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L'evento Alternative ha tracciato la rotta per il futuro delle proteine alternative, con esperti e imprenditori riuniti all'Università di Milano-Bicocca per discutere su innovazioni e sfide del settore.
Il 25 febbraio 2025, l’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha ospitato Alternative, "Proteine alternative: innovazioni, sfide e opportunità", l’evento che ha riunito esperti del settore agroalimentare e biotecnologico, ricercatori, istituzioni e imprenditori per discutere sul futuro delle proteine alternative. L'incontro si è concentrato sull'esplorazione di nuove fonti proteiche per rispondere alle sfide globali in ambito alimentare, ambientale e sociale, puntando su sostenibilità, innovazione scientifica e opportunità di mercato.
Un ulteriore passo avanti in questa prospettiva sarà l’appuntamento del 21 ottobre 2025 con gli Stati Generali delle Proteine Alternative. Un momento di confronto tra ricercatori, imprenditori e rappresentanti istituzionali del settore, in cui saranno condivise le migliori strategie per coniugare innovazione, sostenibilità e sviluppo economico. Una giornata di lavori in cui saranno delineate le linee guida per uno sviluppo del sistema alimentare innovativo, inclusivo e sostenibile.
Anche in Italia il mercato delle proteine vegetali sta crescendo rapidamente, con un valore stimato di 746 milioni di euro per il 2024 e un incremento annuo del 5%.
Nel 2023, le vendite di prodotti plant-based hanno raggiunto i 641 milioni di euro, registrando un +16% rispetto al 2021. Particolarmente significativo è stato il boom dei formaggi vegetali, con un aumento delle vendite del 77% in soli due anni. Nonostante le sfide normative e burocratiche, il nostro Paese si conferma tra i leader europei nel consumo di proteine di origine vegetale, con una domanda in continua crescita.
Le proteine alternative – tra cui prodotti vegetali, carne coltivata e fermentazione di precisione – stanno emergendo come soluzioni fondamentali per ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura. Studi recenti evidenziano che la carne a base vegetale può abbattere le emissioni di gas serra fino al 94%, ridurre l’uso del suolo dell’89% e il consumo di acqua del 93% rispetto alla carne tradizionale. Anche la carne coltivata promette un notevole risparmio di risorse, con una riduzione dell’impatto climatico fino al 92% e un minor utilizzo di suolo del 90%.
Ma non si tratta solo di sostenibilità ambientale: il settore rappresenta anche un’enorme opportunità economica. Si stima che entro il 2050 il mercato globale delle proteine alternative possa superare i 900 miliardi di euro, creando circa 10 milioni di posti di lavoro.
Inoltre, Alternative ha acceso i riflettori sul tema della sicurezza alimentare, evidenziando il ruolo delle proteine alternative nel ridurre la dipendenza dalle importazioni e nel rafforzare la resilienza del sistema alimentare europeo. Oggi, circa il 45% dei raccolti europei è destinato all’alimentazione animale, ma grazie alle proteine alternative, che richiedono meno terra e risorse naturali, l’Europa potrebbe avvicinarsi a una maggiore autosufficienza alimentare.
Maurizio Bettiga, Ideatore e Chair di Alternative, ha ribadito l’importanza di investire in ricerca, innovazione e politiche pubbliche per accelerare la transizione verso un sistema alimentare più resiliente e sostenibile: "L'evento non solo ha dimostrato l'interesse di ricerca e industria per le proteine alternative, ma ha anche confermato che riunire tutti i portatori di interesse per una discussione aperta e costruttiva è una necessità e porta a risultati concreti, favorendo ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico ed una comunicazione efficace. Siamo pronti per continuare con questo modello agli Stati Generali delle Proteine Alternative".
L’evento ha inoltre sottolineato il ruolo chiave della ricerca scientifica. Università come Tor Vergata, Trento, Bologna e Torino stanno guidando lo sviluppo di tecnologie innovative, come la carne coltivata e la fermentazione di precisione, per migliorare la qualità e la sostenibilità delle nuove fonti proteiche.
Le città “full digital” sono Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Modena, Parma, Prato, Rimini, Roma Capitale, Siena, Torino, Trento e Venezia.
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Il progetto mira a innovare le auto elettriche, integrando pacchi batteria e celle direttamente nel telaio tramite nuove strutture multifunzionali.
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Il team di Strumentazione Ottica dell’Università di Milano ha realizzato due nuovi strumenti ottici nell’ambito dei progetti di ricerca SPARK, alle isole Svalbard, e OPTAIR, in Antartide. Il primo è in grado di misurare contemporaneamente la propagazione della luce, la stratigrafia e la dimensione dei cristalli di ghiaccio nel manto nevoso. L’altro, al Polo opposto, in Antartide, monitora l’aerosol atmosferico, la sua deposizione al suolo e il suo effetto climatico.
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L’aeroporto civile “Gino Allegri” di Padova è l'area scelta per la presenza in zona di importanti strutture di cura e assistenza, che potranno così sperimentare collegamenti rapidi, efficienti e sostenibili. I droni impiegati sono di tipo multicotteri con massa complessiva inferiore a 25 kg: richiedono circa tre minuti per il rifornimento, hanno un’autonomia di 100 km, trasportano fino a 5 kg e, a pieno carico, consumano circa 340 grammi di idrogeno verde, con una velocità massima di 55 km/h.
04-12-2025
La Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC) e Danone Nutricia presentano il volume "Nutriamo il respiro: Guida per una corretta alimentazione per i pazienti con Fibrosi Cistica”. Realizzato con il contributo non condizionato di Danone Nutricia e il supporto scientifico del Gruppo di Lavoro dei Dietisti SIFC (Società Italiana per lo Studio della Fibrosi Cistica) è pensato per aiutare gli oltre 6.000 pazienti registrati, e circa 200 nuovi casi all'anno che sono coinvolti in questa malattia genetica.
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Dal settore after market alla telematica, dalla e-mobility ai servizi di engineering, includendo la fase di Testing e Validazione, la nuova proprietà punta a rilanciare l’azienda grazie alla storicità del marchio, alla qualità dei prodotti, al proprio know-how e alla messa a disposizione dei propri laboratori.
Grazie all’intelligenza artificiale, il medico, accedendo alla sua area riservata, può ora gestire in un modo più intuitivo e completo il proprio profilo inserendo o eliminando le proprie disponibilità, aggiungendo appuntamenti personali o inviando messaggi diretti ai pazienti. Proprio grazie all’AI, inoltre, tutte queste attività possono essere effettuate anche con comandi vocali.