Dallo studio emerge con chiarezza come una rete di raccolta più capillare, visibile e integrata nei luoghi di vita quotidiana sia la leva decisiva per favorire corretto conferimento e ridurre l’errato smaltimento. Il tema è stato al centro del confronto tra rappresentanti della filiera, che si sono riuniti nel corso dell’incontro “La raccolta delle batterie tra nuove strategie e scenari europei”.
Autore: Redazione InnovationCity
In occasione di Ecomondo 2025, il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA) ha promosso l’incontro “La raccolta delle batterie tra nuove strategie e scenari europei”, un momento di confronto sulle prospettive del settore alla luce del Regolamento UE e dei target di raccolta europei.
“Il Regolamento europeo sulle batterie rappresenta una svolta per l’intero comparto: definisce obiettivi ambiziosi non solo di raccolta, ma anche di riciclo, tracciabilità e contenuto di materiale riciclato. La sfida della raccolta delle batterie portatili non è solo tecnica, ma culturale” ha dichiarato nel suo saluto di benvenuto Laura Castelli, presidente del Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori. “Lo scorso anno abbiamo avviato il tavolo dedicato all’incremento della raccolta: oggi presentiamo i primi risultati di questo percorso, frutto di analisi approfondite e collaborazione tra tutti gli attori della filiera”.
Il dibattito è stato anticipato dalla presentazione dell’indagine realizzata da Ipsos Doxa Italia “Portare le pile a destinazione” sul comportamento degli italiani nel conferimento delle batterie portatili esauste e sulle strategie di prossimità da adottare per accelerare la raccolta che attualmente è distante dagli obiettivi richiesti per il 2027 (63%) e per il 2030 (73%) dall’Unione Europea.
I risultati della ricerca IPSOS: la prossimità come chiave di svolta
La fotografia che emerge dall’indagine realizzata per il CDCNPA è di un Paese dichiaratamente consapevole dell'impatto delle proprie azioni sull'ambiente e pertanto predisposto ad agire per proteggerlo. La maggior parte dei cittadini è abituata a conferire in maniera corretta le batterie portatili: per 8 su 10 è già un’abitudine rimuoverle per poi portarle nei punti di raccolta dedicati, e 3 italiani su 4 le conferiscono in maniera corretta. Più precisamente, il 77% dichiara di conferire le pile in un punto dedicato, ma il 14% le conserva in casa “in attesa”, mentre il 9% le smaltisce erroneamente con altri rifiuti.
Il 44% degli italiani dice di aver ricevuto informazioni sul corretto conferimento semplicemente “vedendo i contenitori”. Eventuali barriere nella consegna sono legate soprattutto a un tema di opportunità più che di reale motivazione, come il “come” e il “dove” (per esempio, distanza percepita, scarsa visibilità/riconoscibilità dei contenitori, non sapere dove si trovano i punti di ritiro, orari scomodi).
La raccolta è caratterizzata da un ciclo “plurimensile”: il 37% conferisce ogni 4-6 mesi, segno che la rete deve intercettare la routine quotidiana, non richiedere “viaggi apposta”.
La prossimità emerge come la principale leva per far crescere la raccolta: le preferenze sui luoghi presso cui conferire le batterie scariche sono a netto favore della grande distribuzione (63%), seguita dal commercio di vicinato/servizi quotidiani (52%), uffici e servizi pubblici (29%). Tra questi spiccano le Poste (69%). I luoghi di transito valgono il 20%, con maggiore rilevanza di stazioni dei bus e dei treni.
Gli italiani chiedono che la raccolta delle batterie possa avvenire in prossimità di luoghi di vita quotidiana e che la rete abbia una capillarità immediata: nelle grandi città circa il 60% vuole un punto entro 800 metri, mentre nei piccoli comuni la distanza può essere anche oltre 1,5 km, purché in un luogo abituale (supermercato, ufficio, scuola).
Poiché la rete di raccolta è il primo mezzo di comunicazione per informare, deve essere anche in grado di “parlare” da sola così da attivare il comportamento e ridurre l’errato conferimento.
