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Dal PoliMi un processo innovativo per il riciclo degli oli vegetali esausti

Il progetto WORLD prevede il riciclo dell’olio vegetale usato per ottenere materiali innovativi come bio-lubrificanti, dispositivi per la purificazione dell’aria e componenti chimici.

Transizione Energetica / Sostenibilità

Il Politecnico di Milano, coordinatore del progetto WORLD - Waste Oils RecycLe and Development - ha messo a punto un processo innovativo, circolare e sostenibile per trasformare l’olio vegetale usato in una risorsa preziosa. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale RSC Sustainability della britannica Royal Society of Chemistry, che ne ha premiato l'originalità dedicandogli la copertina.

L’obiettivo del progetto WORLD è ottimizzare i processi di trattamento degli oli vegetali di scarto e migliorare la qualità dei prodotti finali, ridurre i rifiuti e favorire l’indipendenza europea nell’approvvigionamento di materie prime critiche. L’uso di oli vegetali è diffuso, infatti, in tutto il pianeta e le attività relative alla cottura e alla conservazione dei cibi generano una quantità enorme di oli di scarto.

Ogni anno, in Europa, vengono prodotte circa 4 milioni di tonnellate di olio vegetale usato, cifra che rappresenta solo il 4% della quantità totale di questo prodotto abbondante e diffuso a livello globale. Se non smaltito correttamente, questo rifiuto può avere un impatto ambientale significativo. WORLD propone di riciclare l’olio vegetale usato ottenendo materiali innovativi utilizzabili come bio-lubrificanti, dispositivi per la purificazione dell’aria e componenti chimici per la chimica fine a partire da precursori non-fossili. Queste applicazioni, si pongono come filiera parallela al ben noto utilizzo nella produzione di biodiesel, comunque limitato per legge al 10% e riguardante solo la frazione più pura del rifiuto.

Oltre ai benefici economici e tecnologici, il progetto ha un forte impatto sociale e ambientale: sensibilizzare alla corretta raccolta degli oli esausti può ridurre i costi pubblici legati allo smaltimento scorretto e prevenire danni ambientali. Inoltre, un’analisi del ciclo di vita (LCA) valuterà le migliori strategie per minimizzare l’impatto ecologico, economico e sociale adottando un approccio "zero rifiuti".

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