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I vasetti di Pesto Barilla alla Genovese venduti in Italia saranno progressivamente dotati di un QR code in etichetta che consentirà di ripercorrere il viaggio del basilico grazie al sistema di tracciabilità con blockchain.
Qualità, trasparenza, sostenibilità: sono queste le esigenze dei consumatori italiani, sempre più attenti e consapevoli. E a questi bisogni Pesto Barilla risponde con l’innovazione e la tracciabilità. A partire dal mese di giugno, infatti, i vasetti di Pesto Barilla alla Genovese venduti in Italia saranno progressivamente dotati di un QR code in etichetta che consentirà di ripercorrere il viaggio del basilico grazie al sistema di tracciabilità con blockchain.
Il Pesto Barilla alla Genovese, icona di uno dei condimenti più apprezzati della cucina italiana, acquisisce un nuovo livello di sicurezza e affidabilità, grazie al progetto in collaborazione con Connecting Food, la prima piattaforma per la tracciabilità e la trasparenza alimentare nata in Europa. Il QR code presente in etichetta aiuterà ad approfondire che cosa significa “Basilico da agricoltura sostenibile”, raccontando direttamente ai consumatori la filiera italiana del basilico, svelandone l’origine, il valore e la sostenibilità.
Il viaggio del basilico dal campo alla tavola
Grazie alla tecnologia blockchain di Connecting Food, si potrà ripercorrere il viaggio del basilico del Pesto Barilla alla Genovese “dal campo alla tavola”. Come? Basterà semplicemente scansionare il QR code presente in etichetta – senza scaricare alcuna applicazione –, accedere ad una Web App e inserire il numero di lotto riportato sulla confezione. Da qui sarà possibile rivivere le diverse fasi del processo produttivo, acquisendo immediatamente tutte le informazioni – sicure e garantite – sugli agricoltori che hanno coltivato il basilico, il luogo di coltivazione e la data di raccolta, e ancora la data e il luogo di produzione di quel singolo vasetto di pesto. «Il tema della tracciabilità è sempre più caro al consumatore consapevole ed è strettamente connesso a quello della sostenibilità – dichiara Matteo Gori, Global Marketing Director Pesto Barilla –. Il QR code in etichetta e la tracciabilità in blockchain ci consentono di essere ancora più vicini ai consumatori, comunicando in maniera trasparente tutta la qualità di una filiera eccellente come quella del basilico italiano, il nostro oro verde, offrendo informazioni sicure e garantite, raccontando chi l’ha raccolto, dove e molto altro».
Per il 2023 il QR code sarà presente sulle confezioni di Pesto Barilla alla Genovese in Italia, ma il sistema di tracciabilità in blockchain riguarderà presto anche altre referenze, non solo in Italia ma anche all’estero.
L’intelligenza artificiale è utilizzata in diverse attività logistiche, sia in ufficio (26%) che sul campo (16%). Otto aziende su dieci hanno già riscontrato benefici.
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“ISM4Italy integra iniziative industriali e progetti di ricerca, puntando a promuovere una solida coesione tra università, aziende e centri di ricerca in particolare su progetti ad alto livello di maturità tecnologica, una novità assoluta per il panorama nazionale”, sottolinea Giorgio Guglieri, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino e coordinatore di ISM4Italy.
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L’Associazione chiede anche la proroga del target PNRR al 30 giugno 2026 per garantire l’attuazione dei progetti aggiudicatari.
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Quattro i green claim inibiti tra cui "maglieria Impatto 0" e "Questa impresa rispetta alti standard di impatto ambientale e sociale positivo". Per Il Tribunale di Milano sono considerati illegittimi i green claim vaghi, generici e non verificabili.
Lo annuncia Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Resta comunque garantita, sottolinea il Ministero, la possibilità di presentare nuove domande fino al 31 dicembre 2025.
In Veneto nasce uno dei primi licei a livello nazionale in cui le scienze applicate sposano l’AI. Laboratori multidisciplinari, machine learning e big data: così ci si prepara al lavoro del futuro. I nuovi corsi partiranno il prossimo anno e saranno presentati in anteprima agli open-day di metà novembre
In Italia 41,5 milioni di identità SPID, 48,4 milioni di CIE e 9 milioni di CieID. 7 milioni di utenti hanno attivato “Documenti su IO”. Il 50% degli italiani usa un wallet delle BigTech, principalmente per le carte di pagamento. Il 49% degli italiani vorrebbe che il wallet per l’identità fosse erogato dal Governo.