: "Cybersecurity e autonomia digitale" La sovranità secondo Aruba.it
Gli avvocati Giulio Coraggio e Tommaso Ricci dello studio legale DLA Piper esprimono le loro perplessità. "È importante trovare un equilibrio tra l'adozione di tecnologie di IA e la salvaguardia della privacy e della sicurezza degli utenti, ma ci riferiamo a tecnologie in rapida evoluzione che attualmente non generano rischi elevati per i dati delle persone”, spiegano i professionisti dello studio legale.
Gli avvocati Giulio Coraggio e Tommaso Ricci dello studio legale DLA Piper si interrogano sul significato di questa decisione? “La decisione fa seguito a una precedente decisione del Garante contro un altro Chatbot in cui era stata contestata la mancanza di verifiche dell'età”, commentano gli avvocati dello studio legale DLA Piper. “L'esatta portata della contestazione non è ancora chiara a causa della mancanza di dettagli nella decisione. Tuttavia, l'urgenza del provvedimento, a nostro avviso, appare ingiustificata”.
“La posizione del Garante sembra riflettere un pregiudizio verso i sistemi di intelligenza artificiale generativa, in linea purtroppo con l'attuale posizione della Commissione europea nella stesura dell'AI Act. In effetti, è chiaro che ci sono margini di difesa piuttosto ampi per alcune delle condotte contestate rispetto a ChatGPT, ad esempio, i dati generati dall'IA non corrispondono a dati di personali reali. È importante trovare un equilibrio tra l'adozione di tecnologie di IA e la salvaguardia della privacy e della sicurezza degli utenti, ma ci riferiamo a tecnologie in rapida evoluzione che attualmente non generano rischi elevati per i dati delle persone”, spiegano gli avvocati.
Quanto è probabile che altri organi di controllo dell'UE seguano il Garante? “In passato il Garante aveva adottato un provvedimento simile nei confronti di un social media, che non è stato seguito da altre autorità di protezione dei dati. Pertanto, non è ancora chiaro se altre autorità di protezione dei dati personali seguiranno la stessa linea. Ci auguriamo che questo non avvenga”, concludono i professionisti dello studio DLA Piper.
L’intelligenza artificiale è utilizzata in diverse attività logistiche, sia in ufficio (26%) che sul campo (16%). Otto aziende su dieci hanno già riscontrato benefici.
17-11-2025
“ISM4Italy integra iniziative industriali e progetti di ricerca, puntando a promuovere una solida coesione tra università, aziende e centri di ricerca in particolare su progetti ad alto livello di maturità tecnologica, una novità assoluta per il panorama nazionale”, sottolinea Giorgio Guglieri, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino e coordinatore di ISM4Italy.
17-11-2025
L’Associazione chiede anche la proroga del target PNRR al 30 giugno 2026 per garantire l’attuazione dei progetti aggiudicatari.
17-11-2025
Oggi il 63% delle aziende italiane riconosce la necessità di investire in formazione e competenze digitali per accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale nella logistica mentre Il 26% ha già integrato la sostenibilità nella pianificazione operativa, segnando l’inizio di un percorso verso una logistica più consapevole ed ecologica.
17-11-2025
Quattro i green claim inibiti tra cui "maglieria Impatto 0" e "Questa impresa rispetta alti standard di impatto ambientale e sociale positivo". Per Il Tribunale di Milano sono considerati illegittimi i green claim vaghi, generici e non verificabili.
Lo annuncia Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Resta comunque garantita, sottolinea il Ministero, la possibilità di presentare nuove domande fino al 31 dicembre 2025.
In Veneto nasce uno dei primi licei a livello nazionale in cui le scienze applicate sposano l’AI. Laboratori multidisciplinari, machine learning e big data: così ci si prepara al lavoro del futuro. I nuovi corsi partiranno il prossimo anno e saranno presentati in anteprima agli open-day di metà novembre
In Italia 41,5 milioni di identità SPID, 48,4 milioni di CIE e 9 milioni di CieID. 7 milioni di utenti hanno attivato “Documenti su IO”. Il 50% degli italiani usa un wallet delle BigTech, principalmente per le carte di pagamento. Il 49% degli italiani vorrebbe che il wallet per l’identità fosse erogato dal Governo.