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La Società Italiana di Elettronica (SIE) presenta i primi risultati della campagna di comunicazione avviata nel 2023: l’aumento degli iscritti coinvolge quasi tutti gli atenei italiani, grazie anche alle collaborazioni virtuose con le imprese del territorio.
Dopo anni di numeri in calo e preoccupazioni per il futuro del settore, arrivano finalmente segnali positivi per l’ingegneria elettronica italiana. Secondo i dati raccolti dalla Società Italiana di Elettronica (SIE), negli ultimi due anni accademici (dal 2022-23 al 2024-25) gli immatricolati ai corsi di laurea in ingegneria elettronica in Italia sono cresciuti mediamente del 17%. Un aumento che riguarda quasi tutti gli atenei, senza distinzioni geografiche o dimensionali, e che segna una inversione di tendenza significativa.
I numeri parlano chiaro: complessivamente si passa da 1.542 immatricolati nell’anno accademico 2022-23 a 1.803 nell’anno 2024-25 (dati parziali raccolti dalla SIE, non comprensivi di tutti gli atenei, quindi la cifra reale è ancora più alta). Tra gli incrementi più rilevanti spiccano: Università di Bologna +130%, Firenze +73%, Padova +65%, Catania +46%, Udine +44%.
«Siamo soddisfatti: la campagna di comunicazione, informazione e sensibilizzazione che la SIE ha avviato nel 2023 per far conoscere le opportunità e il valore sociale dell’ingegneria elettronica sta iniziando a dare i suoi frutti» dichiara Paolo Pavan, Presidente della SIE. «I giovani stanno riscoprendo un settore chiave per il futuro dell’industria italiana e per le grandi transizioni tecnologiche e digitali».
La crescita delle immatricolazioni risponde a una sfida ben più ampia. In un momento storico in cui solo l’1,5% dei laureati italiani proviene da discipline ICT (contro una media europea del 4,5%, dati Istat), il nostro Paese sconta un grave disallineamento tra domanda e offerta di competenze digitali. L’Osservatorio sulle Competenze Digitali 2023 stima una carenza attuale di oltre 175.000 professionisti ICT in Italia.
Il gap è ancora più evidente nel settore dei semiconduttori: tra il 2017 e il 2023 i posti di lavoro disponibili sono aumentati a un ritmo medio annuo dell’11%, mentre il numero di laureati in discipline pertinenti è rimasto stabile. Nel solo triennio 2021-2023, si stima un deficit medio annuo di circa 3.800 posizioni non coperte (dati DECISION Etudes & Conseil, Fondazione Chips-IT).
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