▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...
InnovationCity

: In questo momento: "Speciale CyberTech Europe" video interviste

Studio: i consumatori italiani vogliono un’intelligenza artificiale che capisca le loro emozioni

Il 24% ritiene che i chatbot dovrebbero essere già in grado di riconoscere le emozioni umane. Questo sottolinea le aspettative dei consumatori nei confronti di esperienze cliente più intelligenti ed emotivamente consapevoli.

Intelligenza Artificiale

Un consumatore su 2 vuole un’intelligenza artificiale che capisca le emozioni. Il dato emerge da “ServiceNow Consumer Voice Report 2025”, l’ultimo studio ServiceNow. Giunta alla terza edizione annuale, la ricerca rivela che i chatbot basati sull'intelligenza artificiale non comprendono i segnali emotivi per Il 54% dei consumatori italiani, nonostante il 24% di questi ritenga che dovrebbero già essere in grado di farlo. Le aspettative sul ruolo dell’intelligenza artificiale nell’esperienza cliente stanno affrontando un cambiamento significativo e i dati sottolineano come i consumatori siano alla ricerca di esperienze più intelligenti ed emotivamente consapevoli.

“Oggi l’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento, ma un partner essenziale per le persone addette al servizio clienti. Per questo motivo, il futuro delle relazioni con i clienti si trova nel punto di incontro tra intelligenza artificiale e intelligenza emotiva (EQ). I consumatori non vogliono più un’AI che svolga semplicemente il lavoro, vogliono un’intelligenza artificiale che li capisca”. Afferma Filippo Giannelli, area VP Israel & Italy e country manager ServiceNow Italia.

Il ServiceNow Consumer Voice Report 2025ha coinvolto un campione rappresentativo di 1.000 italiani. L’obiettivo era comprendere la percezione che i consumatori hanno dell’intelligenza artificiale nelle relazioni con i clienti e il ruolo delle emozioni umane.

Lo studio rivela che:

  • Nonostante un certo scetticismo, la fiducia nell'intelligenza emotiva dell'AI sta crescendo. Il 75% dei consumatori ritiene che l’intelligenza artificiale prima o poi rileverà le emozioni, colmando il divario tra le interazioni uomo-macchina
  • Le differenze generazionali modellano questa opinione: i giovani tra i 18 e i 34 anni sono più fiduciosi (49%) rispetto a quelli di età superiore ai 55 anni (35%)
  • I progressi sembrano all'orizzonte: il 33% prevede che i chatbot basati sull'intelligenza artificiale riconosceranno le emozioni nei prossimi anni
  • L'intelligenza artificiale sta migliorando, ma gli agenti umani rimangono ancora il gold standard per le interazioni emotivamente intelligenti. Il 57% dei consumatori si aspetta infatti che le relazioni di persona o al telefono (56%) con altri esseri umani siano maggiormente empatiche

Il divario dell’IA: più le richieste sono percepite come emotivamente critiche dai consumatori, più cala la fiducia

Lo studio evidenzia un divario di fiducia nell’intelligenza artificiale. I consumatori apprezzano l’intelligenza artificiale per la velocità e la comodità nelle attività a basso rischio, ma in situazioni emotivamente importanti, cercano la supervisione umana. L'intelligenza artificiale si dimostra un canale affidabile per attività di routine come la prenotazione di un car service (9%) o il tracciamento di una spedizione (9%), ma la fiducia diminuisce quando la posta in gioco è maggiore.

Infatti, non tutti i consumatori si affiderebbero all'AI per compiti ritenuti sensibili. Il 36% non si fiderebbe dell’intelligenza artificiale per chiudere un conto bancario, ad esempio, il 39% per contestare una transazione sospetta e il 33% per ricevere informazioni mediche

Il paradosso del consumatore: quello che si apprezza negli esseri umani, si critica nell’intelligenza artificiale e viceversa

Il 90% dei consumatori considera vitale avere risposte rapide e precise. Gli italiani desiderano velocità ma optano per un’interazione più lenta guidata dall’uomo. Vogliono precisione e continuità in qualsiasi momento, ma evitano i servizi basati sull’intelligenza artificiale. Questo crea un paradosso. Ciò che i consumatori desiderano dal servizio clienti non sempre corrisponde alle loro preferenze quando scelgono il canale di interazione. Le maggiori frustrazioni, come i lunghi tempi e il dover essere costretti a ripetere le informazioni, si riscontrano in un supporto clienti gestito da persone. Tuttavia, il 27% afferma che è più probabile che scelga di parlare con un essere umano al telefono, rispetto a tutte le altre forme di assistenza clienti, inclusa l’intelligenza artificiale e nonostante il 53% ritenga frustrante affrontare più di dieci minuti di attesa. Questo indipendentemente dall’umore, tranne quando i consumatori si sentono stanchi o quando hanno fretta. Il paradosso è che i consumatori si aspettano che l’intelligenza artificiale gestisca la complessità, ma non si fidano fino in fondo.

“È interessante notare un intreccio di sentimenti nelle persone: vogliono i benefici dell’intelligenza artificiale ma preferiscono l’aiuto umano. Le persone, inoltre, non sempre avvertono i vantaggi dell’intelligenza artificiale nel servizio clienti, ma desiderano comunque una tecnologia più intelligente. Come risolvere questo paradosso? Le aziende possono utilizzare l’AI per risolvere i problemi prima ancora che i clienti abbiano bisogno di contattarli e utilizzare i dati dell’intelligenza artificiale per costruire relazioni migliori con i propri clienti” Continua Filippo Giannelli, area VP Israel & Italy e country manager ServiceNow Italia.

