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Pikyrent RE Battery, il progetto che dà una seconda vita alla mobilità elettrica condivisa

Il progetto, premiato a Ecomondo 2025, già operativo a Bari, Milano e Torino, punta a rigenerare 1.500 scooter elettrici Govecs entro il 2026 dismessi da operatori internazionali, evitando oltre 1.200 tonnellate di CO2 e recuperando il 95% dei materiali. Nei prossimi cinque anni Pikyrent prevede di estendere il modello a oltre 5.000 veicoli elettrici leggeri, tra scooter e microcar, sviluppando una filiera industriale nazionale per il riuso e la certificazione delle batterie di trazione.

Smart City / Smart Mobility

La mobilità elettrica condivisa è al centro della transizione ecologica, ma il suo futuro non dipende solo dall’adozione su larga scala bensì dalla capacità di rigenerare senza provocare ulteriore inquinamento. A questa sfida risponde Pikyrent con RE Battery, progetto di rigenerazione avanzata di veicoli elettrici leggeri che punta a reimmettere nel mercato della urban sharing mobility almeno 1500 scooter Govecs dismessi da operatori internazionali entro il 2026. Attraverso un processo strutturato in fasi – diagnostica, retrofit digitale, certificazione, reimmatricolazione – il progetto RE Battery promuove un modello industriale di economia circolare replicabile su scala nazionale coniugando sostenibilità ambientale, economica e creazione di occupazione qualificata.

Oggi Pikyrent è il primo operatore italiano ad aver messo in atto un piano completo e scalabile di economia circolare applicato alla mobilità elettrica leggera. L’impatto è già misurabile: oltre 1.200 tonnellate di CO evitate, pari a circa l’80% in meno di emissioni rispetto alla produzione di nuovi mezzi, e più del 95% di materiali recuperati grazie alla gestione tracciata delle batterie agli ioni di litio. Il ricondizionamento riduce inoltre i costi di acquisizione del 65% rispetto al nuovo, rendendo così accessibile la mobilità elettrica condivisa anche a città medio-piccole.

Un approccio che si allinea pienamente ai principi del Regolamento Batterie (UE) 2023/1542, che introduce obblighi di tracciabilità (Battery Passport), dichiarazione di impronta carbonica e obiettivi di recupero dell’80% del litio e del 95% di nichel e cobalto entro il 2031.

Il cuore del progetto è il RE Battery Hub, laboratorio operativo per il testing, ricondizionamento e ricellaggio delle batterie situato nell’headquarter di Pikyrent, a Bari. In meno di un anno l’Hub ha gestito 1.200 batterie, con cicli di 30 giorni che comprendono test da banco e prove su veicolo, e ha già rimesso in flotta oltre 600 scooter. L’approccio è innovativo perché qui si combina riuso avanzato, digitalizzazione dei mezzi e ottimizzazione della filiera. Il retrofit include l’integrazione di moduli IoT (GPS, diagnostica remota CAN-Bus), l’adozione di standard operativi per la rigenerazione e la creazione di una piattaforma digitale per gestione e tracciamento. Processi pensati per essere scalabili, con una rete di officine tecniche locali e recupero industriale che innova la gestione del fine vita dei veicoli elettrici secondo le gerarchie europee.

Il progetto è già attivo a Bari, Torino e Milano e può essere replicato ovunque vi sia disponibilità di veicoli dismessi: la modularità dell’infrastruttura, la digitalizzazione dei processi e la filiera corta lo rendono implementabile in contesti urbani diversi. Inoltre, l’offerta si estende a partner B2B e al mercato B2C – leasing, selling, microimprese e privati – favorendo così l’adozione diffusa di veicoli rigenerati e sostenibili.

Nei prossimi cinque anni Pikyrent prevede di estendere il modello a oltre 5.000 veicoli elettrici leggeri, tra scooter e microcar, sviluppando una filiera industriale nazionale per il riuso e la certificazione delle batterie di trazione e riducendo le emissioni complessive di oltre 10.000 tonnellate di CO. L’azienda ha già avviato test e attività di rigenerazione sulle batterie di Zhidou, Citroën Ami e Fiat Topolino – microcar attualmente disponibili nelle sue flotte – con l’obiettivo di introdurre la Battery Health Certification, un sistema di certificazione dello stato di salute delle batterie pensato per estenderne la vita utile e garantirne la sicurezza nei servizi di car sharing.

RE Battery è frutto del nostro impegno per cambiare il paradigma del nostro settore: rigenerare significa rendere la mobilità davvero condivisa e sostenibile, perché allunga il ciclo di vita dei veicoli, ne abbassa i costi e li rende accessibili a più persone e città. Con questo progetto stiamo costruendo una filiera italiana della rigenerazione, dove tecnologia, industria e territorio lavorano insieme per trasformare l’economia circolare in una realtà concreta, capace di generare efficienza, occupazione, valore e impatti misurabili” – ha dichiarato Antonella Comes, CEO di Pikyrent. “È una sfida che si inserisce pienamente negli obiettivi 2030, che chiedono a tutti noi attori coinvolti di ridurre le emissioni e di estendere il ciclo di vita dei prodotti. Con RE Battery vogliamo dimostrare che questo modello può crescere ovunque, accelerando la diffusione di una mobilità davvero sostenibile, condivisa e accessibile su scala nazionale”.

Per la sua capacità di unire innovazione tecnologica, economia circolare e impatto ambientale concreto, con RE Battery, Pikyrent è tra le aziende premiate dal Premio Sviluppo Sostenibile 2025, promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Italian Exhibition Group, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. La cerimonia di premiazione si è tenuta il 5 novembre, a Rimini, nell’ambito di Ecomondo, la fiera europea di riferimento per la green & circular economy.

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