Per il settimo anno consecutivo, gli analisti di Statkraft – il più grande produttore di rinnovabili d’Europa - hanno realizzato un'analisi completa del mercato energetico globale da qui al 2050. L’energia solare è il modo più rapido per ridurre la dipendenza dell'Europa dal gas russo, fornire energia a prezzi accessibili e rispondere alla crisi climatica Entro il 2035 il fotovoltaico diventerà la principale fonte di produzione di energia elettrica al mondo
Lo studio “Low Emissions Scenario” di Statkraft (azienda elettrica di stato Norvegese, leader nel settore dell'energia idroelettrica e il più grande produttore di energia rinnovabile in Europa) mostra che entro il 2035 l’energia solare diventerà la principale fonte di produzione di energia elettrica al mondo. Per il settimo anno consecutivo, gli analisti di Statkraft hanno realizzato un'analisi completa del mercato energetico globale da qui al 2050. Unitamente all'energia eolica, l'energia solare si afferma come la tecnologia rinnovabile cruciale per limitare la dipendenza dell’Europa dal gas russo, ridurre le emissioni e fornire energia a prezzi accessibili. La nuova analisi di Statkraft stima un aumento medio annuo della capacità solare nell'UE tra i 45 e i 52 GW fino al 2030. Si tratta di una cifra significativamente superiore ai 33 GW annui previsti dagli analisti prima dell'invasione dell'Ucraina e praticamente raddoppiata rispetto ai 26 GW del 2021. Questo anche grazie al fatto che l'energia solare è efficiente dal punto di vista dei costi e richiede tempi di costruzione molto brevi rispetto ad altre tecnologie.
Lo studio “Low Emissions Scenario” di Statkraft dimostra che non è necessario scegliere tra la risoluzione della crisi energetica in corso, la crisi climatica e la necessità di autosufficienza. La soluzione è la stessa: più rinnovabili e un uso più efficiente dell'energia. "Nello studio vediamo che le misure più efficaci per risolvere la crisi energetica in corso sono le stesse cruciali per combattere la crisi climatica. Una maggiore attenzione alla sicurezza e all'autosufficienza energetica guiderà la transizione energetica verde", afferma Christian Rynning-Tønnesen CEO di Statkraft. Secondo il rapporto “Low Emissions Scenario”, nel 2050 le energie rinnovabili rappresenteranno quasi l'80% della produzione totale di energia elettrica a livello mondiale. L'energia solare sarà la più grande fonte energetica del mondo, con una produzione di oltre 21.000 TWh, pari all'80% della domanda mondiale di energia odierna.
Secondo Bernardo Ricci Armani, Country manager per l’Italia & VP del gruppo: "Sicurezza energetica, crisi climatica e domanda di energia a prezzi accessibili indicano che dobbiamo accelerare la transizione. Come ha affermato Giorgia Meloni nel suo discorso alle camere per la fiducia ’dal dramma della crisi energetica può emergere, per paradosso, anche un’occasione per l’Italia (….) in particolare il Mezzogiorno, è il paradiso delle rinnovabili, con il suo sole, il vento, il calore della terra, le maree e i fiumi. Un patrimonio di energia verde troppo spesso bloccato da burocrazia e veti incomprensibili’. Per Ricci Armani inoltre "in un sistema energetico in cui l'energia rinnovabile, come quella eolica e solare, dipende sempre più dalle condizioni atmosferiche, c'è una maggiore necessità di soluzioni flessibili che aiutino a bilanciare i consumi e la produzione”. Lo studio di Statkraft “Low Emissions Scenario” consiste in uno sguardo ottimistico ma realistico, in cui le emissioni globali di CO2 legate all'energia vengono ridotte del 60% entro il 2050. Il futuro scenario si attesterà su livelli di emissioni tali da limitare il riscaldamento globale a 2 gradi. Per raggiungere l'obiettivo di 1,5 gradi è necessaria invece una transizione ancora più rapida.
Su Statkraft
Statkraft, l’azienda elettrica di stato Norvegese, è leader nel settore dell'energia idroelettrica e il più grande produttore di energia rinnovabile in Europa. Il Gruppo produce energia idroelettrica, eolica, solare, da teleriscaldamento, fornisce soluzioni di accumulo e di stabilizzazione delle reti ed è un operatore di mercato globale con 4800 dipendenti in 20 Paesi.
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