: "La sovranità digitale come scelta strategica" La sovranità secondo Aruba.it
Con 1.420 brevetti (dato riferito al 2021), la Lombardia è la regione in cui più si concentra la capacità innovativa delle imprese. Seguono l’Emilia-Romagna (con 767 domande pubblicate), il Veneto (con 627) e il Piemonte (464)
L’Italia delle “invenzioni” continua a crescere in Europa: +2% l’incremento delle domande di brevetto pubblicate dall’EPO (European Patent Office) nel 2021 rispetto al 2020, con 90 brevetti in più. Ma, come mostra l’ultima analisi effettuata da Unioncamere–Dintec, la parte da leone lo scorso anno l’hanno fatta le tecnologie farmaceutiche, la biotecnologia e la chimica, che registrano un incremento del 9,5% rispetto all’anno precedente. Nel complesso, le domande italiane di brevetto pubblicate dall’EPO nel 2021 sono 4.555.
A queste ultime, peraltro, vanno aggiunte le domande presentate dall’Italia all’EPO ma non ancora pubblicate, che fanno schizzare il dato di crescita dello scorso anno al +6,5%, a fronte di una media del +2,3% registrata dall’Unione Europea a 27.
“I dati sui brevetti italiani in Europa e nel mondo – sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete – evidenziano la capacità delle nostre imprese di competere con l’innovazione dei prodotti e si manifesta in modo ancora più intenso su scala internazionale. Nel 2020, infatti, sono oltre 10mila i brevetti italiani depositati alla Word Intellectual Property Organization (WIPO); un dato che aiuta ad avere una idea più chiara dell’attitudine alla ricerca del nostro sistema produttivo e della sua reale capacità di competere a livello globale”.
L’analisi per macro–classi tecnologiche delle 4.555 domande di brevetto europeo pubblicate nel 2021 evidenzia che grazie alla crescita straordinaria del 9,5% rispetto al 2020, le tecnologie chimico-farmaceutiche che assommano 955 brevetti (+rispetto al 2020) e concentrare il 21% della capacità innovativa italiana in Europa.
A seguire in termini di dinamica, le tecnologie elettriche ed elettroniche, che, con 499 invenzioni pubblicate, crescono del 4,8% rispetto all’anno precedente. In termini assoluti, però, il contributo maggiore alla brevettazione italiana è sempre quello delle tecnologie della meccanica e dei trasporti: con 1.790 domande di brevetto pubblicate, in lieve diminuzione rispetto al 2020 (-0,8%). Un altro 14% concerne l’insieme delle tecnologie e delle strumentazioni di misurazione e controllo. Nel 2021, con 2.746 brevetti, le tecnologie meccaniche e dei trasporti e quelle chimiche e farmaceutiche concentrano il 60% del totale.
L’analisi per campo tecnologico mostra che nel 2021 il campo delle “necessità umane” e quello delle “tecniche industriali e trasporti”, con 2.458 brevetti pubblicati, assorbono il 54% della capacità inventiva made in Italy. Nel primo rientrano i brevetti relativi a diversi ambiti di attività, dall’agricoltura all’abbigliamento, passando per il tabacco e lo sport; il secondo riguarda, invece, le tecnologie della manifattura e quelle dell’automotive. Rispetto al 2020, gli incrementi maggiori riguardano la meccanica e l’illuminazione (8,1%), le costruzioni (7,5%), la chimica la metallurgia (5,4%).
Un brevetto su 5 di quelli pubblicati dall’EPO nel 2021 si riferisce alle KET (Key Enabling Technologies), le tecnologie che la Commissione Europea considera abilitanti a tutti gli effetti, grazie alla loro diffusione pervasiva in tutti i settori di attività. Tra le sei categorie delle KET – il biotech, la fotonica, i materiali avanzati, la nano e la microelettronica, le nanotecnologie e la manifattura avanzata – quest’ultima (che si riferisce all’automazione, alla robotica e all’Internet of Things), con 676 domande pubblicate, rappresenta oltre il 74% di questi brevetti. L’anno scorso sono cresciuti il peso delle biotecnologie industriali e quello della nano e della microelettronica.
