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Quando la zincatura diventa sostenibile. Il caso Bordigon

Una prima svolta nel comparto energivoro della zincatura: Bordignon Group, azienda con headquarter nel Vicentino e sedi a Pordenone e a Trento, ha investito tre milioni di euro nell'ottica di ridurre le proprie emissioni di oltre 800 tonnellate annue di anidride carbonica. Tra i progetti: un impianto fotovoltaico, linee di controllo dei consumi, un innovativo impianto di forno ibrido tra gas ed energia elettrica.

Transizione Energetica / Sostenibilità

Bordignon Group, azienda specializzata nella zincatura a caldo con headquarter nel Vicentino e sedi staccate in provincia di Trento e Pordenone, annuncia le proprie iniziative in ottica di risparmio energetico e riduzione dei consumi di combustibili fossili.
Sono tre i progetti in corso: l’installazione di pannelli solari presso Zincheria Seca di Ala, in provincia di Trento, l’installazione di un forno ibrido alla Zincheria B&B di Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone (sarà realizzato il prossimo anno) e l’eliminazione degli sprechi di energia (nel biennio 2026/27) a Rosà, nel Vicentino, dove è collocata anche la vasca di zincatura più grande d’Europa.

L’obiettivo è accelerare in ottica green, presentando il prossimo anno il primo bilancio di sostenibilità aziendale. L’azienda per questo progetto ha investito complessivamente tre milioni di euro.

“La necessità di affrontare le sfide della sostenibilità e della trasformazione dell'industria è diventata un imperativo globale, con numerose iniziative legislative mirate a ridurre le emissioni di anidride carbonica e promuovere l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili”, spiega Michele Bordignon, Ceo dell’azienda (qui nella foto). “Per questo, abbiamo deciso di investire nei nostri stabilimenti per raggiungere e migliorare l’efficientamento energetico. L'introduzione di formule per calcolare le emissioni di anidride carbonica associate alla zincatura ci ha permesso di valutare l'impatto ambientale di tali processi e individuare possibili margini di miglioramento. L'adozione di tecnologie innovative, come i forni ibridi e le soluzioni di decarbonizzazione, potrebbe offrire opportunità significative per ridurre le emissioni di anidride carbonica associate alla zincatura”.


Il primo progetto è stato realizzato presso Zincheria Seca, in provincia di Trento, con l’installazione di un impianto fotovoltaico di 450 KW che permetterà di ridurre del 30% i consumi energetici dello stabilimento provenienti da fonti rinnovabili. Nell'ambito del “Programma Operativo FESR 2021-2027” della Provincia autonoma di Trento e con il cofinanziamento dell’Unione Europea, la filiale trentina di Bordignon Group ha deciso di investire nella realizzazione di un impianto fotovoltaico che permetterà una riduzione stimata delle emissioni di 131.750 chilogrammi di anidride carbonica all’anno.


Zincheria Valbrenta, che ha sede nell’headquarter storico di Rosà, nel Vicentino, in seguito alla realizzazione di una diagnosi tecnico energetica provvederà invece a eliminare gli sprechi di energia. Nel corso del 2023 tramite l’installazione di un economizzatore di scambio termico, l’Azienda ha ridotto i consumi di Gas metano del 30 %. Verrà implementata una strategia di monitoraggio in rispetto delle “linee guida Enea per il vettore energia elettrica” in modo da controllare i dati significativi utili al processo gestionale e per dare il giusto peso energetico allo specifico prodotto realizzato, anche in ottica di analisi sugli scope 1, 2 e 3.
Zincheria B&B nel cuore del Friuli Venezia Giulia sta invece progettando una versione di forno ibrido, alimentato sia da gas che da energia elettrica, che ridurrà significativamente l’impatto ambientale dello stabilimento. L’installazione seguirà i requisiti del “Piano Nazionale Industria 4.0”. Sarà questa la sfida che permetterà la riduzione di 700 tonnellate di anidride carbonica all’anno.

“Ognuno di noi può e deve adottare comportamenti che mirano a preservare e proteggere l’ambiente naturale attraverso azioni semplici che ognuno di noi può intraprendere”, conclude il ceo. “In tal senso le aziende hanno un ruolo cruciale perché possono implementare politiche di sostenibilità che includono la riduzione delle emissioni di gas serra, l’uso efficiente delle risorse, il riciclo dei materiali”.


BORDIGNON GROUP, CARTA D'IDENTITA'
Bordignon Group nel 2022 ha festeggiato il primo mezzo secolo di vita. Una storia iniziata nel 1972 a Rosà, nel Vicentino. Allora venne fondata la Zincheria Valbrenta, che oggi è una delle cinque sorelle del Bordignon Group, e si estende su un’area di 50.000 metri quadri, con una superficie coperta di 12.000; è ancora oggi l'headquarter, vi lavorano 95 persone.

Nel 1993 il gruppo acquisisce la Zincheria SECA di Ala in provincia di Trento (azienda attiva dal 1980, oggi vi sono occupate 75 persone). Nel 2005 viene fondata DMW Logistic Srl, società di trasporti funzionale alle attività aziendali del Gruppo con dieci camionisti operativi. Nel 2012 è il turno della Zincheria SA a Bucarest, in Romania (vi lavorano ottanta persone): il nuovo stabilimento occupa un’area di 25.000 metri quadrati, di cui 5.200 dedicati alla linea di produzione. Infine, nel 2020 è stata acquisita la Zincheria B&B, un’azienda nata nel 1983 a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, che si sviluppa in un’area di 150.000 metri quadri, di cui 7.000 completamenti coperti, dove lavorano in 45.

Oggi il gruppo vanta una rete commerciale che copre tutta l’Europa centro-orientale. Ma è noto soprattutto per avere a disposizione l’impianto di zincatura più grande d’Europa, l’unico che si possa usare per le maxi opere per le quali si utilizzano singoli elementi giganteschi e con una portata di 30 tonnellate di peso. La vasca dei record, che si trova a Rosà, nel Vicentino, è mantenuta 365 giorni all’anno a 450 gradi di temperatura grazie ad un forno tecnologicamente avanzato: misura 16,5 metri in lunghezza, 2,8 in larghezza e 3,4 in profondità e può contenere fino a 1.119 tonnellate di zinco fuso. Per intenderci, il peso di quattro Boeing 747. Oggi Bordignon Group ha una capacità produttiva, nei quattro impianti, di 14 mila tonnellate al mese di acciaio zincato a caldo. In azienda lavorano circa 300 persone, per un fatturato di oltre 56 milioni di euro derivato da oltre centodiecimila tonnellate zincate all’anno. Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Bordignon è composto da Anna Loro (membro fondatore) Diego, Michele e Walter Bordignon.

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