenpeace pubblica una nuova indagine sugli abiti commercializzati dal colosso cinese del fast fashion Shein affermando che "contengono ancora sostanze chimiche pericolose che violano i limiti imposti dall’Unione Europea".

2 GEA Italia sostiene la Fondazione IEO-MONZINO ETS per il nuovo blocco operatorio all’interno di IEO3, il nuovo building dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano

Il nuovo blocco chirurgico, composto da sale operatorie avanzate e una farmacia ospedaliera, rappresenta un importante passo avanti nella capacità dell’Istituto di gestire procedure oncologiche complesse. La donazione di GEA, in particolare, è stata destinata all’allestimento di una sala operatoria ibrida di nuova generazione, progettata per integrare chirurgia tradizionale, robotica, endoscopia e radiologia interventistica.

3 Transizione 5.0, i Bandi regionali per le imprese italiane

Un aggiornamento per le imprese che cercano alternative concrete alla chiusura dello sportello “Transizione 5.0” e all’esaurimento dei fondi disponibili. Muffin, piattaforma digitale in Europa specializzata nella gestione della finanza agevolata, ha raccolto e aggiornato in un unico quadro le misure attive in Veneto, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta e Puglia. A disposizione 200 mln di euro per progetti di efficientamento energetico, innovazione, digitalizzazione e riorganizzazione.

4 MECSPE Bari 2025 apre i battenti: focus su innovazione e networking per il manifatturiero

Più di 350 aziende espositrici, 20.000 mq di superficie espositiva e un programma ricco di eventi per favorire la crescita delle imprese del Centro-Sud e del Mediterraneo. Focus su innovazione, tecnologie abilitanti e sviluppo delle nuove competenze valorizzando i talenti del futuro.

Iscriviti alla nostra newsletter

Join our mailing list to get weekly updates delivered to your inbox.

Iscriviti alla newsletter

www.innovationcity.it - 8.3.23 - 4.6.3