: "La sovranità digitale come scelta strategica" La sovranità secondo Aruba.it
Obiettivo la modernizzazione degli ospedali, il potenziamento delle strutture sanitarie. Il tutto rispettando la scadenza del dicembre 2026.
Sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) la giunta della regione Lazio si appresta a mettere a terra le risorse. Dal Next Generation EU sono state infatti destinate alla regione, guidata dal neo presidente Francesco Rocca, oltre 17 miliardi di euro per un totale di oltre 40 interventi. Infatti, in base al piano, i fondi saranno destinati ai progetti con rilevante impatto sulla pianificazione territoriale generale, rispetto ai quali dovranno essere assicurati meccanismi e strumenti adeguati di cooperazione e controllo definiti tra la Regione e gli enti e territori coinvolti.
Nell'ambito del PNRR, il governatore ha la delega e relativi dossier, per far sì che i risultati vengano raggiunti nei tempi previsti: "Il 2026 è un obiettivo che ci siamo dati e l'Amministrazione sta lavorando senza sosta per conseguire i risultati" evidenzia Francesco Rocca che poi precisa come alcuni interventi del PNRR probabilmente avranno bisogno di una rilettura e rivisitazione: "Ma ciò senza perdere di vista la scadenza del dicembre del 2026".
Da occupabilità, alle politiche attive del lavoro, fino alla valorizzazione dei luoghi e storici del Lazio, i fondi ci sono. Come detto dalla regione, ci sono ambiti dove il Lazio è abbastanza avanti come progettazione e fase esecutiva. Ovviamente, nei piani regionali, emerge il tema predominante della sanità. In questo settore si punta ala modernizzazione degli ospedali, oltre al potenziamento delle strutture di prossimità e alla stabilizzazione degli operatori sanitari. L'obiettivo di Rocca è quello di mettere a rete tutti i pronto soccorso e i posti letto della Regione, eliminando i fax. Proprio tra i punti cardine del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza c'è l'ammodernamento tecnologico degli ospedali e il potenziamento infrastrutturale del territorio, finanziando anche la medicina generale, la pediatria di libera scelta e la specialistica ambulatoriale per migliorare e facilitare l'accesso alle cure primarie e incentivare l'assistenza nelle aree interne a bassa densità abitativa.
Dal monitoraggio predittivo di infrastrutture critiche e aree a rischio frane, ai terreni che centellinano l’acqua in autonomia, ma anche device indossabili che proteggono dalle cadute o che diventano ‘coach’ personali grazie all’AI, oltre a tante soluzioni per migliorare il lavoro delle imprese: tutte le innovazioni made in Italy al CES di Las Vegas 2026.
22-12-2025
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Marche Salus si svilupperà su oltre 80.000 mq e nascerà vicino al nuovo Ospedale di Ancona. Si configurerà come un centro polispecialistico multidisciplinare, con al centro l’eccellenza diagnostica di Diagnostica Marche, affiancata da attività sanitarie integrate, prevenzione, riabilitazione, ricerca scientifica, formazione e accoglienza.
22-12-2025
Attraverso un'interfaccia web, il nuovo tool organizza dati geospaziali e servizi remoti, rendendo disponibili mappe di pericolosità, informazioni geografiche e analisi statistiche del territorio.
22-12-2025
Attraverso tecnologie di intelligenza artificiale di ultima generazione, calcolo ad alte prestazioni e tecniche di quantum machine learning, il progetto punta a rafforzare le capacità dell'UE nell'analisi di immagini satellitari per applicazioni di sicurezza e difesa attraverso tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, data fusion e quantum computing.
Il nuovo pacchetto per l'auto da una parte mantiene un forte segnale a favore dei veicoli a emissioni zero, al contempo offre all'industria automobilistica una maggiore flessibilità per raggiungere gli obiettivi di CO2, sostenendo i veicoli e le batterie prodotti nell'Unione europea. Dal 2035 le case automobilistiche dovranno rispettare un obiettivo di riduzione delle emissioni del 90%, mentre le restanti emissioni del 10% dovranno essere compensate mediante l'uso di acciaio a basse emissioni.
Le nuove generazioni di veicoli sono vere e proprie software-defined cars, progettate per evolvere nel tempo grazie a software, AI e aggiornamenti OTA: sono ormai più simili a dispositivi digitali che a mezzi meccanici. Ma perché queste auto possano davvero ‘pensare’, ‘prevedere’ e ‘collaborare’ tra loro, è indispensabile un ecosistema distribuito che metta in sinergia cloud provider, reti mobili, infrastrutture edge, specialisti di AI e piattaforme di interconnessione neutrali.
Secondo un recente report Istat l'11,5% delle imprese attualmente non utilizzatrici di Intelligenza Artificiale ne ha preso in seria considerazione l'impiego, rispetto al solo 4,6% registrato nel 2023.