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Sparkle aderisce al progetto ECSTATIC per trasformare i cavi sottomarini in sistemi di rilevamento globale

Le attività di sperimentazione sono in corso lungo il segmento tirrenico del sistema di cavi sottomarini BlueMed di Sparkle, da Genova a Palermo, e all’interno del Network Operation Center di Catania.

TechWorld

Sparkle ha aderito al progetto di ricerca europeo ECSTATIC per sviluppare soluzioni innovative volte a migliorare le capacità di rilevamento dei sistemi di cavi sottomarini per l’identificazione dei fenomeni sismici.

Esperimenti recenti suggeriscono che l’integrazione della comunicazione ottica ad alta velocità con tecnologie di sensing potrebbe trasformare i cavi sottomarini in fibra ottica in un sistema globale distribuito per la rilevazione di terremoti e tsunami oltre che per il monitoraggio delle infrastrutture. Con oltre cinque miliardi di chilometri di cavi in fibra ottica già installati – molti dei quali attraversano aree sottomarine e zone non coperte dai sensori tradizionali – si apre una straordinaria opportunità di utilizzare l’infrastruttura esistente per un’osservazione su larga scala, senza dover ricorrere a nuove installazioni. Tuttavia, per realizzare appieno questo potenziale sarà necessario ridefinire le tecniche di trasmissione, le caratteristiche del segnale e le architetture di rete.

Grazie a un finanziamento di 4 milioni di euro da parte dell’Unione Europea, il progetto ECSTATIC – un consorzio di 14 partner accademici e industriali – si propone di sfruttare le infrastrutture sottomarine digitali attraverso lo sviluppo di una metodologia innovativa basata su interferometria e polarizzazione per la rilevazione delle vibrazioni e dei segnali acustici tramite fibra ottica. Questo approccio rivoluzionario permetterà di migliorare significativamente le capacità di rilevazione, offrendo una maggiore sensibilità, un più ampio raggio di copertura e una localizzazione più precisa. Inoltre, l’impiego di tecniche avanzate per l’elaborazione dei dati, unite all’intelligenza artificiale e al machine learning, permetterà di monitorare in tempo reale eventi naturali e condizioni della rete con estrema precisione. Le tecnologie sviluppate saranno infine testate in contesti operativi reali, aprendo la strada alla loro standardizzazione e adozione su larga scala.

Le attività di ricerca si concentrano sul segmento tirrenico del sistema di cavi sottomarini BlueMed di Sparkle, da Genova a Palermo, con l’obiettivo di testare l’uso di queste nuove tecnologie per la rilevazione precoce dei terremoti, la manutenzione predittiva e il controllo dell’integrità della rete, avvalendosi infine del Network Operation Center (NOC) di Sparkle a Catania per l’archiviazione dei dati.

La partecipazione a questo progetto di ricerca rientra in un impegno più ampio di Sparkle per sperimentare l’uso accessorio dei cavi in fibra ottica sottomarini per finalità scientifiche e di protezione civile. Negli ultimi due anni, l’operatore globale ha infatti condotto diversi esperimenti sul proprio sistema di cavi “Mednautilus” in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), acquisendo una profonda esperienza e una vasta base di dati storici.

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