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Svezia, primo paese al mondo senza più galline in gabbia

Dopo 50 anni di attività di sensibilizzazione politica, dialogo con le aziende, campagne pubbliche e sforzi internazionali, il paese scandinavo ha raggiunto questo risultato senza l’introduzione di un divieto legislativo, ma attraverso un lavoro costante e lento di transizione verso il cage-free

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Mentre l’Europa attende la proposta della Commissione europea per porre fine alle gabbie in modo graduale in tutti gli allevamenti dell’UE, la Svezia è diventata il primo paese al mondo senza più galline allevate in gabbia. Lo confermano i dati statistici delle autorità regionali e dell’industria raccolti da Project 1882, la principale organizzazione per la tutela degli animali allevati a scopo alimentare in Svezia.

Dopo 50 anni di attività di sensibilizzazione politica, dialogo con le aziende, campagne pubbliche e sforzi internazionali, il paese scandinavo ha raggiunto questo risultato senza l’introduzione di un divieto legislativo, ma attraverso un lavoro costante e lento di transizione verso il cage-free. Nel 1988, infatti, il Parlamento svedese ha vietato l’allevamento in gabbia ma, al termine del periodo di transizione decennale previsto per legge, l’industria delle uova non aveva ancora eliminato le gabbie. Di conseguenza, la legge è stata modificata e l’uso delle gabbie nella produzione di uova è continuato.

Tuttavia dal 2008, oltre 85 aziende – dai rivenditori alle catene di hotel e ristoranti – hanno preso posizione contro le uova da allevamenti in gabbia a seguito di discussioni intercorse con Project 1882. Questi impegni aziendali hanno giocato un ruolo cruciale nell’eliminazione progressiva delle gabbie dalla produzione di uova in Svezia. Dal 2008, a più di 17 milioni di galline è stata risparmiata una vita dietro le sbarre.

In Italia e nel mondo, Animal Equality documenta da anni gli effetti negativi dell’allevamento in gabbia a discapito di galline, scrofe, conigli, anatre e altri milioni di animali sfruttati ogni giorno all’interno dell’industria alimentare. L’organizzazione è inoltre impegnata a sostenere l’Iniziativa dei Cittadini Europei “End the Cage Age”, che dovrebbe portare a un divieto progressivo e totale delle gabbie in tutta l’Unione europea. La proposta legislativa, inizialmente promessa per il 2023, è stata posticipata dalla Commissione europea al 2026.

“La Svezia ci dimostra che un mondo senza gabbie è possibile. Questo straordinario risultato, ottenuto senza un divieto di legge ma grazie a un lavoro instancabile di pressione pubblica e cambiamento aziendale, ci ricorda che il potere del cambiamento è nelle nostre mani. Anche in Italia, continueremo a lottare ogni giorno fino a quando nessun animale sarà più costretto a vivere prigioniero. Le gabbie devono diventare un lontano ricordo, ovunque” dichiara Matteo Cupi, Direttore esecutivo Animal Equality Italia.

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