▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...
InnovationCity

: "I rischi del lock-in" La sovranità secondo Aruba.it

Cambiamento climatico sulle Prealpi: i numeri di un'emergenza

All'interno del progetto Bosco Clima, le valutazioni del Centro Geofisico Prealpino danno un ritratto preciso e "numeri alla mano" degli effetti dell'emergenza climatica sugli ecosistemi prealpini.

Transizione Energetica / Sostenibilità

Pochi oggi penserebbero di mettere in dubbio la concretezza del cambiamento climatico e i suoi impatti in tutto il pianeta. Quella che però a volte manca è l'evidenza diretta - letteralmente, numeri alla mano - di quanto i fenomeni climatici globali si riflettono nelle dinamiche degli ecosistemi locali. Questa quantificazione è invece molto importante, perché dà una base concreta su cui definire e attivare le politiche territoriali di mitigazione dell'emergenza climatica.

In quest'ottica è molto importante il lavoro di monitoraggio che sta portando avanti il Centro Geofisico Prealpino, le cui misurazioni storiche sulle precipitazioni nevose nelle Valli del Verbano, in provincia di Varese, danno oggi l'ennesima conferma degli effetti del cambiamento climatico nel nostro Paese. Se infatti si confrontano i dati odierni con quelli di qualche decennio fa, il cambiamento - in peggio - è palese.

I numeri di una emergenza

Nel ventennio 1968-1987, raccontano le rilevazioni del Centro, la media della neve fresca annuale a 1226 m di quota presso l'Osservatorio di monte Campo dei Fiori è stata di 403 centimetri. Per gli ultimi dieci anni questo valore è drasticamente calato a 111 centimetri: praticamente tre metri - 292 centimetri - in meno. E più ci avviciniamo ai giorni nostri, peggio è: l’inverno 2023-2024 è stato il quinto meno nevoso dagli anni Sessanta, con soli 79 centimetri di neve fresca, e i mesi di dicembre 2023 e febbraio 2024 sono stati i più caldi mai registrati nelle Valli del Verbano.

"Questa dinamica riflette un peggioramento generalizzato di tutta la regione alpina - spiega Paolo Valisa, meteorologo del Centro Geofisico Prealpino - ma in particolare nelle nostre regioni l'aumento delle temperature medie negli ultimi cinquant'anni è stato di oltre 2,5 gradi, con un innalzamento dello zero termico di circa 400 metri. Questo fa sì che le stagioni invernali siano sempre più brevi e che la neve a terra non solo sia sempre di meno, ma si sciolga anche più rapidamente".

La drastica diminuzione delle precipitazioni nevose e della neve a terra ha diverse conseguenze. Quella più evidente è una forte diminuzione nella disponibilità di acqua per il terreno: "Uno strato spesso di neve a terra si scioglie lentamente - spiega Valisa - e dà un apporto prolungato di umidità. Poca neve, o peggio ancora solo pioggia, viene dilavata rapidamente. Tra l'altro le Prealpi sono di origine calcarea, quindi l'acqua trova facilmente modo di infiltrarsi nelle cavità carsiche".

Altre conseguenze sono meno ovvie ma comunque importanti, come l'aumento dei rischi di incendi boschivi nei mesi invernali. La neve infatti - quando c'è - copre e "neutralizza" la materia secca che durante i mesi autunnali si accumula nel sottobosco.

Il progetto Bosco Clima

Il lavoro del Centro Geofisico Prealpino non ha solo fini statistici: è anche un tassello importante del progetto Bosco Clima, nato dalla collaborazione tra la Comunità Montana Valli del Verbano, il Parco regionale Campo dei Fiori, l’Università degli Studi dell’Insubria, le associazioni Lipu e Cast e lo stesso Centro Geofisico Prealpino. Il progetto è sostenuto da Fondazione Cariplo grazie al programma F2C - Fondazione Cariplo per il clima, tramite la Call for Ideas “Strategia Clima”.

Bosco Clima parte dalla constatazione che l’ecosistema forestale gioca un ruolo chiave nel favorire la capacità di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico nell’alto Varesotto e nelle valli del Verbano. Il bosco, infatti, fa da "stoccaggio" dell'anidride carbonica che altrimenti si libererebbe in atmosfera, svolge un’azione anti-erosiva e di stabilizzazione del suolo, assorbe e rilascia lentamente le piogge, migliora la qualità delle acque e dell’aria.

Per queste e per molte altre ragioni, è fondamentale rendere l'ecosistema boschivo stesso più resiliente ai cambiamenti climatici, mettendo in atto una serie di azioni mirate che si possono progettare adeguatamente anche grazie ai dati periodicamente raccolti ed elaborati dal Centro Geofisico Prealpino.

