: "Cybersecurity e autonomia digitale" La sovranità secondo Aruba.it
Attraverso il progetto IoT Smart City, Brescia Mobilità ha implementato soluzioni innovative che hanno portato a una riduzione significativa delle emissioni di CO2 e a un notevole miglioramento dell'efficienza del servizio.
Brescia Mobilità, la Società che fa capo al Comune di Brescia e incaricata di sviluppare e gestire l’intero sistema della mobilità sostenibile di Brescia e dell’hinterland, presenta i risultati del progetto IoT Smart City, realizzato con il supporto di Project, capogruppo di WeAreProject, l’ecosistema sinergico di competenze che da oltre 30 anni opera nel mercato IT al servizio della business evolution e della competitività delle imprese. Il progetto è stato ideato, gestito e realizzato da WeAreProject, si basa sull’utilizzo della piattaforma Meraki di Cisco e ha avuto l’obiettivo di sperimentare e applicare un approccio completamente nuovo nella gestione delle reti utilizzate per i parcheggi e gli stalli delle bici.
Tramite Meraki, WeAreProject ha fornito a Brescia Mobilità l’opportunità di testare nuovi casi d’uso sulla piattaforma, connettendo i diversi sensori: dalla rilevazione della temperatura alle porte dei bus, fino ai videosistemi di monitoraggio e agli impianti conta persone, ai sistemi di sicurezza.
A diversi mesi dalla realizzazione del progetto è stato possibile raccogliere i primi dati, che mostrano come il progetto WeAreProject basato sulla piattaforma Meraki-Cisco abbia fornito un contributo determinante al miglioramento e all’efficacia del servizio, semplificando le attività, efficientandone la gestione economica e apportando un contributo positivo in termini di impatto ambientale e sociale.
I dati principali sono chiari: il progetto realizzato da WeAreProject ha consentito di risparmiare, in termini economici, circa 90.000 euro e, in termini di CO2 non emessa in atmosfera, un quantitativo pari a circa 276 tonnellate all’anno.
A questo risultato si possono aggiungere una serie di benefici “sociali” non quantificabili, ma altrettanto impattanti come, ad esempio, le ore di lavoro risparmiate, la sicurezza a bordo autobus migliorata, sia per gli utenti sia per il personale, l’impatto sul traffico, i servizi a disposizione di una platea più ampia di cittadini e una migliore qualità della vita degli abitanti.
L’intelligenza artificiale è utilizzata in diverse attività logistiche, sia in ufficio (26%) che sul campo (16%). Otto aziende su dieci hanno già riscontrato benefici.
17-11-2025
“ISM4Italy integra iniziative industriali e progetti di ricerca, puntando a promuovere una solida coesione tra università, aziende e centri di ricerca in particolare su progetti ad alto livello di maturità tecnologica, una novità assoluta per il panorama nazionale”, sottolinea Giorgio Guglieri, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino e coordinatore di ISM4Italy.
17-11-2025
L’Associazione chiede anche la proroga del target PNRR al 30 giugno 2026 per garantire l’attuazione dei progetti aggiudicatari.
17-11-2025
Oggi il 63% delle aziende italiane riconosce la necessità di investire in formazione e competenze digitali per accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale nella logistica mentre Il 26% ha già integrato la sostenibilità nella pianificazione operativa, segnando l’inizio di un percorso verso una logistica più consapevole ed ecologica.
17-11-2025
Quattro i green claim inibiti tra cui "maglieria Impatto 0" e "Questa impresa rispetta alti standard di impatto ambientale e sociale positivo". Per Il Tribunale di Milano sono considerati illegittimi i green claim vaghi, generici e non verificabili.
Lo annuncia Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Resta comunque garantita, sottolinea il Ministero, la possibilità di presentare nuove domande fino al 31 dicembre 2025.
Grazie alla partnership con Ex Machina Italia, la piattaforma di intelligenza artificiale generativa AIsuru di Memori entra nel mondo accademico italiano, con agenti AI che supportano orientamento, didattica, ricerca e amministrazione. I primi Atenei italiani a sperimentarla sono l'Università Cattolica del Sacro Cuore, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Università di Milano-Bicocca, Politecnico di Torino e Università Politecnica delle Marche.
Lo studio evidenzia un significativo risparmio di carburante: il nuovo sistema a celle a combustibile da 1 MW consuma ben 44,5 litri di GNL in meno all'ora rispetto a un generatore tradizionale.