Dal packaging al riciclo, dagli allevamenti sostenibili fino ai ristoranti a basso impatto: in Italia è già partito il percorso verso la transizione ecologica.
McDonald's si è imposta di raggiungere a livello globale emissioni nette pari a zero entro il 2050. L'azienda migliora così ulteriormente i propri obiettivi di riduzione delle emissioni già previsti per il 2030, allineandosi alle migliori pratiche SBTi e fissando un obiettivo di lungo periodo per raggiungere emissioni nette pari a zero nel 2050. Un simile impegno a livello globale prevede la decarbonizzazione di tutto il sistema. Per questo McDonald's sta lavorando insieme a licenziatari, fornitori e partner per convertire l'ambizione in azione lungo tutta la catena di valore dell’azienda. Questo significa ridurre le emissioni del ristorante e della supply chain, sostenere lo sviluppo di innovazioni in materia di energia rinnovabile, agricoltura rigenerativa, economia circolare e imballaggi, ridurre le emissioni del settore agricolo.
Per oltre 66 anni, McDonald's ha sostenuto l'alimentazione, la promozione e la cura delle comunità in cui opera. L'impegno per raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050 rappresenta un enorme passo avanti per guidare un sistema alimentare più resiliente, per sostenere agricoltori e produttori e per rigenerare le risorse naturali e gli ecosistemi da cui dipendono le comunità, attraverso pratiche agricole sostenibili. La sostenibilità è uno dei driver principali della strategia di McDonald’s anche nel nostro Paese. Per questo nell’ultimo periodo sono numerosi i progetti implementati e i traguardi raggiunti all’interno di un percorso virtuoso verso la transizione ecologica: dalla certificazione della filiera della carne bovina, grazie al progetto “Allevamenti Sostenibili” ideato insieme a Coldiretti, Inalca e all’Associazione Italiana Allevatori, alla logistica green; dai ristoranti a basso impatto alle colonnine per la ricarica delle auto elettriche in collaborazione con Enel X; dal packaging sostenibile fino ad azioni per il miglioramento della raccolta differenziata e del riciclo nei ristoranti. In questo scenario, particolarmente significativi sono i passi compiuti in termini di Packaging e Waste & Recycling. Un esempio su tutti l’eliminazione della plastica monouso in favore di materiali più sostenibili. A oggi, circa il 90% del totale degli imballaggi è in carta, un materiale rinnovabile, riciclabile e certificato FSC. Una scelta importante che porta a un risparmio di 1.000 tonnellate di plastica all’anno. Ed entro il 2025, il 100% del packaging, non solo quello in carta, proverrà da fonti rinnovabili, riciclate o certificate. Allo stesso modo l’installazione di contenitori per la raccolta differenziata nelle sale e nei dehors, come la collaborazione con Comieco - che garantisce il riciclo dei pack in carta e cartone – e Seda International Packaging Group, il principale fornitore di packaging di McDonald’s, hanno l’obiettivo di migliorare la quantità e la qualità della raccolta differenziata nei ristoranti e di educare i consumatori verso comportamenti corretti e rispettosi dell’ambiente. Qui l’obiettivo è quello di riciclare il 100% del packaging offerto ai consumatori.
L’impegno di McDonald’s per l’ambiente nasce proprio a partire dai suoi ristoranti, costruiti nel rispetto degli standard dell’Agenzia CasaClima in termini di efficienza energetica e basso impatto ambientale dei materiali. L’avvio della collaborazione tra McDonald’s e l’Agenzia CasaClima, struttura pubblica che si occupa di certificazione energetica e di qualità nel settore edilizio delle costruzioni, risale al 2014 quando fu proprio McDonald’s la prima azienda di ristorazione italiana ad impegnarsi allo scopo di realizzare edifici dal minimo impatto ambientale in termini di materiali e tutelare la salute e il benessere delle persone della propria rete. Infine, l’impegno di HAVI, partner logistico di McDonald’s in Italia, di convertire il 70% della propria flotta con mezzi a carburanti alternativi (es: elettrico, GNL) che a regime porterà, entro il 2030, ad una riduzione del 40% delle emissioni ad effetto serra per ogni tonnellata di merce trasportata.
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Secondo recenti studi di Marketsandmarkets.com, il mercato globale delle certificazioni di sostenibilità raggiungerà, entro il 2030, un valore di 4,25 miliardi di dollari, rispetto ai 3,10 miliardi stimati per il 2025, spinto dalla crescita degli investimenti sostenibili, dalla rapida evoluzione delle normative di finanza ESG e da una richiesta sempre più pressante di trasparenza da parte di istituzioni, investitori e cittadini
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