Il progetto prevede tra l'altro l'installazione di una densa rete di centraline di monitoraggio per poter rappresentare con precisione i cambiamenti climatici delle Valli del Verbano. "L'obiettivo - spiega Valisa - è seguire l'evoluzione del bosco, collegarvi un quadro climatico specifico e quantificare sia l'una sia l'altro. Avere in sostanza una conoscenza climatica completa delle aree monitorate, per poter mettere in atto precise azioni di gestione e intervento del bosco".

E non solo: i dati raccolti dalle attività di monitoraggio servono anche ad allertare le comunità locali in caso di fenomeni meteorologici intensi, che sono sempre più frequenti proprio per effetto del cambiamento climatico. Emergenze a parte, le valutazioni del Centro Geofisico Prealpino aiutano anche i Comuni interessati dal progetto Bosco Clima a ottimizzare i criteri di progettazione di edifici e infrastrutture, modificandoli in funzione della situazione ambientale oggettiva.

D'altronde, come sintetizza bene Valisa, "se non si effettuano regolarmente le opportune misurazioni è impossibile capire i motivi e le dinamiche dei fenomeni ambientali e meteorologici". E, di conseguenza, è altrettanto impossibile avviare le opportune azioni di mitigazione e, nei limiti del possibile, di prevenzione.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato
Iscriviti alla nostra Newsletter Gratuita. Iscriviti
Rimani sempre aggiornato, seguici su Google News! Seguici

Related news

Ultime Notizie

Osservatorio Fintech & Insurtech PoliMi: 485 startup in Italia, 8 su 10 puntano all’internalizzazione

Il 51% delle startup utilizza l'AI analitica, il 41% Generative AI. Ma tra gli operatori finanziari prevale cautela: il 93% dei progetti di intelligenza artificiale punta a mantenere basso il rischio per il proprio istituto.

11-12-2025

ESA BIC Turin: in 4 anni più di 30 startup supportate e oltre 24 milioni di euro di capitali raccolti

Il Business Incubation Centre dell’Agenzia Spaziale Europea, gestito dall’Incubatore del Politecnico di Torino (I3P) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, festeggia i primi quattro anni di attività con il raggiungimento di due importanti traguardi che confermano la solidità di Torino come principale polo nazionale per le tecnologie spaziali.

11-12-2025

Parma Calcio ottiene un’ulteriore e importante certificazione nell’ambito del progetto Play Green: la ISO 45001

Le due certificazioni sono un punto di partenza, sottolinea la società. Il risultato rappresenta un passo avanti considerevole e posiziona il Club tra le realtà più avanzate del panorama calcistico europeo. Non a caso, come sottolinea Stefano Perrone, Chief Operations Officer della società, "Parma Calcio entra fra le prime tre società in Europa ad avere una doppia certificazione ISO”.

11-12-2025

Ponte sullo Stretto di Messina: Marco Lombardi, CEO di Proger, risponde alle critiche

Marco Lombardi, CEO di Proger, una delle Società responsabili della progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina, risponde alle numerose critiche sull'impatto tecnologico-ambientale ed economico del Ponte sullo Stretto.

10-12-2025

Notizie più lette

1 Ponte sullo Stretto di Messina: Marco Lombardi, CEO di Proger, risponde alle critiche

Marco Lombardi, CEO di Proger, una delle Società responsabili della progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina, risponde alle numerose critiche sull'impatto tecnologico-ambientale ed economico del Ponte sullo Stretto.

2 Riduzione del personale con l'AI? Confindustria dice no

Giovanna Labartino, Senior Economist del Centro studi di Confindustria, presentando il rapporto "IA e lavoro: nel cuore della trasformazione" sottolinea alcune questioni oggi al centro del dibattito sul tema intelligenza artificiale-occupazione.

3 Istituto Italiano di Tecnologia: 70mln di euro per portare in produzione i primi robot "Made in Italy"

Nasce la nuova startup Generative Bionics che ha l'obiettivo di sviluppare robot umanoidi che integrano design e intelligenza artificiale, operando con sicurezza ed efficienza nei contesti industriali.

4 Estra avvia il primo impianto italiano di biometano con tecnologia grid reverse flow

Ad Asciano (Siena) il progetto TWIST segna una svolta per la rete gas nazionale: per la prima volta il biometano fluisce dalla rete di distribuzione a quella di trasporto.

Iscriviti alla nostra newsletter

Join our mailing list to get weekly updates delivered to your inbox.

Iscriviti alla newsletter

www.innovationcity.it - 8.3.23 - 4.6.3