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45 milioni di italiani vivono in condomini con troppi problemi strutturali che creano problemi di salute

Il 75% delle famiglie italiane vivono in condomini che spesso presentano problemi strutturali tali da incidere in modo diretto su salute, produttività ed economia nazionale. Infatti in Italia ogni anno circa 15 milioni di giornate di malattia prese dai lavoratori italiani sono direttamente legate allo scarso benessere nei condomini, con danni economici stimati fino a 750 milioni di euro annui per il nostro Paese.

Ricerche e Trend

In Italia il 75% delle famiglie, circa 45 milioni di persone, vive in edifici condominiali, una popolazione paragonabile a quella di uno Stato europeo di medie dimensioni. Abitazioni che, tuttavia, presentano problemi strutturali tali da incidere in modo diretto su salute, produttività ed economia nazionale: basti pensare che ogni anno circa 15 milioni di giornate di malattia prese dai lavoratori italiani sono direttamente legate allo scarso benessere nei condomini, con danni economici stimati fino a 750 milioni di euro annui per il nostro Paese.

I dati arrivano dall’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari (Anaci), che gestisce in Italia 220mila condomini abitati da 20 milioni di persone, e Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che hanno siglato una partnership grazie alla quale gli amministratori di condominio diventano “ambasciatori” della salute urbana.

Gli italiani trascorrono fino al 90% del proprio tempo in spazi chiusi, ma molti edifici presentano problemi ormai strutturali: il 16,3% delle abitazioni ha almeno un difetto legato a umidità, muffe o isolamento; il 24% ha problemi di sovraffollamento, l’11% presenta problemi connessi all’eccessiva rumorosità degli ambienti, e fino al 30% delle case ha una scarsa qualità dell’aria interna. Ventilazione insufficiente, umidità, scarso isolamento acustico, illuminazione inadeguata impattano sul benessere di chi vive in edifici condominiali, al punto da causare la perdita di 15 milioni di giornate lavorative ogni anno, con ricadute sul fronte economico pari a circa 750 milioni di euro annui in termini di costi sociali e minore produttività – calcolano Anaci e Sima.

Per superare le troppe criticità che caratterizzano i condomini italiani, le tre associazioni hanno ora siglato un innovativo protocollo che prevede un percorso strutturato di formazione specialistica erogata da Sima - in qualità di scientific advisor di Anaci - e di formazione sulle tecnologie digitali di monitoraggio e controllo della qualità ambientale erogata da KNX Italia, agli amministratori di condominio aderenti all’associazione. La formazione riguarderà le determinanti ambientali e sociali della salute, la qualità dell’aria indoor, la gestione di muffe e umidità, il comfort termoacustico, l’illuminazione naturale e artificiale, la micro-socialità condominiale, la sicurezza sanitaria degli spazi comuni e tutti i protocolli operativi ed i sistemi di monitoraggio e controllo  e le tecnologie di automazione di edificio in generale, necessari a migliorare la salute e il benessere degli edifici nel modo più automatico possibile con il minimo intervento dell’utente. Gli amministratori formati diventeranno così figure chiave in grado di identificare criticità, accompagnare interventi efficaci e orientare i residenti verso comportamenti quotidiani più salubri.

L’adozione completa dei protocolli Sima, che prevedono monitoraggio della qualità dell’aria indoor, interventi tecnici anti-muffa, piani integrati per luce, rumore e temperatura, manutenzione predittiva, governance condominiale orientata alla salute, unitamente all’installazione di sistemi per il monitoraggio, controllo e regolazione dei parametri ambientali comporterebbe la riduzione fino al 10% del totale di giorni di malattia dei cittadini, con un miglioramento della produttività del +5,5%, una riduzione dei disturbi respiratori fino al -20%, con circa 6 milioni di cittadini che sperimenterebbero un miglioramento diretto sul fronte del benessere.

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