Amazon Women in Innovation è il progetto di borse di studio finanziato da Amazon, dedicato alle studentesse universitarie con un percorso di studi in ambito STEM, che quest’anno coinvolge sette Università italiane mentre AWS re/Start è un programma gratuito, full-time, dedicato alla Campania, che mira allo sviluppo delle competenze necessarie per avviare una carriera lavorativa nell'ambito del cloud computing.
Con l’obiettivo di incentivare lo sviluppo delle competenze STEM tra le giovani donne del nostro Paese, Amazon ha messo in campo due interessanti progetti, rivolti alle studentesse universitarie e alle giovani donne del territorio campano.
“Amazon Women in Innovation” è il progetto di borse di studio finanziato da Amazon dedicato alle studentesse universitarie con un percorso di studi in ambito STEM, che quest’anno coinvolge sette Università italiane: alle riconferme dell’Università degli Studi di Cagliari, del Politecnico di Milano, dell’Università Federico II di Napoli, dell’Università degli Studi di Palermo, dell'Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e del Politecnico di Torino, quest’anno si aggiunge per la prima volta l’Università degli Studi di Catania. Ciascuna borsa di studio, rivolta a sette studentesse provenienti dai sette atenei coinvolti, ha una durata di 3 anni e consiste in un finanziamento di €6.000 all’anno e la possibilità per le vincitrici di disporre di una mentor Amazon, una manager dell’azienda in grado di aiutare le studentesse che beneficeranno del premio a sviluppare competenze utili per il lavoro futuro, dalle tecniche per creare un curriculum efficace, ai consigli per affrontare un colloquio di lavoro. Dal suo lancio, nel 2018, il progetto ha premiato diciannove giovani meritevoli attraverso l’erogazione di altrettante borse di studio, ciascuna del valore di €6.000 all’anno per tre anni.
AWS re/Start è un programma gratuito e full-time, che mira allo sviluppo delle competenze necessarie per avviare una carriera lavorativa nell'ambito del cloud computing. Questa edizione sarà dedicata a formare almeno 25 studentesse, di cui almeno metà dovranno rispettare i seguenti requisiti: età inferiore ai 25 anni; residenti in Campania, che non studiano e non lavorano. L’altra metà potrà essere rappresentata da donne campane diplomate, senza ulteriori restrizioni. Attraverso l'apprendimento basato su scenari reali, laboratori pratici e corsi, le studentesse acquisiranno le competenze di cui hanno bisogno per accedere professionalmente nel mondo cloud. Il corso, che partirà il 4 marzo 2024, avrà una durata di 12 settimane, durante le quali sarà richiesto un impegno full-time (6/8h al giorno) e la formazione sarà completamente da remoto. Alla conclusione del programma, Develhope aiuterà le studentesse ad entrare in contatto con aziende partner, supportandone l’ingresso lavorativo nel mondo tech, per ruoli nel cloud di livello entry come operazioni cloud, affidabilità del sito, supporto all'infrastruttura e funzioni di supporto aziendale tecnicamente correlate.
“In Amazon crediamo che la formazione, in particolare in ambito STEM, abbia un ruolo chiave nello sviluppo di un percorso professionale di qualità per molti giovani del nostro Paese. È per questo motivo che ci impegniamo a rendere le competenze scientifiche e informatiche più accessibili, rivolgendo particolare attenzione alle giovani donne, con l’obiettivo di ridurre il gender gap in settori che ancora oggi vedono una presenza femminile ridotta. Le sfide da affrontare e gli stereotipi da abbattere sono ancora molti e apprezziamo l’impegno delle istituzioni, attraverso ad esempio l’introduzione della settimana nazionale delle STEM, a stimolare l’interesse verso queste discipline. Attraverso la borsa di studio Women in Innovation e il programma AWS re/start annunciati oggi, siamo felici di fare la nostra parte e continueremo ad impegnarci in questa direzione”, ha dichiarato Mariangela Marseglia, VP & Country Manager, Amazon.it e Amazon.es.
Maria Cristina Rulli, coordinatrice del Lab e co-autrice dello studio: “Questa tecnologia potrebbe contribuire a ridurre la competizione per il suolo, migliorando al contempo la sostenibilità dei sistemi agricoli ed energetici”.
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