: "Sovranità dei dati: perché conta davvero" La sovranità secondo Aruba.it
Crescono nel nostro paese le vendite dei modelli ibridi ma l'auto elettrica anche nel mese di ottobre 2023 registra una crescita modesta, del 4,1 percento. Da inizio anno a ottobre le vendite relative all'auto elettrica sono ferme al 3,9%, con volumi medi mensili di circa 5.000 unità.
Secondo i dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ad ottobre le immatricolazioni di autovetture nuove sono cresciute del +20% sull’analogo mese del 2022, raggiungendo le 139.052 unità. Dall’inizio dell’anno il mercato autovetture è salito del +20,5% per un totale di 1.315.964 unità rispetto alle 1.091.937 dei primi dieci mesi 2022 (-19% sul 2019).
«Apprezziamo le intenzioni e i passi in avanti compiuti dal Ministro Urso per rilanciare lo sviluppo e la riconversione industriale della filiera automotive ma le politiche dirette al rinnovo del parco circolante e all’accrescimento della mobilità elettrica richiedono un confronto più ampio al Tavolo automotive attraverso il coinvolgimento di tutti gli stakeholders capaci di dare contributi concreti al processo evolutivo in corso», evidenzia Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
«Le nostre imprese sono in prima linea nel favorire la diffusione dell’auto elettrica e delle auto a bassissime emissioni di CO2 ma il gap che riscontriamo tra obiettivi di decarbonizzazione e comportamenti di acquisto della clientela resta esageratamente alto e i nuovi ordini stanno registrando un calo apprezzabile già da parecchi mesi. Occorre un’azione di governo complessiva», prosegue De Stefani, «in grado di diminuire lo scetticismo sull’elettrico e accrescere l’energia derivante da fonte rinnovabile, secondo un piano di sviluppo e di realizzazione coerente ad una transizione ambientale ed energetica realmente sostenibile, senza quei ritardi attuativi – come accaduto, ad esempio, per i contributi alle colonnine di ricarica elettrica di imprese e cittadini – che compromettono gli stessi obiettivi, annullando, di fatto, l’efficacia delle disposizioni originali».
«Purtroppo», conclude De Stefani «le auto elettriche, seppur in crescita percentuale, restano “una goccia nell’acqua” e non riescono ad esprimere numeri adeguati a una vera e propria svolta ambientale: la domanda è fiacca (prezzi decisamente elevati), le auto-immatricolazioni fanno da cuscinetto mentre i fondi dell’Ecobonus restano ampiamente inutilizzati (sulla fascia 0-20 ci sono ancora oltre 118 milioni e 208 milioni per la fascia 21-60, oltre ai residui dello scorso anno): servono misure più incisive per rinnovare il parco circolante che, allo stato attuale, conta poco più di 200.000 auto elettriche mentre nel Ddl Bilancio 2024 non c’è alcuna disposizione di revisione in questa direzione».
Dal punto di vista delle alimentazioni, ad ottobre le ibride elettriche sono la prima scelta d’acquisto con una quota di mercato del 39% (+2,8 p.p. su ottobre 2022) e anche nel periodo gennaio-ottobre restano in testa con una rappresentatività al 36%. La quota dell’elettrico si attesta al 4,1% nel mese ma nel cumulato da inizio anno è sempre ferma al 3,9%, con volumi medi mensili di circa 5.000 unità, mentre le plug-in ottengono 4,2% di quota e sono stabili al 4,5% sull’anno. Ad ottobre le auto a benzina e diesel rappresentano complessivamente il 42,7% del mercato complessivo, con le prime che crescono del +20,8% e le seconde in calo del -4,3%. La preferenza per il Gpl esprime il 9,9% delle immatricolazioni del mese.
Una singola query può consumare fino a 0,43 Wh, con punte di 2–4 Wh per richieste più lunghe o articolate. Secondo Confartigianato, in Italia tra il 2019 e il 2023, la domanda elettrica dei servizi informatici e dei data center italiani è cresciuta del 50%, con un balzo del 144% delle attività dei servizi informatici e data center. Ed entro il 2026 il consumo globale di elettricità dei data center potrebbe più che raddoppiare.
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