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Giro d'Italia 2023: analisi degli impatti ambientali e sociali

BiciScuola e Giro-E sono gli elementi del progetto green della Corsa Rosa basato sulla raccolta differenziata. Rinnovata la partnership con Sitip e Viessman. NATIVA, Regenerative Design Company, affianca RCS Sport e il Giro d’Italia nel percorso dedicato alla sostenibilità attraverso la mappatura degli impatti sociali e ambientali.

Sport e innovazione

Da anni RCS Sport con il Giro d’Italia è impegnata sui temi importanti della sostenibilità, rinnovando anche nel 2023 il progetto Ride Green, confermandolo come unico evento ciclistico a tappe di rilevanza mondiale ad avere tra le sue priorità il basso impatto ambientale. Un’iniziativa nata nel 2016 per ridurre gli effetti del passaggio della Corsa Rosa sul territorio, attraverso la corretta gestione dei flussi dei rifiuti prodotti e ricorrendo a un sistema di tracciabilità. Con l’ausilio di oltre 200 volontari e di numerose aziende locali, coordinate anche dalla cooperativa E.R.I.C.A., i rifiuti prodotti nelle varie località toccate dalla manifestazione sportiva vengono raccolti in apposite isole ecologiche posizionate nei punti strategici di ogni tappa, e successivamente avviati al riciclo per essere trasformati in materia prima seconda ed essere rimessi nel ciclo produttivo. Oltre 46 mila i chilogrammi di rifiuti generati lo scorso anno, di cui l’85% differenziati e avviati al riciclo. Un risultato significativo, in linea con il trend degli ultimi anni.

Ma Ride Green è diventato molto di più rispetto alla raccolta differenziata, con l’educazione del BiciScuola e la mobilità sostenibile con il Giro-E. E proprio BiciScuola rappresenta, in particolare, il grande programma educativo ideato 22 anni fa per avvicinare i più piccoli ai valori dello sport e della bicicletta. Un’iniziativa che affronta tematiche sempre attuali, ultima delle quali proprio la tutela ambientale, coinvolgendo dal 4 al 28 maggio circa 2400 classi. Sarà il Piemonte la regione con il maggiore numero di partecipanti (329 iscritti). Ecco le provincie con più iscritti: Torino (187), Cuneo (117), Salerno (99) e Avellino (92). La scuola più a nord, tra quelle riferite alle sole località di tappa, è la primaria dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Val di Zoldo (BL), mentre quella più a sud la primaria dell’Istituto Comprensivo “Carlo Gesualdo da Venosa” di Venosa (PZ). Informazioni che testimoniano l’interesse del progetto che coinvolge tutte le regioni attraversate dal Giro d’Italia, da nord a sud della nostra Penisola.

L’altro elemento di Ride Green da qualche anno è il Giro-E. Evento dall’anima green che con le sue bici da corsa a pedalata assistita e dal cuore elettrico, si fa ambasciatore di una mobilità sostenibile e di uno stile di vita consapevole. In quest’ottica, il suo villaggio di partenza diventa ogni mattina una piccola fiera della mobilità e della sostenibilità.

Tra i partner che affiancano, in particolare, il Giro-E nelle attività di sviluppo sostenibile, si aggiungono Treedom, con cui verrà proseguito il progetto nato nel 2021 con le classiche di ciclismo arricchendo la foresta RCS Sport, con 200 alberi piantati da Giro-E. A questa iniziativa sarà collegata anche una challenge tramite la app Wecity, che monitora e premia la mobilità sostenibile, tra le comunità delle 20 città di partenza del Giro-E. Da tre anni inserita per questo format anche la maglia verde tutta ispirata all’ambiente.

Oltre a tutto questo, altra grande novità di quest’anno è il coinvolgimento di un partner importante, NATIVA, Regenerative Design Company italiana, che supporta centinaia di aziende nell’evoluzione verso modelli economici rigenerativi. La società sta conducendo un’analisi di mappatura degli impatti ambientali e sociali di RCS Sport e del Giro d’Italia (oltre che della Milano Marathon). Ciò consentirà di mettere in evidenza sia le pratiche virtuose dell’evento sia le aree di possibile miglioramento, per orientare le scelte future.

Il progetto, che sarà raccontato in un Report dedicato, coinvolge l’intero ecosistema del Giro d’Italia - dall’organizzazione interna, a partner e sponsor, fino alle comunità locali, di atleti e dell’ampio bacino degli spettatori - attraverso un’analisi quantitativa e qualitativa su cinque aree legate alla sostenibilità: Circolarità, Capitale Naturale, Resilienza Climatica, Educazione e Coinvolgimento, Benessere, Felicità e Salute.

Non sono considerati solo gli impatti tangibili, dunque, ma anche quel valore intangibile che fa parte del DNA di un evento sportivo: il benessere delle persone e le ricadute sui territori, anche con una prospettiva di lungo termine.

Al fianco di Giro d’Italia Ride Green si riconferma SITIP: punto di riferimento nella produzione di tessuti indemagliabili per il mondo sportivo e urbanwear, che mette l’accento su azioni concrete che vanno dalla redazione del bilancio di sostenibilità all’adozione di tessuti provenienti da un percorso di riciclo. In questo scenario l’azienda italiana è Partner Ufficiale 2023 del progetto. Già fornitore ufficiale dei tessuti per le Maglie del Giro d’Italia dal 2014, a partire dal 2020 utilizza per il confezionamento delle quattro maglie ufficiali, tessuti della linea NATIVE Sustainable Textiles, prodotti da filati riciclati e sostanze chimiche a basso impatto ambientale che comportano un minor consumo di risorse naturali. Così come è anche rinnovata la presenza di Viessmann, il Gruppo pioniere nella produzione di sistemi di climatizzazione a basse emissioni e ad alto rendimento, che fornisce da decenni sistemi di riscaldamento a basse emissioni e ad alto rendimento. Un leader mondiale che pone particolare attenzione a rapporti commerciali responsabili e a lungo termine. Per Viessmann la sostenibilità significa portare economia, ecologia e responsabilità sociale in tutta l’azienda, in modo che siano soddisfatti i fabbisogni di oggi, ma senza compromettere le risorse delle generazioni future.

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