Tra le pratiche di sostenibilità il 22,3% delle imprese manifatturiere adotta sempre più l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili mentre il 20,4% l’efficienza energetica.
L'Istat stima che il 59,5% delle imprese manifatturiere, nel 2022, abbia intrapreso azioni di sostenibilità. Tra queste, il 50,3% adotta azioni di tutela ambientale, il 44,6% di sostenibilità sociale e il 36,8% di sostenibilità economica. Le grandi imprese sono mediamente le più attive in tutte le pratiche di sostenibilità: oltre i 4/5 delle grandi imprese (81,5%) e soltanto il 36,1% delle piccole imprese fanno azioni di sostenibilità.
Tra le pratiche di sostenibilità il 22,3% delle imprese manifatturiere adotta sempre più l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e il 20,4% l’efficienza energetica. In termini di circolarità dei processi produttivi, oltre il riciclo dell’acqua (14,9%), l’11,8% delle imprese utilizza materie prime seconde e solo il 5,5% aderisce alla simbiosi industriale, il 5,2% riusa i rifiuti residui di produzione e il 4,7% delle imprese ricicla i materiali riprogettando i processi produttivi. Sulla base di quanto dichiarato da tutte le imprese manifatturiere intervistate si stima un aumento sensibile delle attività di tutela ambientale nel triennio 2023-2025. Ben il 64,5% delle imprese manifatturiere saranno attive nelle azioni di sostenibilità esaminate.
Si stima che il 50,4% delle imprese dei servizi abbia intrapreso azioni di sostenibilità nel corso del 2022. Tra queste, il 42,1% ha svolto iniziative di tutela ambientale, il 40,3% pratiche di sostenibilità sociale e il 35,2% delle imprese ha svolto azioni di sostenibilità economica. Le più attive sono le grandi imprese.
Le azioni più intraprese dalle imprese dei servizi sono: l’aumento di efficienza energetica (23,1%) e l’uso di energia da fonti rinnovabili (22,2%), segue il risparmio nel trasporto dei prodotti (19,4%). Per la circolarità, il 16,7% delle imprese utilizza materie prime seconde, il 13,3% attiva iniziative di rigenerazione/riuso di luoghi o beni culturali, il 13% ricicla l’acqua e l’8,2% aderisce alla simbiosi industriale. Il 52,5% delle imprese dei servizi ha dichiarato di prevedere per il futuro iniziative di tutela ambientale e che l’impegno sarà maggiore in ogni azione indagata. Oltre a un impegno crescente per l’energia, si segnala l’aumento delle azioni collegate all’economia circolare.
Il premio è dedicato alle tesi di laurea che affrontano i temi dell’economia circolare in tutta la sua complessità, quali le soluzioni per l’ecodesign, la sostenibilità e circolarità dei prodotti e degli imballaggi, l’innovazione tecnologica nei settori del riciclo e recupero degli imballaggi, le strategie di decarbonizzazione e i modelli di business e di consumo sostenibili e circolari.
25-04-2025
La Master School del Politecnico di Torino promuove la prima edizione dell’Executive Master in “Intelligenza Artificiale e scelte manageriali: innovazioni e strategie per la trasformazione digitale”, rivolto a manager, professionisti e neolaureati che desiderino arricchire il proprio percorso di crescita professionale con competenze nel campo della trasformazione digitale e dell'intelligenza artificiale applicata ai processi aziendali.
24-04-2025
Un’indagine di Indeed evidenzia come gli addetti alla selezione del personale stiano facendo ricorso a tool di intelligenza artificiale per sopperire alla difficoltà di recruiting. Anche in Italia.
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fino al 4 maggio sarà possibile vedere la serra Adaptive Vertical Farm (AVF), una tecnologia brevettata che raddoppia la resa rispetto alle serre tradizionali ed è pensata per missioni spaziali a lungo termine. Oltre alla sua applicazione nello spazio, offre soluzioni sostenibili anche per serre terrestri in ambienti estremi.
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BeadRoots e Agreen Biosolutions - le due startup AgriFoodTech selezionate da FoodSeed - in prima linea per rispondere alle sfide della viticoltura.
Gli impatti degli allevamenti intensivi sull’ambiente e le implicazioni connesse alla salute umana sono ormai ampiamente documentati: a livello nazionale il settore zootecnico è responsabile di oltre due terzi delle emissioni nazionali di ammoniaca (seconda fonte di formazione delle polveri fini, PM2,5, che causano decine di migliaia di morti premature ogni anno) e dell’inquinamento causato da eccessivi carichi di azoto e derivati nel terreno e nelle acque.
Le imprese attive nel settore sono 657. Ogni anno chiude il 5% delle attività, le nuove aperture si attestano al due percento
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