Octopus Energy pone dieci punti strategici per far evolvere il mercato italiano dell'energia, verso un futuro prossimo incentrato su rinnovabili e Smart Grid
Nei mercati in teoria concorrenziali ma in realtà piuttosto "ingessati" da dinamiche decennali, e in cui gli utenti finali comunque non sono granché abituati a modificare le proprie abitudini, serve sempre qualche approccio drasticamente nuovo per cambiare lo scenario. Gli italiani lo hanno sperimentato molto bene nel settore delle telecomunicazioni, quando si tratta di energia però le cose sono ancora ben diverse.
Octopus Energy, che ha approcciato il mercato italiano circa tre anni fa, ha dichiaratamente voluto cambiare sin da subito le carte in tavola nel mondo Energy, e in particolare nel segmento delle energie rinnovabili. L'approccio è stato quello di "democratizzare" le rinnovabili, ossia renderle accessibili a tutti attraverso tariffe convenienti e semplificando al massimo il rapporto - storicamente piuttosto "sofferto", nel nostro mercato - tra utility e clienti.
Ma non c'è solo questo. Un importante valore di Octopus Energy, specialmente in prospettiva, sta nelle iniziative con cui l'azienda concretamente mostra un nuovo modo di generare e consumare energia. Si tratta di modi - come le comunità energetiche, che l'azienda sta aiutando a creare, o i servizi per l'installazione di pompe di calore e impianti fotovoltaici - che magari non sono una novità concettuale per gli osservatori del settore, ma che fanno molta fatica a diffondersi nel nostro Paese. Il quale sulle energie rinnovabili ha investito meno di quanto avrebbe potuto e dovuto e ora ne fa le spese, avendo un costo dell'energia più elevato di altre nazioni vicine come la Spagna.
La crescita degli utenti serviti - dai circa 100 mila di inizio 2024 agli oltre 300 mila di inizio 2025 - mostra che l'approccio di Octopus Energy è stato apprezzato. Ma - sottolinea Giorgio Tommasetti, CEO di Octopus Energy Italia - in Italia "il settore dell'energia risulta ancora troppo complesso e questo non è giusto, perché l'impatto dell'energia sui cittadini è sempre molto elevato". Quindi va bene offrire servizi convincenti e fare awareness, ma serve un cambio di passo generale.
L'idea di Octopus Energy è di nuovo quella di "scuotere" il mercato, stavolta presentando un vero e proprio Manifesto di dieci punti strategici che, se perseguiti non solo da Octopus, possono concretamente cambiare in meglio il mercato energetico. Sono punti strategici che ovviamente l'azienda intende adottare ma che sono presentati anche alle istituzioni, perché chi di dovere "svecchi" il mercato e lo renda più concorrenziale e dinamico.
Alcuni dei punti del Manifesto di Octopus sono di puro buon senso e trasparenza nei confronti della clientela. E il fatto che vadano ribaditi e propagandati ancora oggi la dice lunga sullo stato del mercato. Ad esempio, Octopus Energy chiede la fine delle pratiche commerciali ingannevoli, quelle incentrate sull'acquisizione di nuovi clienti con proposte ad effetto ed economicamente in perdita, proposte che alla fine durano poco e comunque sono precluse ai clienti già acquisiti. Tutte pratiche, sottolinea Tommasetti, "tipiche di un mercato senza una vera concorrenza".
Pare anche scontato, oggi, che i dati personali dei clienti delle utility debbano essere protetti e tutelati contro qualsiasi abuso o persino data leak. Ma anche questo è un punto del Manifesto di Octopus, perché le utility "storiche" e anche lo Stato, che da loro riceve le anagrafiche degli utenti, non sono stati propriamente impeccabili in questo senso. "Negli anni - spiega Tommasetti - questi dati sono finiti in mano a troppi soggetti. Bisogna limitare il livello di raccolta e di centralizzazione di queste informazioni".
Tra gli altri punti del Manifesto c'è la cancellazione dei costi "fantasioni" in bolletta, ossia le (troppe, oltre duecento) voci che non c'entrano nulla con l'energia in sé, come anche avere procedure digitali immediate e completamente gratuite, tagliare la burocrazia del settore, combattere davvero le truffe telefoniche, aumentare la trasparenza per i siti di comparazione delle tariffe.
Più interessanti, specie considerando quello che dovrebbe essere lo sviluppo del mercato Energia nel prossimo futuro, sono alcune proposte più di scenario e più "tecniche". La prima è il superamento il Prezzo Unico Nazionale: fissare un costo generico come media di tutti i prezzi di produzione sul territorio italiano è ingannevole, perché di fatto svantaggia chi - privati ma anche aziende - vive in Regioni o aree dove ci sono più impianti per la produzione di energia rinnovabile e potrebbe quindi beneficiare di costi più bassi dell'energia.
Più rinnovabili significa infatti un costo energetico minore: una lezione che - sottolinea Tommasetti - dovrebbe essere ormai chiara dopo quanto è accaduto durante gli anni della pandemia Covid ma che, a quanto sembra, non è stata recepita davvero. Serve quindi favorire la produzione di energia rinnovabile - ed è un altro punto del Manifesto - semplificando le procedure burocratiche per la creazione di nuovi impianti, che deve essere velocizzata per accelerare più in generale la transizione energetica.
Una volta aumentata la quantità di impianti ecco la possibilità di rivedere le reti di generazione e distribuzione in un'ottica - ancora una volta non nuova, ma tant'è - di Smart Grid. Una generazione di energia delocalizzata attraverso le fonti rinnovabili, accompagnata da soluzioni che si adeguino alla natura "intermittente" delle rinnovabili (come le batterie di accumulo) permetterebbe una distribuzione e un consumo dinamici e costantemente ottimizzati.
Il concetto dell'ottimizzazione dinamica dei consumi è fondamentale. Octopus Energy traguarda un futuro prossimo in cui sistemi completamente o parzialmente automatici "spostino" i carichi anche del singolo consumatore in modo che possano essere serviti quando l'energia è disponibile e lo è a basso prezzo. Il che tra l'altro ridurrebbe la necessità di ricorrere a fonti costose e inquinanti come carbone e gas per gestire i picchi di domanda.
Qui rientra a pieno titolo il lavoro che Octopus Energy sta portando avanti per semplificare la creazione delle comunità energetiche. Una questione burocraticamente complessa ma che va affrontata, perché il futuro dell'energia è evidentemente sempre più delocalizzato, con la generazione e il consumo di energia sempre più a livello locale. Lo si teorizza da tempo ed è uno dei principi della Transizione Energetica. La pratica però è rimasta sin troppo indietro rispetto alla teoria.
Francesco Pignatelli ha iniziato la sua storia d'amore con i computer e la tecnologia all'età di 14 anni, con il suo ZX81. Questo lo ha portato a una carriera nello sviluppo software e successivamente nel giornalismo informatico e tecnologico. Ha trascorso più di 25 anni occupandosi di un'ampia gamma di argomenti IT e tecnologici - telecomunicazioni, sicurezza informatica, sviluppo software, software aziendali, gestione della conoscenza - per molte delle più importanti riviste italiane di tecnologia business. È sempre alla ricerca di nuove soluzioni digitali e continua a scrivere software inaffidabile.
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