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Si chiama “Microcosmo” il simulatore hi-tech realizzato da ENEA e FOS che consente di coltivare al chiuso e in ambienti estremi olivo, patata, pomodoro, lattuga e basilico, utilizzando comunque la terra.
Studiare gli effetti dello stress da carenza d’acqua sulla vite. È quanto si potrà fare con “Microcosmo”, il simulatore hi-tech di campo coltivato, realizzato da ENEA e FOS, scelto dal Santa Chiara Lab dell’università di Siena per condurre questa specifica sperimentazione nel più ampio contesto delle attività del progetto METROFOOD – PNRR.
Il Microcosmo ENEA-FOS è uno strumento unico nel suo genere per coltivare al chiuso e in ambienti estremi olivo, patata, pomodoro, lattuga e basilico, utilizzando comunque la terra. Si distingue dalle serre e dalle comuni camere di crescita principalmente per l’uso di sensori di controllo dei parametri ambientali - che influenzano crescita, sviluppo e riproduzione delle piante - e delle luci a LED per un’illuminazione di precisione tramite lunghezze d’onda selezionate invece dell’intero spettro solare.
“Le sue caratteristiche innovative e tecnicamente avanzate lo rendono uno strumento d’elezione per la ricerca avanzata in diversi campi del sapere, che includono la fisiologia vegetale, l’agronomia, l’agroecologia e l’ecofisiologia”, spiega l’inventore ENEA del Microcosmo, Luigi d’Aquino, ricercatore della Divisione Sistemi agroalimentari sostenibili.
“Con questi simulatori, acquisiti tramite la società Piano Green, il Santa Chiara Lab dell’università di Siena sarà in grado di replicare condizioni ambientali estreme per studiare come i portainnesti di vite reagiscano a tali sollecitazioni”, ha commentato il professor Giampiero Cai responsabile scientifico del Santa Chiara Lab. “I portainnesti che utilizziamo provengono da collaborazioni con le università di Padova e Milano e garantiscono un salto di qualità alle nostre ricerche. Prima di essere studiati nei Microcosmi, i portainnesti subiscono una selezione accurata nel nostro impianto aeroponico. Questa ricerca è fondamentale per sviluppare tecniche agricole più resilienti, garantendo una produzione vitivinicola sostenibile e fornendo alle aziende tecnologie avanzate e ricerche di eccellenza che possono migliorare l'efficienza produttiva, ridurre i costi operativi e mitigare i rischi associati alle variazioni climatiche”, aggiunge Cai.
“Il successo scientifico dell’utilizzo dei Microcosmi ENEA-FOS presso un centro di eccellenza come il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena ci rende particolarmente orgogliosi”, ha sottolineato Giorgio Allasia, COO Business Unit Engineering & Technology Transfer di FOS. “Credo si possa considerare vinta la sfida che abbiamo affrontato insieme all’ENEA di trasformare uno stato dell’arte della visione scientifica in un prodotto che possa supportare i laboratori di settore nello scale-up delle attività di ricerca. Inoltre, abbiamo creato la società Piano Green per operare in modo verticale nell’ambito Agritech e fornire i dispositivi alle realtà interessate”, prosegue Allasia.
“Piano Green si pone come partner di istituzioni che effettuano ricerca scientifica ad alto livello. La partnership con il Santa Chiara Lab costituisce un esempio perfetto di questo modello di collaborazione tra industria e mondo della ricerca basati sul made in Italy”, conclude Fabienne Moretta, amministratore delegato di Piano Green.
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