Il gruppo francese LDC, maggiore produttore di carne di pollo in Europa, firma un impegno per migliorare le condizioni di allevamento per 400 milioni di polli

Il gruppo francese LDC si è impegnato a implementare i criteri dello European Chicken Commitment per i propri marchi Le Gaulois e Maître CoQ entro il 2028. L’impegno arriva dopo tre anni di campagna dell’associazione animalista francese L214.

Autore: Redazione InnovationCity

Una decisione storica quella che arriva dal maggiore produttore di carne di pollo in Europa, il gruppo francese LDC, che ha annunciato un impegno a migliorare le condizioni di allevamento dei 400 milioni di polli allevati e macellati ogni anno per i suoi marchi principali Le Gaulois e Maître CoQ — e a tutti i clienti che lo richiederanno — entro il 2028.

L’impegno di LDC, in linea con i criteri dello European Chicken Commitment (ECC), comporta di fatto una riduzione della densità di allevamento da 20 a un massimo di 15 polli per metro quadrato, la fine dell'utilizzo di razze a rapida crescita, che sono causa di gravi sofferenze per gli animali, la presenza di luce naturale e arricchimenti ambientali negli allevamenti, l’eliminazione della macellazione tramite incatenamento a testa in giù di animali ancora coscienti.

Questo progresso è frutto del dialogo e della campagna più ambiziosa mai lanciata da L214, che ha combinato mobilitazioni, lavoro di sensibilizzazione, petizioni firmate da centinaia di migliaia di persone, inchieste e appelli pubblici.

Con questo passo avanti significativo, LDC si aggiunge alle 394 aziende che in Europa hanno già adottato gli standard ECC, inviando un segnale forte all’intero settore avicolo francese ed europeo.

Secondo uno studio del Welfare Footprint Project, l’adozione dell’ECC può ridurre fino al 78% la quantità di tempo che i polli vivono in condizioni di dolore intenso. E secondo il recente paper pubblicato da Eurogroup for Animals “Policy indicators for broiler welfare: the critical roles of breed selection and stocking density” sono proprio la densità e le razze a lento accrescimento, come emerso anche nell’ultimo parere scientifico dell’EFSA, i due indicatori fondamentali da tenere in considerazione per la definizione non solo di politiche aziendali, ma anche un efficace aggiornamento della normativa europea dedicata che sia in grado di regolare questa produzione e di garantire allo stesso tempo tutele adeguate e in linea con le più recenti evidenze scientifiche ai polli coinvolti nella filiera alimentare.

In Italia, Gruppo Fileni ha recentemente raggiunto la piena conformità a tutti i criteri dello European Chicken Commitment (ECC) per la propria intera offerta di prodotti a marchio proprio a base di pollo, inclusi quelli provenienti da filiera biologica, all’aperto e convenzionale, estendendo così l’impegno già assunto nel 2021. A questo si aggiunge l’impegno di supermercati come Carrefour Italia, Cortilia e Eataly. Tuttavia, ad oggi nessun altro produttore avicolo né insegna della GDO ha ancora reso noto un impegno pubblico analogo nel nostro Paese.

Simone Montuschi, presidente di Essere Animali, ha commentato: «L’impegno di LDC è un segnale chiaro e dimostra che un cambiamento concreto è possibile anche per le maggiori realtà del settore avicolo a livello europeo. In Italia, alcune aziende hanno già intrapreso questa strada, ma siamo ancora lontani da una trasformazione su larga scala, come invece sta avvenendo in altri Paesi, tra cui la Francia. È il momento che sempre più aziende scelgano di porre fine alle principali criticità dell’allevamento convenzionale dei polli, adottando anche nel nostro Paese standard in linea con l’ECC. Una scelta non solo necessaria, ma sempre più attesa da cittadini e consumatori consapevoli, che chiedono condizioni di vita più dignitose per questi animali».


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