Nel primo incontro di Economia sotto l’Ombrellone 2024, a Lignano Sabbiadoro, gli esperti fanno il punto sul futuro del digitale, fra intelligenza artificiale e mancanza di personale. «L’intelligenza artificiale generativa in ambito lavorativo è ormai una realtà, e i problemi principali li avranno le nostre piccole e medie imprese che non la implementeranno in azienda»
«Il ritardo dell’Europa e dell’Italia sull’intelligenza artificiale riguarda la capacità di crearla, ma non quella di utilizzarla. Al di là, infatti, di notizie e statistiche, spesso approssimative, basate non di rado su pregiudizi e scarse conoscenze della realtà, l’Europa è nettamente all’avanguardia sulla regolamentazione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, il che è un aspetto fondamentale per farne un uso economicamente e socialmente sensato, nonché eticamente responsabile». Lo hanno sottolineato, a Lignano Pineta, nel corso primo incontro di “Economia sotto l’ombrellone” 2024, i relatori Marco Cozzi, Gabriele Gobbo e Luigi Gregori che si sono confrontati sul tema “Il futuro del digitale fra intelligenza artificiale e mancanza di personale”.
Infatti, secondo i tre relatori, ideatori e organizzatori del Digital Security Festival, che da cinque anni, con spirito divulgativo, porta all’attenzione del grande pubblico i temi dello sviluppo digitale dell’economia e della società, «esiste sicuramente un gap fra Europa da un lato e Cina e Stati Uniti nello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale, dovuto a un ritardo nella partenza e a una minor capacità di investimento rispetto a quella delle “sette sorelle” del Big Tech Usa (Apple, Microsoft, Google, Amazon, Nvidia, Tesla e Meta Platform) e del governo cinese, oltre che alla mancanza di una strategia coordinata europea per lo sviluppo dell’IA. Ma dall’altro canto molte aziende, pubbliche e private, europee sanno fare un uso molto avanzato delle tecnologie digitale e dell’intelligenza artificiale, tutelate anche da una normativa europea, l’AI Act, molto ben pensata. Certamente -hanno aggiunto Gregori, Gobbo e Cozzi- in Italia esiste un problema legato al fatto che le nostre aziende sono per lo più medio piccole e sono in difficoltà nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia per un oggettiva mancanza di dati, sia per una non sufficiente preparazione della classe dirigente di queste imprese, che non riesce ancora a comprendere adeguatamente l’importanza, strategica ed economica, di implementare nella propria quotidianità sistemi e tecnologie legate all’AI».
Dal canto suo, Gabriele Gobbo, conduttore della trasmissione Tv FvgTech, ha spiegato che: «L’intelligenza artificiale generativa in ambito lavorativo è ormai una realtà, e i problemi principali li avranno coloro che non la implementeranno in azienda. Al contempo, è necessario creare norme globali a protezione sia dell’utilizzo etico e consapevole, sia dello sviluppo, che deve sempre essere trasparente e rispettoso dei dati e dei diritti delle persone, con un approccio filosofico cyberumanistico».
«L’AI -ha poi sottolineato Marco Cozzi, presidente del Digital Security Festival- rappresenta un’opportunità economica senza precedenti, ma anche una sfida complessa. Le imprese che sapranno cogliere le potenzialità dell’intelligenza artificiale potranno incrementare la propria produttività, innovare i propri prodotti e servizi e conquistare nuove fette di mercato. Allo stesso tempo, è necessario investire in formazione e riqualificazione professionale per preparare la forza lavoro ai cambiamenti in atto e mitigare i rischi di disoccupazione tecnologica».
Passando, in seguito, al tema non meno importante delle possibili connessioni fra intelligenza artificiale e sicurezza informatica, Cozzi ha chiarito che: «L’uso dell’IA in ambito cybersecurity, tema che approfondiremo durante il Digital Security Festival di ottobre, rappresenta una potente arma a doppio taglio. Da un lato, l’AI può rivoluzionare la sicurezza informatica, automatizzando la rilevazione e la risposta agli attacchi con una velocità e precisione senza precedenti. Dall’altro, la stessa tecnologia può essere sfruttata dai cybercriminali per orchestrare attacchi sempre più sofisticati e difficili da prevenire. Per questo è cruciale sviluppare sistemi di AI sicuri e affidabili, oltre a diffondere una cultura della cybersecurity che coinvolga attivamente tutti gli utenti».
