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Ponte di Messina: Marco Lombardi, CEO di Proger, risponde alle critiche

Marco Lombardi, CEO di Proger, una delle Società responsabili della progettazione del Ponte, risponde alle numerose critiche sull'impatto tecnologico-ambientale ed economico del Ponte sullo Stretto.

TechWorld

“Troppe fake news: Il Progetto del Ponte sullo Stretto è un orgoglio dell’Ingegneria Italiana" sostiene nell’intervista realizzata da Luca Telese su “Il Centro”, il CEO di Proger, Marco Lombardi. "Un progetto non solo per niente vecchio, ma aggiornato fino all’ultimo momento utile, oltre che da tre delle più importanti Società di Engineering a livello internazionale, anche grazie al contributo di eccellenti ingegneri e consulenti esperti che sono al lavoro da oltre due anni e mezzo. Il progetto in questi anni è stato ottimizzato con le più moderne tecnologie. Il nostro progetto ha già fatto scuola, pur non essendo ancora realizzato: I più grandi ponti sospesi progettati e realizzati secondo il 'Messina Type' e si ispirano al progetto italiano”.Marco Lombardi, CEO di Proger“Le obiezioni al modello di Ponte 'Messina Type' sono tutte e solo Italiane”, puntualizza Marco Lombardi. “Guarda caso provengono da due grandi categorie, da un lato i non tecnici che criticano non conoscendo la materia. Dall’altro pochi tecnici, i quali sanno di che parlano, ma che probabilmente volevano fare loro il Ponte, forse con altre idee”. Il CEO afferma inoltre che il ponte dello stretto "Un’opera non è di destra né di sinistra: solo in Italia ascoltiamo i cori da curva sud su di un eccezionale progetto di viabilità”.

IL PONTE DI MESSINA, UN’OPERA SICURA

Allarmismo ingiustificato e strumentale sulla sismicità, il pensiero di Lombardi. “La fondazione del Ponte non insiste su di una faglia, perché la Cannitello è da intendersi più propriamente come un terrazzamento marino" afferma Marco Lombardi. "In ogni caso, non sarebbe in grado di attivare fenomeni sismogenetici. Tanto è vero che nel terremoto del 1908, guarda caso, tale 'supposta faglia Cannitello' non si è attivata. Il Ponte è un’opera sicura, progettata simulando l’impatto di un terremoto pari a quello del 1908. La tenuta del Ponte è stata testata simulando anche gli effetti di sei tra i più distruttivi terremoti della storia del mondo, compreso quello di Kobe” ma “nessuno di tali episodi sismici potrebbe minare tale struttura che è in acciaio e in sospensione, quindi estremamente flessibile per via della grande luce e intrinsecamente poco sensibile alle azioni sismiche” conclude il CEO della Società di progettazione.

L’effetto del vento. Il Ponte è stato dimensionato per resistere a raffiche fino a 270 km/h, con prove in galleria del vento a 290 che non hanno evidenziato alcun fenomeno di instabilità. Conta sapere, però, che la velocità massima mai registrata in quel tratto di mare è con raffiche di 144 km/h”. sostiene Lombardi.

IMPATTO AMBIENTALE LA NOSTRA BUSSOLA. INCOMPRENSIBILI I RILIEVI DELLA CORTE DEI CONTI

 Di fronte a queste alle molte domande sull'impatto ambientale ma soprattutto sui rilievi della Corte dei Conti, Lombardo afferma che: “Sono incomprensibili le osservazioni sulla sostenibilità dell’habitat poste dalla Corte dei conti - spiega -. L’ecologia è stata la nostra bussola. Ci siamo posti il vincolo della sostenibilità ambientale, che in precedenza non era mai stata una priorità”.

1. Il fondale marino: “Per il fondale marino - flora e fauna ittica - scavare le fondazioni enormi delle pile in modalità subacquea sarebbe stato una catastrofe”. Sulle segnalazioni della Corte dei conti, precisa il CEO di Proger, “abbiamo risposto a ben 239 diverse osservazioni di merito e domande della commissione di 'Valutazione di Impatto Ambientale' e di altri soggetti istituzionali. La Commissione ci ha promosso”.

