Secondo uno studio dell’Università degli Studi di Milano e del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario del Lazio con l’istituzione di “Strade Scolastiche” si otterrebbe un miglioramento della qualità dell’aria medio mensile del 6% con picchi fino al 20% per alcune scuole.
Autore: Redazione InnovationCity
Per dimostrare come la qualità dell’aria abbia un impatto sulla salute dei bambini e come gli interventi di riduzione del traffico intorno alle scuole possono portare a benefici significativi in termini di miglioramento della qualità dell’aria, i ricercatori della Statale di Milano e del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario del Lazio hanno pubblicato uno studio su Environmental Research.
La ricerca è stata realizzata a partire dai dati sulla concentrazione di NO2 (biossido di azoto) raccolti durante la campagna “NO2, No Grazie!” svolta da Cittadini per l’aria nel febbraio 2023, che ha visto la partecipazione di migliaia di cittadini a Milano e Roma, partendo dalle concentrazioni degli inquinanti rilevati di fronte a circa 2.000 scuole e sviluppando diversi scenari di intervento.
Il team di lavoro scientifico, formato da Luca Boniardi, ricercatore del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano, Carla Ancona e Federica Nobile del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario del Lazio, ha rilevato che, a Milano, la concentrazione media di NO2 durante la campagna era di 45,6 μg/m³ e intorno alle scuole di 44,4 μg/m³: applicando gli interventi di riduzione del traffico indicati nello studio ci sarebbero dei decrementi medi mensili tra 0,8 e 2,7 μg/m³, con punte fino a 11 μg/m³.
Anche a Roma la concentrazione media di NO2 era molto alta, di 38,6 μg/m³, con una media simile (38,7 μg/m³) intorno alle scuole. Applicando gli interventi previsti si vedrebbero riduzioni medie comprese tra 0,7 e 1,9 μg/m³, con punte fino a 16 μg/m³.
Occorre ricordare inoltre che la Nuova Direttiva sulla qualità Aria Ambiente (AAQD) stabilisce obiettivi ambiziosi da rispettare entro il 2030 e che si avvicinano a quelli indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e per l’NO2 impone che non si possa superare la media annuale di 20μg/m³. Non solo, l’OMS suggerisce anche un limite medio giornaliero a tutela della salute pari a 25 μg/m3 e, considerati i dati riportati nello studio, si evince come questi risultati fotografano una situazione di criticità ambientale.
"A partire da misure osservate abbiamo sviluppato modelli di intelligenza artificiale: il traffico emerge come la principale variabile responsabile delle concentrazioni di NO₂". È quanto osserva Federica Nobile, statistico del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio.
Un risultato confermato anche quando si simulano scenari diversi: "Il messaggio resta chiaro: interventi locali di riduzione del traffico migliorano la qualità dell’aria, con potenziali benefici soprattutto per i più vulnerabili, bambini in primis”, conclude Luca Boniardi, ricercatore dell'Università degli Studi di Milano e coautore dello studio.