Anche se nel 2030 gli edifici in classe energetica “A” saranno quasi il triplo rispetto ad oggi, non sarà possibile raggiungere gli obiettivi europei di -55% emissioni a fine decennio.
In Italia 6 immobili su 10 sono obsoleti. Nel parco edilizio del nostro Paese — composto per il 92% da edifici residenziali e per il restante 8% da immobili destinati ad altri usi — la maggior parte delle proprietà sono vetuste e potrebbero trarre un grande beneficio dalle ristrutturazioni. A fare il punto della situazione è Silvi Costruzioni Edili, che tra i clienti, oltre a committenti pubblici ed istituzionali, annovera importanti Fondi Immobiliari per i quali ha realizzato “strip out” e ristrutturazioni globali di particolare importanza, come quella del Centro Direzionale AGIP di Roma in Via Laurentina/Via del Serafico. «Il 62% del patrimonio abitativo e il 38% di quello destinato ad altri usi si trova infatti nelle classi energetiche più basse, “F” o “G”» spiegano gli analisti di Silvi Costruzioni Edili.
L’edilizia rappresenta a livello europeo una quota molto importante delle emissioni di CO2 (36%) e dei consumi (40%). «Eppure in Italia nell’ambito dell’edilizia vi è una scarsa attenzione per l’efficientamento: il tasso annuo di ristrutturazione profonda in Italia è di appena lo 0,9%, una percentuale che consente comunque di ridurre i consumi in una forbice di valori compresi tra i 4,2 e i 5,8 TWh all’anno» sottolinea Gianni Silvi, CEO di Silvi Costruzioni Edili. In altri termini, con l’attuale percentuale di ristrutturazione profonda, le “emissioni edilizie” si riducono in una forbice di valori compresi tra 0,85 e 1,17 MtonCO2.
A questi risultati si devono poi sommare le stime relative alle nuove costruzioni in fase progettuale o di realizzazione.
«Al 2030 gli edifici in classe energetica “A” saranno quasi il triplo rispetto ad oggi, passando dal 5% al 14%, con una riduzione dei consumi compresa tra il 6,5% e l’8,5% kWh/mq, passando quindi dagli attuali 611 TWh ad una forbice che andrà da 665 a 680» puntualizza Silvia Silvi, General Manager della Silvi Costruzioni. Risparmi energetici e tagli di emissioni che tuttavia non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi europei di -55% emissioni a fine decennio. «Per raggiungere questo livello, il tasso di ristrutturazione profonda dovrebbe aumentare del 50%, passando dall’attuale 0,9% all’1,4%» conclude Silvia Silvi.
Il nuovo strumento consentirà un monitoraggio ambientale preciso e innovativo, in grado di favorire lo sviluppo di nuove soluzioni industriali con elevate prestazioni, design sostenibile e bassi costi.
18-02-2025
A Bologna, dal 5 al 7 marzo, oltre 2.000 aziende si danno appuntamento per confrontarsi sulla transizione digitale ed ecologica
18-02-2025
La nuova tecnologia è in grado di preservare le caratteristiche organolettiche di sapore e di colore e di prolungare la durata di conservazione di prodotti come carne, frutta, latte, birra, zuppe e succhi, senza l’uso di conservanti chimici.
17-02-2025
Dall’automazione delle vendite all’ottimizzazione del customer care, ecco come l’AI trasforma le imprese con soluzioni avanzate integrate nei sistemi di comunicazione. Con oltre 500 candidature provenienti da tutto il mondo, le 16 startup selezionate rappresentano eccellenze nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, dei modelli linguistici avanzati (LLM) e delle applicazioni di automazione dei processi.
17-02-2025
A fine 2024 sono state 12.123 le startup innovative iscritte nell’apposito Registro delle Imprese (+111% rispetto al 2016). Quasi l’80% delle startup innovative italiane fornisce servizi alle imprese, il 13% opera nel manifatturiero e il 2,79% nel commercio. la Lombardia detiene il maggior numero di startup, il 27,4% del totale, seguita da Campania (12,35%) e Lazio (11,64%). Fanalino di coda la Valle d’Aosta (0,12%), Molise (0,57%) e Basilicata (0,84%).
In via di completamento l’infrastruttura che servirà i treni Coradia di Alstom nella prima tratta a idrogeno italiana: la Brescia-Iseo-Edolo
Dal piano originario del 2016 alla Legge di Bilancio 2025 molto è cambiato: dal target dei destinatari, all’ambito di applicazione, agli strumenti messi a disposizione delle imprese
Il termine per recepire queste disposizioni nel diritto nazionale è già scaduto il 1° luglio 2024. Oltre all'Italia in difetto ci sono altri sette paesi europei