L’economia toscana conta 43mila imprese, 75.900 occupati e 3,8 miliardi di euro di valore aggiunto, in crescita dal 2015. La Toscana è anche la prima regione per Dop e Igp quanto a superficie coltivata, seconda per numero di prodotti certificati e tra le prime cinque per startup nel settore.
L’Agrifood è sicuramente un settore strategico per l’economia toscana: conta 43mila imprese, 75.900 occupati e 3,8 miliardi di euro di valore aggiunto, in crescita dal 2015. La Toscana è anche la prima regione per Dop e Igp quanto a superficie coltivata, seconda per numero di prodotti certificati e tra le prime cinque per start up nel settore. In tutta Italia gli investimenti sul mercato agrifood sono raddoppiati dal 2017 al 2021, pari oggi ad un miliardo e mezzo, con una forte crescita della nutraceutica.
E anche dal PNRR arrivano le risorse: con un parterre di ventotto università, cinque centri di ricerca e diciotto imprese distribuite su tutto il territorio nazionale, rappresentative delle eccellenze italiane il Piano identifica un centro di ricerca nazionale sull’agritech. Un progetto da 350 milioni di euro, di cui 320 milioni arrivano dal PNRR: un finanziamento senza precedenti per la ricerca in agrifood, di cui 45 milioni destinati al territorio toscano.
Ecco le ‘coltivazioni in verticale’, che limitano l’impatto sull’ambiente. Ecco i robot agricoli e l’agricoltura di precisione, per diserbare senza usare la chimica ed erodendo di meno il suolo, ecco le soluzioni di intelligenza artificiale, la gestione biologica dei terreni, il recupero degli scarti con cui costruire mattoni per edilizia o imballaggi ecosostenibili, due brevetti già depositati dagli atenei toscani.
E poi ancora sistemi per depurare le acque o la mungitura delle mucche, droni, centrali meteorologiche, processi di industria 4.0 o idee per sostituire le procedure e le tecniche più costose ed energivore, come l’aratura ad esempio.
Startup e centri di ricerca toscani già studiano tutto questo. Ma la sostenibilità passa anche da piattaforme di vendita dirette, dalla tracciabilità dei prodotti sugli scaffali o da imballaggi meno invasivi e leggeri. L’innovazione ‘si vende’ se si aiutano le aziende a capire che può aiutare a ridurre i costi: per far questo è importante la raccolta di dati.
Ma l’innovazione, per vivere nel tempo, ha bisogno anche di operatori e tecnici con nuove competenze: anche semplicemente per la manutenzione delle nuove macchine intelligenti.
L’analisi dell’Università di Pisa ha riguardato un imponente set di dati provenienti da 109 banche dei semi comprendente oltre 22.000 specie relative a tutta la flora d’Europa.
30-04-2025
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30-04-2025
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Non c’è Smart Agriculture senza tecnologie, ovviamente, ma l’approccio di xFarm è decisamente pragmatico: una soluzione trasversale ma anche aperta, incentrata soprattutto sulla semplicità e sul dare risposte immediate alle necessità degli agricoltori.
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Kraken sviluppa tecnologie e piattaforme che semplificano l’adozione e la gestione delle energie rinnovabili. E i cui benefici sono molto concreti, anche per le imprese.
La Master School del Politecnico di Torino promuove la prima edizione dell’Executive Master in “Intelligenza Artificiale e scelte manageriali: innovazioni e strategie per la trasformazione digitale”, rivolto a manager, professionisti e neolaureati che desiderino arricchire il proprio percorso di crescita professionale con competenze nel campo della trasformazione digitale e dell'intelligenza artificiale applicata ai processi aziendali.