«La storica sentenza di oggi dà nuova linfa al principio "chi inquina paga" ed è il risultato di un’importante opera di denuncia fatta dalla società civile e di indagine dei NOE dei Carabinieri. Ora il prossimo decisivo e necessario passo deve essere l'inizio delle operazioni di messa in sicurezza e bonifica di tutta l'area contaminata, a tutela dell'ambiente e della salute delle persone» sottolinea GreenPeace Italia.
Autore: Redazione InnovationCity
In merito alla sentenza emessa dal tribunale di Vicenza al termine del processo per inquinamento da PFAS contro l’azienda Miteni, che si è conclusa oggi 26 giugno con la condanna di 11 manager e l’assoluzione di altri 4 imputati, oltre a un risarcimento per oltre 300 parti civili, Chiara Campione di Greenpeace Italia commenta: «La storica sentenza di oggi dà nuova linfa al principio "chi inquina paga" ed è il risultato di un’importante opera di denuncia fatta dalla società civile e di indagine dei NOE dei Carabinieri. Ora il prossimo decisivo e necessario passo deve essere l'inizio delle operazioni di messa in sicurezza e bonifica di tutta l'area contaminata, a tutela dell'ambiente e della salute delle persone».