Secondo una ricerca di Deloitte, l’adozione della GenAI in Italia potrebbe generare un incremento di valore delle grandi imprese aziende compreso tra i 149 e i 446 miliardi di euro nel medio-lungo termine.
Autore: Redazione InnovationCity
L’adozione della GenAI da parte delle grandi imprese in Italia potrebbe portare a un aumento dei margini stimato tra il 5% e il 15% nel medio-lungo termine, con un incremento di valore delle aziende italiane tra i 149 e i 446 miliardi di euro. Questo l’impatto calcolato da Deloitte sulle aziende con fatturato superiore a 50 milioni di euro e almeno 250 dipendenti. Le stime emergono dal paper “Generative Tomorrow. The Future Unveiled, starring GenAI”, presentato in occasione dell’inaugurazione di Solaria Space, il nuovo hub della sede milanese di Deloitte interamente dedicato all’Intelligenza Artificiale Generativa.
Oltre a Solaria Space, Deloitte ha istituito il Centro di Eccellenza per la GenAI (CoE), guidato da Lorenzo Cerulli, che si avvale della collaborazione di partner tecnologici come NVIDIA, Google Cloud, AWS, IBM e Meta e di un team di professionisti specializzati: esperti in strategia di trasformazione digitale, architetti di sistema, analisti di dati, sviluppatori software e prompt engineer dedicati all’ottimizzazione dei prompt, ovvero le richieste testuali che vengono impartite ai modelli alla base delle soluzioni GenAI.
È basata sulla GenAI anche l’installazione artistica con cui è stata inaugurata la Galleria Deloitte, il nuovo spazio espositivo di Deloitte ospitato nella chiesa sconsacrata di San Paolo Converso. L’installazione, intitolata “Liturgica”, è stata realizzata da Giuseppe Lo Schiavo, un artista visuale che ama combinare tecnologia, scienza e cultura popolare. «Liturgica non celebra l’autonomia della macchina, ma la responsabilità e il potere dell’essere umano nel darle forma, nel dirigerne la rotta, nell’assumersi la paternità del proprio stesso futuro», ha detto Lo Schiavo presentando l’opera. «Come l’acqua, l’IA non possiede volontà: siamo noi a costruire le navi, a scegliere come attraversarla».
La Galleria Deloitte, insieme ai Solaria Space, sono l’ultimo tassello del nuovo Campus Deloitte di Milano, tra via Santa Sofia e Corso Italia. Situato nel complesso immobiliare di proprietà di Allianz che fu progettato negli anni ’50 da Gio Ponti, Antonio Fornaroli e Piero Portaluppi, il Campus Deloitte oggi è la sede di 6.500 professionisti Deloitte su un totale di oltre 14 mila in tutta Italia. Il complesso immobiliare è stato riqualificato su iniziativa di PIMCO Prime Real Estate, asset manager per gli investimenti immobiliari del Gruppo Allianz, in collaborazione con lo studio Skidmore, Owings & Merrill (SOM).
Il Campus, che, tra le altre cose, ospita un auditorium, una food court, una radio e uno spazio dedicato al well-being, si estende su 48 mila metri quadri, di cui oltre mille di verde, ed è un Nearly Zero Energy Building, vantando le certificazioni LEED Platinum, WELL Platinum e WiredScore Gold. La progettazione degli interni è stata curata da DEGW, business unit di Lombardini22, in collaborazione e supervisione del dipartimento Real Estate Deloitte, intervenendo su space planning, finiture, identità visiva e acustica. Il progetto ha adottato un approccio multidisciplinare, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.