2. Flora e fauna: Circa gli aspetti sugli effetti su flora e fauna, Lombardi precisa: “Sono stati affrontati in dettaglio migrazioni, effetti dell’ombra, cicli di deposizione delle uova, tutela delle specie ittiche e ornitologiche, protezione della flora marina, disturbo acustico e luminoso sulla fauna terrestre e marina. Il nostro approccio è innovativo. Per la prima volta, molti di questi interventi saranno realizzati prima dei lavori: potenziamo preventivamente l’ecosistema interessato dagli effetti del cantiere e non a fine lavori ripristinando ciò che si va a degradare”.

Il CEO della società di progettazione aggiunge “I materiali da scavo saranno riutilizzati solo per interventi di ripascimento e creazione di spiagge stabili sulla costa. Nulla è stato trascurato. Trapianteremo piantine di posidonia - fondamentale per l’assorbimento della CO2 - prima dei lavori per realizzare i pontili. Creiamo nuove praterie di alghe per mantenere protetto l’habitat marino”

3. Le rotte migratorie: Marco Lombardi approfondisce poi il tema della tutela delle rotte migratorie: “Con la piantumazione di vegetazione e la costruzione di aree di sosta tuteleremo le rotte migratorie dei volatili. Stagni e superfici vegetazionali con frutti e macchie di arbusti da bacche, a favore degli uccelli che popolano l’ecosistema dello stretto e che arrivano stanchi ed affamati dalle migrazioni transcontinentali": Inoltree, afferma il manager: “La soluzione della campata unica non è solo la migliore per gli effetti del sisma ma anche per gli aspetti ambientali. I fondali non saranno toccati dalla campata unica”.

OTTO MILIARDI DI RISPARMIO. TRANSITO IN 15 MINUTI CONTRO LE 3 ORE ATTUALI

“Esiste una straordinaria analisi Costi/benefici elaborata da autorevoli docenti della Bocconi, che forse nessuno ha letto. Secondo questi calcoli il Ponte produce più ricchezza del suo costo, pari a 14 miliardi” afferma Marco Lombardi. “Si tratta di benefici indiretti, ovviamente: qualità della vita, mobilità dei pendolari, effetti positivi al tessuto produttivo, impulso al turismo, con l’abbattimento dei costi di viaggio".

“Il beneficio principale - illustra Lombardi- è relativo al risparmio del tempo nel collegamento tra Sicilia e Continente, 15 min contro le due ore, vantaggio che la Bocconi converte in oltre 8 miliardi di euro”.

1. Le emissioni di CO2: “Sulle emissioni di CO2 “l’analisi costi/benefici dimostra che ci saranno benefici economici in termini di mitigazione climatica per 5.2 miliardi di euro - puntualizza Lombardi - ma c’è anche uno Studio della Regione Sicilia che quantifica il costo della Insularità che porterebbe a risparmiare: 6.5 miliardi di euro” afferma Marco Lombardi.

2. Il progetto non costa di più, i materiali sì: “Esiste una giusta norma del codice degli appalti per cui in caso di varianti in corso d’opera superiori al 50% andrebbe rifatta la gara”, aggiunge Marco Lombardi “ma nel caso specifico “l’incremento di costo è dovuto quasi esclusivamente alla semplice attualizzazione del costo delle materie prime. Non c’è alcuna variante in corso d’opera che lo ha determinato”.

NON È UNA CATTEDRALE NEL DESERTO

L'ultima osservazione del CEO di Proger è in risposta a quanti sostengono che alla fine il Ponte sullo Stretto non è altro che una cattedrale nel deserto, soprattutto in riferimento allo svilluppo dell'area limitrofa calabro-siciliana.

“Altro che Cattedrale nel deserto! Anche grazie al Ponte, sono in corso enormi investimenti sulle ferrovie. Conosco bene i lavori attualmente in corso per oltre 10,5 miliardi di euro, oltre ai 3,6 miliardi sulla Salerno Reggio Calabria; più di 2 miliardi sulla Catania-Messina. Poco meno di cinque sulla Palermo-Catania" conclude Marco Lombardi.

Domani 11 dicembre in edicola l'intervista integrale realizzata da Luca Telese sul “il Centro” a Marco Lombardi, CEO di Proger

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