: "L’importanza di un cloud sovrano e qualificato per i fornitori della PA" La sovranità secondo Aruba.it
Il piano “inquinamento zero” dell’Unione Europea passa anche dalle nuove norme in tema gestione delle acque reflue. In questo contributo, a cura di Massimiliano Serra, Senior Manager Minsait, viene analizzato quali sono i principali ambiti della nuova normativa e come la tecnologia potrà giocare un ruolo decisivo nel raggiungimento degli obiettivi
Il piano “inquinamento zero” dell’Unione europea passa anche dalle acque reflue. Lo scorso 29 gennaio, Parlamento e Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo sulle nuove norme proposte dalla Commissione europea in materia di acque reflue urbane, andando a ridisegnare modalità di trattamento e monitoraggio: un risultato storico che garantirà falde acquifere, fiumi, laghi e mari più puliti. La direttiva dell’Ue va nella giusta direzione per garantire un futuro migliore a tutti i cittadini europei, ma sarà necessario mettere a disposizione della tutela ambientale le migliori tecnologie che aiutino a ridurre consumi energetici e livelli di inquinamento.
La nuova normativa rientra nell’ambito del Green Deal europeo, un pacchetto di iniziative strategiche avviato nel 2019 che si propone di guidare l’Unione europea sulla strada di una transizione verde, con l’obiettivo finale di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
In questo contesto, il legislatore europeo ha deciso di intervenire e aggiornare le norme in materia di trattamento delle acque reflue che risalgono al 1991: nonostante gli ottimi risultati conseguiti negli ultimi 30 anni, il settore necessitava di un aggiornamento normativo che consentisse di ridurre ulteriormente l’inquinamento, favorisse un miglior monitoraggio degli agenti patogeni nelle acque e garantisse un miglioramento dei servizi igienico-sanitari per circa 10 milioni di persone nell’Ue che, ancora oggi, non hanno accesso alle strutture igienico-sanitarie di base.
Ma quali sono i principali ambiti della nuova normativa in cui la tecnologia potrà giocare un ruolo decisivo nel raggiungimento degli obiettivi? Partiamo dall’efficientamento energetico. Uno dei punti centrali in questa direttiva riguarda l’ottimizzazione dei consumi di energia elettrica negli impianti di capacità superiore ai 10.000 abitanti equivalenti. I gestori si troveranno presto davanti alla sfida di individuare le linee guida di riferimento per la misurazione e l'analisi dei consumi energetici di ciascun impianto al fine di valutare l'efficienza energetica, identificare eventuali aree di miglioramento e monitorare le prestazioni nel tempo. Per rispondere a questa esigenza esistono già soluzioni tecnologiche plug-and-play che consentono di semplificare il processo di monitoraggio e di gestione dei consumi energetici degli impianti di trattamento delle acque reflue.
Un altro tema focale riguarda le nuove prescrizioni molto più restrittive sui valori di azoto e fosforo, i principali inquinanti dalle acque reflue trattate, per gli impianti superiori a 10.000 abitanti equivalenti. Questa diminuzione richiesta spingerà i gestori degli impianti sempre più verso l’adozione di tecnologie innovative non invasive che incrementino la rimozione degli inquinanti per via biologica riducendo drasticamente l’utilizzo di reagenti chimici al fine di evitare che i residui di processo possano restare, anche in minima parte, nell’effluente.
Ultimo tema, sicuramente non per importanza, concerne la neutralità energetica: entro il 2045, il settore delle acque reflue dovrà diventare carbon neutral e ridurre le sue emissioni di gas a effetto serra, che oggi rappresentano circa lo 0,85% delle emissioni totali dell'Ue. Per garantire un trattamento depurativo efficiente e, al contempo, ridurre i costi energetici associati, sarà essenziale adottare tecnologie che rispondano a queste esigenze ma che, allo stesso tempo, non prevedano modifiche strutturali agli impianti al fine di ridurre i costi e i tempi di installazione.
La nuova normativa dell’Ue è l’occasione perfetta per i gestori degli impianti per anticipare il cambiamento, per investire in soluzioni tecnologiche innovative che permettano di migliorare le performance, ridurre il consumo di energia e di additivi utilizzati. Attraverso l'adozione di sistemi avanzati, il settore delle acque reflue potrà contribuire in modo significativo agli obiettivi del Green Deal e giocare un ruolo da protagonista per un futuro europeo più verde e sostenibile.
Lo scenario al 2030 per l’agrivoltaico avanzato è di 7,5 GW in un quadro relativo al quadriennio 2021-2024 in cui i progetti agrivoltaici cumulati ammontano a 52,6 GW in via di autorizzazione di cui l’89% (46,9 GW) è ascrivibile alla configurazione “interfilare” ovvero dove i pannelli sono disposti in file e separati da spazi destinati alle coltivazioni agricole mentre l'11% riguarda la categoria “elevata” (5,7 GW).
04-12-2025
H.E.R.O., Humanoid for Enhanced Road Operations, è il primo umanoide brevettato specificamente per operare in sicurezza all’interno dei cantieri stradali. Con un investimento iniziale di 600.000 euro rappresenta una soluzione tecnologica pensata per ridurre l’esposizione al rischio degli operatori nelle fasi più delicate dell’allestimento e della gestione dei cantieri.
04-12-2025
A oggi il business di Kele & Kele d.o.o. è sviluppato unicamente sul territorio sloveno dove la marca Krepko può vantare una percentuale del 30,2% di quota di mercato a valore, con una crescita al consumo del +3,5% anno su anno.
04-12-2025
Prosegue la collaborazione triennale per la ricerca, la formazione e l’innovazione nei settori cyber security, AI, ICT e networking, dalla crittografia al quantum computing.
03-12-2025
La Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC) e Danone Nutricia presentano il volume "Nutriamo il respiro: Guida per una corretta alimentazione per i pazienti con Fibrosi Cistica”. Realizzato con il contributo non condizionato di Danone Nutricia e il supporto scientifico del Gruppo di Lavoro dei Dietisti SIFC (Società Italiana per lo Studio della Fibrosi Cistica) è pensato per aiutare gli oltre 6.000 pazienti registrati, e circa 200 nuovi casi all'anno che sono coinvolti in questa malattia genetica.
Nel 2050 si stima che la popolazione mondiale supererà i 10 miliardi di persone. Un aumento demografico di questa portata metterà sotto pressione il sistema alimentare globale, costringendo le aziende a ripensare radicalmente la catena alimentare. Però, spiegano gli esperti, diventeranno comuni alimenti in grado di assorbire gas serra dall’atmosfera, così come il cambiamento climatico trasformerà le colture regionali.
Dal settore after market alla telematica, dalla e-mobility ai servizi di engineering, includendo la fase di Testing e Validazione, la nuova proprietà punta a rilanciare l’azienda grazie alla storicità del marchio, alla qualità dei prodotti, al proprio know-how e alla messa a disposizione dei propri laboratori.
L’iniziativa dell’Unione Europea punta a rivoluzionare la produzione di idrogeno verde attraverso elettrolizzatori ad alta efficienza, accelerando la decarbonizzazione dei settori industriali più energivori.