: "Sovranità dei dati: perché conta davvero" La sovranità secondo Aruba.it
Il nuovo strumento consentirà un monitoraggio ambientale preciso e innovativo, in grado di favorire lo sviluppo di nuove soluzioni industriali con elevate prestazioni, design sostenibile e bassi costi.
ENEA e la start-up E-roundme hanno firmato un accordo che prevede lo sviluppo di un nuovo dispositivo integrato per il monitoraggio della qualità dell’aria. La collaborazione, avviata nell’ambito del programma ENEA di proof of concept, prevede la realizzazione del dispositivo ISMuSe (IoT Smart Multi Sensors Device) con l’utilizzo di sensori di ultima generazione e di tecnologie avanzate come MEMS (Micro-Electro-Mechanical Systems), Internet of Things (IoT) e Realtà Aumentata (AR).
“Per rafforzare il trasferimento tecnologico dai nostri laboratori all’industria, ENEA ha avviato il programma di proof of concept, di cui il progetto ISMuSe è uno dei risultati. Il programma mira a elevare il livello di maturità tecnologica delle tecnologie brevettate da ENEA, promuovendo la collaborazione con partner industriali come E-roundme”, commenta Alessandro Coppola, responsabile della Direzione ENEA di Trasferimento tecnologico.
“I sensori chimici sono uno strumento importante di ultima generazione per il monitoraggio continuo e istantaneo dell’inquinamento ambientale, ma anche per il controllo della sostenibilità dei processi chimici. In particolare, i sensori a base di semiconduttori ceramici hanno elevate prestazioni e bassi costi di produzione, grazie a nanomateriali avanzati sviluppati da ENEA. Questi dispositivi possono servire anche a realizzare strumenti miniaturizzati complessi, come nasi elettronici e sensori multipli integrati”, spiega il responsabile scientifico del progetto Fabio Zaza, primo ricercatore presso il Dipartimento ENEA Sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei sistemi produttivi e territoriali.
“Il progetto ISMuSe non mira solo a fornire soluzioni concrete per la protezione e la gestione dell’ambiente, ma rappresenta anche un esempio di come la collaborazione tra enti di ricerca, università e startup possa dare vita a innovazioni capaci di generare valore tecnologico ed economico a livello nazionale e internazionale”, sottolinea Andrea De Matthaeis, founder e CEO di E-roundme.
“Grazie alla sinergia con ENEA, abbiamo l’opportunità di integrare tecnologie all’avanguardia in un dispositivo che non solo migliorerà la qualità del monitoraggio ambientale, ma renderà anche i dati più accessibili e fruibili per le aziende e le istituzioni. ISMuSe è un passo avanti nella digitalizzazione e nella sostenibilità delle soluzioni per il controllo della qualità dell’aria”, aggiunge Alessandro Ambrosin, direttore e co-founder di E-roundme.
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