In Italia cresce l’uso della bicicletta ma non migliora la sicurezza

Per la UE il 2024 sarà l’anno europeo della bicicletta ma per il 42% dei comuni italiani la pianificazione della mobilità urbana non è ancora una priorità. Secondo Bike Facilities serve uno sforzo in più da parte delle amministrazioni.

Autore: Redazione InnovationCity

La bicicletta continua a creare valore sul territorio: secondo lo studio “Ecosistema della Bicicletta 2023” nel corso del 2022 la spesa complessiva effettuata dai 6,3 milioni di turisti che hanno scelto la bicicletta come mezzo di trasporto durante le loro vacanze è stata valutata a 7,4 miliardi di euro. Tendenza che ha portato il Parlamento Europeo ad approvare nel 2023 la "Cycling Strategy", un maxi piano di 18 punti che, oltre a riconoscere ufficialmente la bicicletta come mezzo di trasporto a tutti gli effetti, spinge gli Stati membri a investire in infrastrutture ciclabili e politiche industriali relative al comparto delle due ruote.

Tuttavia, nonostante la crescente importanza attribuita alla bicicletta, in Italia la sicurezza delle persone su due ruote per il 42% dei comuni non è ancora considerata una priorità (fonte: Report Focus2R). Un problema che talvolta è interpretato come battaglia ideologica tra schieramenti politici, ma che secondo Bike Facilities, azienda trentina che ricerca, sviluppa e promuove prodotti per la micro mobilità elettrica, deve essere risolto dai produttori di biciclette, le aziende e gli enti pubblici.

Proporre idee che agevolino l’installazione di infrastrutture e rendano più semplice per gli amanti della bicicletta spostarsi su due ruote è un compito non facile, ma che per numerose aziende italiane come Bike Facilities è diventato una vera e propria missione a cui lavorare ogni giorno. Ed è proprio da Bike Facilities che nasce una delle più recenti soluzioni per il settore della mobilità dolce: Bike Station, la struttura mobile che permette a tutte le aziende, strutture ricettive, attività commerciali (e non solo) di diventare 100% bike friendly.

Bike Station: così ogni luogo può diventare bike friendlySempre più persone scelgono dove trascorrere il proprio tempo libero in base a quante strutture ricettive bike friendly e infrastrutture cicloturistiche un territorio offre. Si tratta di un’esigenza che proviene dai clienti, ma alla quale le aziende, gli enti e tutte le attività commerciali devono essere pronte a rispondere. L’idea della Bike Station nasce proprio per agevolare l’apertura di negozi, imprese alberghiere, officine, bar e ristoranti al mondo della bicicletta” spiega Fabio Toccoli, fondatore di Bike Facilities.

Anche se meno ingombranti delle macchine, la cura delle biciclette, il loro deposito, pulizia e sviluppo necessitano spazio. Sono sempre più le attività ricettive e commerciali che nascono già con un’impronta bike friendly, ma per incentivare il cicloturismo e lo sviluppo di prodotti e servizi ricettivi collegati, è necessario che anche il resto delle strutture possa diventare un punto di riferimento per chi si sposta in bici.

Bike Facilities ha così creato Bike Station, la prima struttura mobile a bassissimo impatto ambientale che può rendere ogni attività - come negozi, bar, ristoranti, hotel, alberghi, campeggi e officine - 100% bike friendly. Si tratta di container realizzati in acciaio, materiale interamente riciclabile e che può essere riutilizzato all’infinito, itineranti ed estremamente versatili. Creata per rispondere alle esigenze di tutti i tipi di ciclisti, la Bike Station targata Bike Facilities è dotata di arredi e accessori realizzati su misura, tra cui banco lavoro, attrezzi, prese per la ricarica delle e-bike e porta bici verticali salva-spazio. In questo modo ogni attività, dalla più piccola e meno attrezzata alla più ampia, ha la possibilità di creare la propria area bike personalizzata temporanea, senza mai dover costruire un edificio. Trattandosi di una struttura mobile, quindi, l’installazione della Bike Station diventa molto più semplice non necessitando di permessi edilizi, ma solo di autorizzazioni per l'occupazione temporanea del suolo pubblico e per l'eventuale allaccio elettrico. Grazie all’impianto fotovoltaico che può essere installato sul container, la Bike Station diventa stand alone e quindi indipendente anche dall'allaccio elettrico.

Realizzati in collaborazione con un’azienda costruttrice romana specializzata, i container utilizzati per produrre per le Bike Station sono tutti “primo viaggio”, cioè sono contenitori che hanno viaggiato solo una volta dalla loro produzione. Grazie a materiali che vengono selezionati e “recuperati”, ovvero debitamente lavorati e modificati per le nuove finalità d’uso, Bike Station permette di ridurre al minimo l’impiego dei materiali inquinanti utilizzati durante la produzione. Ogni container è realizzato con uno o più portelloni (lato lungo e/o corto, ad apertura verticale e/o orizzontale) che diventano il vano di ingresso.


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