La scelta conta, ma l'esecuzione è tutto

I consumatori si aspettano un supporto omnicanale in tempo reale. Tuttavia, sebbene la scelta del canale sia importante, lo studio sottolinea che l’esecuzione è ciò che realmente modella l’esperienza.

  • Gli agenti umani rimangono essenziali, ma il 64% dei consumatori apprezza e riconosce l’importanza di un buon servizio chatbot basato su intelligenza artificiale
  • Il 91% dei consumatori percepisce ancora delle barriere quando si relaziona con l’AI, come l’impersonalità, mancanza di fiducia o errori
  • I trend generazionali fanno la differenza, i consumatori più giovani e inclini a logiche on-demand si aspettano un servizio immediato e senza interruzioni. I giovani tra i 18 e i 34 anni apprezzano quindi chatbot basati sull’intelligenza artificiale (36%), rispetto a quelli di età pari o superiore a 55 anni (29%)

Intelligenza artificiale: colmare il divario

L’AI nel servizio clienti si sta evolvendo. Il 41% dei consumatori afferma che i chatbot basati sull’intelligenza artificiale non hanno soddisfatto le loro aspettative negli ultimi cinque anni, ma un consumatore su tre (33%) afferma che l’efficacia dei chatbot basati sull’intelligenza artificiale ora soddisfa o supera le aspettative, mostrando un trend in crescita.

L'intelligenza artificiale funziona meglio quando supporta gli agenti umani anziché sostituirli. Il 57% dei consumatori afferma che una chat dal vivo basata su informazioni e dati con un essere umano è in linea o supera le aspettative, dimostrando il valore dell’intelligenza artificiale che lavora dietro le quinte.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato
Iscriviti alla nostra Newsletter Gratuita. Iscriviti
Rimani sempre aggiornato, seguici su Google News! Seguici

Related news

Ultime Notizie

Con l’elettrificazione l’Europa potrebbe risparmiare fino a 250 miliardi di euro all’anno

La UE spende 380 miliardi di euro all’anno per importare energia e quasi il 60% delle forniture arrivano da paesi esterni all’unione europea. Accelerare iniziative di elettrificazione e di produzione autonoma di energia da parte dei “prosumer” potrebbe creare fino a 1 milione di nuovi posti di lavoro calcolando anche che il potenziale della produzione di energia da impianti solari installati sui tetti è stimato a oltre 1.00 Gigawatt, 10 volte l’attuale capacità installata

27-10-2025

Case Green: in Italia mancano 15mila professionisti specializzati nell'edilizia sostenibile

In questo scenario, entro la fine del 2025 l’Italia, come tutti i Paesi membri dell’UE, dovrà presentare la prima bozza del programma di ristrutturazione del proprio parco immobiliare, così come stabilito dalla direttiva “Case Green” varata dall’Unione Europea. L’Università degli Studi Gabriele d'Annunzio di Chieti-Pescara lancia un master universitario di secondo livello in Health Design e Esg per il Real Estate.

27-10-2025

Le nuove tendenze tecnologiche ridisegnano il futuro della mobilità ferroviaria

AI, intermodalità e personalizzazione: Trainline delinea i 10 trend che stanno ridisegnando il futuro dei viaggi e dei viaggiatori.

24-10-2025

Sovraffollamento satellitare intorno alla Terra: debutta ASIMOV l'autopilota spaziale intelligente per prevenire collisioni

Nel 2025 in orbita si contano oltre 14.000 satelliti individuali e 27.000 oggetti tracciati (inclusi i satelliti inattivi, gli stadi di razzi e i detriti più grandi): tra i rischi di questo sovraffollamento spaziale ci sono collisioni, inquinamento luminoso, cyber-attacchi, malfunzionamento delle comunicazioni con la Terra.

24-10-2025

Notizie più lette

1 Smart City, la classifica 2025 di City Vision Score. Bologna è la città più 'intelligente' d'Italia e supera Milano

La metodologia del City Vision Score si basa su 30 indicatori distribuiti in 6 dimension: smart governance, smart economy, smart environment, smart living, smart mobility e smart people. Inoltre propone letture per macro aree geografiche (Nord, Centro, Sud e Isole), per classi dimensionali, un focus dedicato ai capoluoghi e un approfondimento sulla dimensione Smart Living, dedicato alla valutazione del grado di benessere dei contesti urbani.

2 A Donostia-San Sebastián (Spagna) il primo IBM Quantum System Two in Europa

L'IBM-Euskadi Quantum Computational Center offre ora ai suoi membri l'accesso a uno dei computer quantistici più potenti al mondo.

3 ChatGPT Atlas, il nuovo browser web di OpenAI sfrutta l'AI e sfida Google

Atlas è un browser realizzato con ChatGPT che consente di fare un ulteriore passo avanti verso la realizzazione di un vero super-assistente, in grado di comprendere il mondo dell’utente e aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi.

4 TeamSystem acquisisce Normo.ai, startup italiana specializzata in AI generativa per i professionisti

L’operazione rafforza l’impegno del Gruppo TeamSystem nel campo dell’AI, in un contesto in cui oltre otto PMI su dieci (84%) riconoscono a questa tecnologia un impatto crescente sul ruolo di commercialisti e consulenti del lavoro

Iscriviti alla nostra newsletter

Join our mailing list to get weekly updates delivered to your inbox.

Iscriviti alla newsletter

www.innovationcity.it - 8.3.23 - 4.6.3