: "Cybersecurity e autonomia digitale" La sovranità secondo Aruba.it
Una vera e propria strada intelligente dove migliorare la sicurezza, i flussi di traffico e il comfort di guida, con benefici anche in termini di risparmio energetico e sostenibilità. È la Smart Road che ENEA ha realizzato nel Centro Ricerche Casaccia (Roma).
Una vera e propria ‘strada intelligente’ dove migliorare la sicurezza, i flussi di traffico e il comfort di guida, con benefici anche in termini di risparmio energetico e sostenibilità. È la Smart Road che ENEA ha realizzato nel Centro Ricerche Casaccia (Roma), nell’ambito del programma “Ricerca di Sistema Elettrico” (RSE) finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il progetto Smart Road prevede l’implementazione di un veicolo elettrico a guida autonoma e di 22 lampioni hi-tech, in grado di garantire una fitta rete di comunicazione con un’innovativa infrastruttura di elaborazione e supporto alle decisioni.
Lunga poco più di mezzo chilometro e larga 6 metri, la smart road ENEA raccoglie dati dai veicoli in transito e dai 22 pali intelligenti di cui è dotata e li indirizza verso un innovativo sistema urbano di elaborazione e di supporto alle decisioni denominato CIPCast (Critical Infrastructure Protection risk analysis and forecast), basato su sistema GIS (Geographic Information System). CIPCast crea in tempo reale le mappe per la gestione di eventuali condizioni di attenzione e allerta o per un’opportuna pianificazione della ricarica. La comunicazione può avvenire anche nella direzione inversa, da CIPCast al veicolo, mediante l’invio di messaggi su situazioni di pericolo, quali problemi sulla rete viaria conseguenti, ad esempio, a eventi meteorologici estremi o calamitosi.
Sul veicolo elettrico sono montati sensori in grado di rilevare posizione, velocità, particolato, stato di carica della batteria o del manto stradale, mentre le telecamere, le boe Bluetooth e le apparecchiature di connessione montate sui 22 lampioni intelligenti permettono di osservare e misurare la densità di traffico veicolare e pedonale, l’illuminazione naturale e le concentrazioni di inquinanti. Ciò consente, al variare del traffico stradale e delle condizioni meteo, di regolare l’intensità luminosa dei corpi illuminanti con benefici in termini di risparmio energetico e di minor impatto ambientale. Per implementare le funzionalità smart della strada, su alcuni pali sono stati inoltre installati dei punti di accesso wi-fi, connessi alla rete ICT del Centro Casaccia tramite fibra ottica, per comunicare con il veicolo autonomo che circola in strada e scambiare i dati relativi alla sperimentazione.
“Il nostro laboratorio ha lavorato su robotizzazione del veicolo, sviluppo della sensoristica di bordo e coordinamento delle attività, in collaborazione con i colleghi dei due laboratori di Analisi e protezione delle infrastrutture critiche e di Smart cities and communities”, evidenzia il responsabile del veicolo a guida autonoma del progetto Smart Road ENEA, Sergio Taraglio, ricercatore del Laboratorio di Robotica e intelligenza artificiale. “A breve proseguiremo con l’analisi del contesto sonoro urbano con tecniche di AI per mappare l’inquinamento acustico e dotare il veicolo di capacità di reazione in contesti di emergenza al sopraggiungere di veicoli di soccorso, mentre prospettive future riguardano la ricarica wireless e la mobilità intelligente legata al concetto di ride sharing, ovvero la possibilità di utilizzare veicoli autonomi per la condivisione di percorsi urbani, con l’obiettivo finale di presidiare e sviluppare concetti e soluzioni di grande attualità, che rappresentano una sfida per una migliore vivibilità delle nostre città”, conclude Taraglio.
L’intelligenza artificiale è utilizzata in diverse attività logistiche, sia in ufficio (26%) che sul campo (16%). Otto aziende su dieci hanno già riscontrato benefici.
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Quattro i green claim inibiti tra cui "maglieria Impatto 0" e "Questa impresa rispetta alti standard di impatto ambientale e sociale positivo". Per Il Tribunale di Milano sono considerati illegittimi i green claim vaghi, generici e non verificabili.
Lo annuncia Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Resta comunque garantita, sottolinea il Ministero, la possibilità di presentare nuove domande fino al 31 dicembre 2025.
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