Dal 2008 al 2021 le invenzioni italiane protette a livello europeo sono state quasi 56.500; per il 79% esse si riferiscono a soggetti (imprese, enti di ricerca e inventori) residenti nelle regioni settentrionali. Con 1.420 brevetti nel 2021, la Lombardia è la regione in cui più si concentra la capacità innovativa delle imprese; seguono l’Emilia-Romagna (con 767 domande pubblicate), il Veneto (con 627) e il Piemonte (464). Nel loro insieme queste quattro regioni concentrano il 72% dei brevetti italiani all’EPO; l’anno scorso le migliori performance sono state pubblicate dall’Emilia-Romagna (+9,3%) e dal Veneto (+5,2%). Guardando alle altre regioni, quelle del Centro hanno segnato una crescita del 13,4% delle domande pubblicate. Al di là dei casi specifici, nel 2021 le regioni del Mezzogiorno producono solo il 5,6% delle domande complessive.
Quasi 2 brevetti europei su 3 dei 4.555 brevetti del 2021 si riferiscono alle prime 15 province del Paese, con un totale di 2.989 domande. Milano, Torino, Bologna, Roma e Treviso sono le province che hanno presentato il maggior numero di brevetti, con 1.729 domande, il 38% di quelle pubblicate per le 105 province considerate. Sempre tra le prime 15, l’anno scorso hanno registrato performance straordinarie le province di Modena, Firenze, Padova e Pisa, con tassi di crescita – rispettivamente – del 44,5%, del 34,2%, del 19,4% e del 17,6%.
Al progetto internazionale PROMEDLIFE hanno partecipato anche i ricercatori ENEA che si sono occupati dello sviluppo di zafferano di alta qualità, attraverso tecnologie di vertical e smart farming.
18-12-2025
Il 75% delle famiglie italiane vivono in condomini che spesso presentano problemi strutturali tali da incidere in modo diretto su salute, produttività ed economia nazionale. Infatti in Italia ogni anno circa 15 milioni di giornate di malattia prese dai lavoratori italiani sono direttamente legate allo scarso benessere nei condomini, con danni economici stimati fino a 750 milioni di euro annui per il nostro Paese.
18-12-2025
Le nuove generazioni di veicoli sono vere e proprie software-defined cars, progettate per evolvere nel tempo grazie a software, AI e aggiornamenti OTA: sono ormai più simili a dispositivi digitali che a mezzi meccanici. Ma perché queste auto possano davvero ‘pensare’, ‘prevedere’ e ‘collaborare’ tra loro, è indispensabile un ecosistema distribuito che metta in sinergia cloud provider, reti mobili, infrastrutture edge, specialisti di AI e piattaforme di interconnessione neutrali.
17-12-2025
Il report Humans SIOS presentato sul palco di SIOS25 Winter, edizione milanese del decennale dello StartupItalia Open Summit, fotografa un sistema in movimento (+10,5% di operazioni) ma incapace di decollare, con la fascia centrale delle startup ancora fragile nel salto di scala.
17-12-2025
Il nuovo pacchetto per l'auto da una parte mantiene un forte segnale a favore dei veicoli a emissioni zero, al contempo offre all'industria automobilistica una maggiore flessibilità per raggiungere gli obiettivi di CO2, sostenendo i veicoli e le batterie prodotti nell'Unione europea. Dal 2035 le case automobilistiche dovranno rispettare un obiettivo di riduzione delle emissioni del 90%, mentre le restanti emissioni del 10% dovranno essere compensate mediante l'uso di acciaio a basse emissioni.
Con il 3,35% del PIL destinato alla ricerca e sviluppo, una produttività del lavoro superiore del 14,2% alla media UE e un sistema di incentivi alla ricerca tra i più competitivi (14%), l’Austria si propone oggi come destinazione privilegiata per investimenti nel settore delle batterie e della transizione energetica.
Pubblicato su Nature Communications uno studio che apre nuove strade per lo sviluppo di superconduttori ad alta velocità.
Debutta la prima piattaforma a livello mondiale in grado di effettuare un confronto tra gli algoritmi di intelligenza artificiale progettati per rilevare le malattie oculari diabetiche. Questi algoritmi identificano i segni di danni ai vasi sanguigni nella parte posteriore dell'occhio.