Nell’incontro, che ha visto una folta presenza di pubblico interessato e partecipe, i tre relatori hanno affrontato anche il tema della formazione nell’ambito digitale e dell’intelligenza artificiale con particolare attenzione al Nord-Est italiano, chiarendo come «la carenza di personale qualificato nel settore digitale e dell’intelligenza artificiale è un problema diffuso in Italia, e in particolare nel Nord-Est -ha detto Luigi Gregori, presidente It Club Fvg-. Questo "mismatch" delle competenze è il risultato di: una scarsa offerta formativa non sufficiente a soddisfare la richiesta; di una forte mobilità dei talenti, che porta i professionisti più qualificati a spostarsi verso aree più dinamiche e con maggiori opportunità, come la Lombardia o l’estero, attratti da condizioni lavorative più favorevoli, come remunerazioni più elevate e contesti aziendali più attenti all’innovazione; di ritardi nell’adozione delle nuove tecnologie che può ridurre la capacità delle aziende nordestine di attrarre e trattenere personale qualificato, aggravando il divario di competenze».
«È fondamentale, dunque -hanno concluso Cozzi, Gobbo e Gregori- potenziare la formazione di nuove figure professionali, sia attraverso percorsi universitari che tramite programmi di formazione continua mirati a sviluppare le competenze digitali richieste dal mercato e rafforzare la collaborazione tra il mondo accademico e imprenditoriale per allineare i percorsi formativi alle esigenze del mercato del lavoro. Servirebbero, poi, incentivi fiscali e finanziari per le imprese che investono nella formazione del personale e nell’adozione di nuove tecnologie e la creazione di ecosistemi digitali. In sintesi, offrire un equilibrio tra vita lavorativa e personale, stipendi competitivi e opportunità di crescita può rendere il territorio più attrattivo e contrastare la fuga di cervelli. Con un impegno congiunto di istituzioni, imprese e mondo accademico, è possibile colmare il gap e rendere il Nord-Est un polo di eccellenza nell’innovazione digitale».
Economia sotto l’Ombrellone 2024 è organizzata da EoIpso con il patrocinio del Comune di Lignano Sabbiadoro e Io sono Friuli Venezia Giulia. Co-main supporter Greenway e Filare Italia. Sponsor: FotoTherm, Digital Security Festival, Bepi Tosolini, Iop Group, Gortani, GLP, Confindustria Udine e UbiRoom. Partner tecnici: Pineta Beach, Lignano Pineta Spa, Hotel Ristorante President, Porto Turistico Marina Uno e Comunità Energetiche.
I prossimi incontri in programma
28 agosto 2024
L’energia democratica
Eros Miani, presidente Fototherm Spa
Marzio Ottone, presidente Quadrifoglio Agricola Srl
Marco Tam, presidente Gruppo Greenway
4 settembre 2024
Cos’è cambiato il primo luglio? Aziende e cittadini tra mercato libero e comunità energetiche rinnovabili
Devis Fantini, professionista energetico
Mauro Guarini, vice presidente Part-Energy
Massimiliano Panipucci, consulente energetico di Consulenze Energetiche Aps
Il nuovo strumento consentirà un monitoraggio ambientale preciso e innovativo, in grado di favorire lo sviluppo di nuove soluzioni industriali con elevate prestazioni, design sostenibile e bassi costi.
18-02-2025
A Bologna, dal 5 al 7 marzo, oltre 2.000 aziende si danno appuntamento per confrontarsi sulla transizione digitale ed ecologica
18-02-2025
La nuova tecnologia è in grado di preservare le caratteristiche organolettiche di sapore e di colore e di prolungare la durata di conservazione di prodotti come carne, frutta, latte, birra, zuppe e succhi, senza l’uso di conservanti chimici.
17-02-2025
Dall’automazione delle vendite all’ottimizzazione del customer care, ecco come l’AI trasforma le imprese con soluzioni avanzate integrate nei sistemi di comunicazione. Con oltre 500 candidature provenienti da tutto il mondo, le 16 startup selezionate rappresentano eccellenze nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, dei modelli linguistici avanzati (LLM) e delle applicazioni di automazione dei processi.
17-02-2025
A fine 2024 sono state 12.123 le startup innovative iscritte nell’apposito Registro delle Imprese (+111% rispetto al 2016). Quasi l’80% delle startup innovative italiane fornisce servizi alle imprese, il 13% opera nel manifatturiero e il 2,79% nel commercio. la Lombardia detiene il maggior numero di startup, il 27,4% del totale, seguita da Campania (12,35%) e Lazio (11,64%). Fanalino di coda la Valle d’Aosta (0,12%), Molise (0,57%) e Basilicata (0,84%).
In via di completamento l’infrastruttura che servirà i treni Coradia di Alstom nella prima tratta a idrogeno italiana: la Brescia-Iseo-Edolo
Dal piano originario del 2016 alla Legge di Bilancio 2025 molto è cambiato: dal target dei destinatari, all’ambito di applicazione, agli strumenti messi a disposizione delle imprese
Il termine per recepire queste disposizioni nel diritto nazionale è già scaduto il 1° luglio 2024. Oltre all'Italia in difetto ci sono altri sette paesi europei