Una singola richiesta a ChatGPT consuma l'equivalente di energia utilizzata per caricare uno smartphone per 24 minuti con un caricabatterie da 5W mentre 42 richieste a ChatGPT consumano la stessa energia di un televisore che rimane accesso durante 50 minuti consecutivi. Leggi lo studio.
La popolarità di ChatGPT continua a crescere. Tuttavia, cresce anche la preoccupazione per l’impatto ambientale legato all’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale.
Surfshark, azienda di sicurezza informatica ha confrontato il consumo energetico di ChatGPT con alcune attività quotidiane. Ad esempio, una singola richiesta a ChatGPT consuma circa la stessa quantità di energia che serve per caricare il telefono per 24 minuti con un caricatore da 5W. Moltiplicando questo valore per 26 richieste, si ottiene l’equivalente energetico di scaldare il pranzo al microonde per 3 minuti. Con 42 richieste, invece, si consuma l'energia necessaria per guardare la TV durante 50 minuti consecutivi. È interessante notare che una singola richiesta a ChatGPT consuma circa 10 volte più energia rispetto a una normale ricerca su Google: circa 0,0029 kilowattora (kWh) rispetto ai 0,0003 kWh di Google.
"Queste cifre non sorprendono se consideriamo che le richieste all'AI vengono elaborate da enormi data center, molti dei quali dipendono ancora dall’elettricità prodotta da combustibili fossili, che causano notevoli emissioni di CO₂", spiega Luís Costa, responsabile della ricerca di Surfshark. "Ad esempio, se ogni persona negli Stati Uniti facesse una sola richiesta a ChatGPT in un giorno, si produrrebbero circa 1.479 tonnellate di CO₂: l’equivalente delle emissioni annuali di 322 automobili a benzina o dell'impronta di carbonio di 1.500 persone che volano andata e ritorno da Londra a New York".
Chi non guida o non ha in programma di volare oltreoceano può anche vederla in questo modo: anche quest'anno sarà necessario scaldare casa. Se ogni persona che vive negli Stati Uniti inviasse una sola richiesta a ChatGPT, il consumo totale ammonterebbe a circa 119 MWh, Una quantità di energia che basterebbe ad alimentare 63 abitazioni italiane per un intero anno, considerando un consumo domestico medio annuo di 3,25 MWh. Inoltre, la situazione non sembra destinata a migliorare, poiché il numero di utenti dell'IA nel mondo dovrebbe aumentare del 20% nel 2025 rispetto all'anno precedente, battendo tutti i record di incremento annuale. Questo aumento significa che solo nel 2025 circa 65 milioni di persone inizieranno a usare l'intelligenza artificiale, arrivando a un totale di 378 milioni.
Non possiamo più immaginare la nostra vita senza gli strumenti basati sull'AI, ormai indispensabile per molte persone. Ma siccome l'intelligenza artificiale ha un impatto ambientale molto alto, possiamo seguire delle norme di utilizzo responsabile, ad esempio usando più spesso i motori di ricerca, che consumano molta meno energia. Un'altra cosa da valutare è se le richieste che facciamo sono davvero necessarie o, al contrario, vuote e dettate semplicemente dalla curiosità, con il risultato di far lavorare ancora di più quegli enormi data center per fornire i risultati sperati. Prendiamo ad esempio la tendenza delle bambole AI virali che ha spopolato a inizio anno. Da questo punto di vista, è stato un enorme spreco di energia.
Oltre a monitorare il tuo utilizzo degli strumenti di intelligenza artificiale, potresti anche considerare di interagire con chatbot meno assetati di dati. Recentemente, Surfshark ha analizzato 11 chatbot AI e ha scoperto che Meta AI è quello che raccoglie più dati dagli utenti.
Tu quante richieste hai fatto oggi all'AI?
Metodologia e fonti
Le stime del consumo energetico di ogni richiesta effettuata a ChatGPT sono state elaborate sulla base di diversi studi recenti pubblicati tra il 2023 e il 2025. Queste stime derivano da valutazioni del ciclo di vita e modelli di efficienza hardware, e non da misurazioni dirette, a causa della scarsa trasparenza delle aziende di IA. La stima più bassa, pari a 0,3 wattora (Wh) a richiesta, proviene dall’analisi di Epoch AI⁸ del 2025, che riflette i miglioramenti nell’ottimizzazione dei modelli e nell’infrastruttura. La stima più alta, di 3 Wh a richiesta, si basa sugli studi precedenti di Alex de Vries⁹ del 2023 ed è confermata dalle misurazioni dell’Electric Power Research Institute (EPRI) e di BestBrokers¹⁰ nel 2024 (2,9 Wh). Le recenti ottimizzazioni di GPT-4o hanno ridotto il consumo di energia a 0,3 Wh, mentre i modelli precedenti consumavano molto di più a causa di hardware poco efficiente. Inoltre, le richieste più complesse e più lunghe possono anche superare i 3 Wh. Per questo studio abbiamo calcolato la media di altre ricerche, che si attesta inforno a 2 Wh.
Le emissioni di anidride carbonica di ciascuna richiesta (stimate in 4,32 grammi di CO₂⁴) sono state ricavate da analisi del ciclo di vita del consumo di elettricità dei data center, e integrano medie regionali di intensità di carbonio della rete, supponendo che l'intensità di rete media globale sia di 1,44 kg CO₂/kWh (le emissioni effettive variano a livello regionale, da 0,144 a 9 g CO₂/richiesta). Secondo le stime dell'EPA⁶, in media un'auto a benzina emette circa 4,6 tonnellate metriche di CO₂ all'anno (387 kg/mese).
Le potenze nominali degli elettrodomestici sono state ricavate dalle specifiche dei produttori pubblicamente disponibili, e si riferiscono ai tipici dispositivi domestici. Il consumo energetico su cinque minuti è stato calcolato moltiplicando la potenza (in watt) per la frazione di un'ora (5/60), ottenendo un valore in wattora (Wh).
Qui, è possibile consultare tutto il materiale di ricerca alla base di questo studio.
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