“L'indagine dimostra che gli italiani sono pronti. Hanno la consapevolezza ambientale, vogliono fare la cosa giusta” ha affermato Alberta Della Bella, Senior Resarcher Ipsos Doxa Ital. “Dobbiamo solo portare la soluzione più vicina a loro. Letteralmente. Perché quando il contenitore è sotto casa, nel supermercato, dal tabaccaio, il conferimento da eccezione diventa abitudine. E così trasformiamo i cassetti pieni di pile in miniere di risorse preziose”.
Produttori, gestori della raccolta a confronto
Nella tavola rotonda moderata da Alessandra De Santis, giornalista di EconomiaCircolare.com, si sono confrontati alcuni attori della filiera: Laura Mascheretti, membro del Tavolo Strategico del CDCNPA, Bernardo Piccioli Fioroni Settore ambiente Utilitalia e Luca Tinelli Capo Gruppo Batterie di ANIE – CSI. Il dibattito ha analizzato e approfondito possibili nuove soluzioni e proposte per favorire la prossimità della rete di raccolta e una sua maggiore integrazione nel quotidiano.
Il CDCNPA ha annunciato l’avvio di attività di raccolta nelle scuole che si aggiungono alla attuale rete di raccolta in un’ottica di prossimità. Una scelta che risponde alle sollecitazioni evidenziate dalla ricerca commissionata e che è sinergica ai crescenti investimenti in comunicazione riservati alle fasce più giovani da parte del consorzio che ha avviato proprio in questi giorni “Energia in gioco”, il progetto educativo dedicato alle scuole primarie e secondarie per l’anno scolastico 2025/2026 che comprende il videogioco educativo “MechaSmash”. L’iniziativa è stata pensata per coinvolgere le nuove generazioni e diffondere comportamenti virtuosi, e ha il duplice obiettivo di aumentare la raccolta e costruire insieme una cultura della responsabilità ambientale.
Va nella direzione di accrescere la raccolta anche il progetto pilota specifico finalizzato a dare maggiore riconoscibilità ai punti di raccolta nei negozi della distribuzione in forza di una veste grafica uniforme e dall’elevata efficacia comunicativa. “Come Tavolo Strategico del CDCNPA, da un anno stiamo lavorando per valutare le possibili strategie di aumento della raccolta di pile dal cittadino per avvicinarci ai target europei” ha sottolineato Laura Mascheretti, membro del Tavolo Strategico del CDCNPA. “Abbiamo quindi analizzato le diverse realtà europee per mutuare best practices, ma anche la nostra filiera attuale per trovarne criticità e spunti di miglioramento, come il potenziamento dei punti nella distribuzione e l'avvicinamento al cittadino arrivando anche nelle scuole”.
Nel suo intervento Utilitalia ha sottolineato l’importanza di rendere l’attività di raccolta delle batterie sempre più sinergica con i gestori di rifiuti urbani per una raccolta complessivamente più efficiente. “Il Regolamento europeo fissa obiettivi progressivi di raccolta differenziata di rifiuti di batterie portatili, per raggiungere i quali l’Italia è chiamata a potenziare significativamente l’intercettazione di questo flusso, trovando necessariamente soluzioni nove” ha affermato Bernardo Piccioli Fioroni Settore ambiente Utilitalia. “In questo contesto è importante valorizzare le possibili sinergie tra sistemi EPR e imprese responsabili della gestione dei rifiuti urbani. Per queste migliorare l’intercettazione dei rifiuti di batterie portatili non significa solo rispettare un obbligo di legge, ma ridurre i rischi associati alla gestione del flusso dei rifiuti indifferenziati, in cui la presenza di pile e batterie (soprattutto se al litio) è spesso causa di esplosioni e incendi negli impianti di trattamento”.
ANIE CSI, l’associazione che all’interno di Federazione ANIE rappresenta le aziende dell’industria dei componenti e sistemi per impianti, ha sottolineato come il nuovo Regolamento europeo sulle batterie rappresenti una svolta necessaria ma anche una sfida impegnativa per le imprese. Ha inoltre evidenziato che gli sforzi dei produttori sono diretti non solo al raggiungimento dei nuovi target di raccolta, ma prima ancora al rispetto dei requisiti sulla conformità dei prodotti, fondamentali per accompagnare la transizione verso un’economia circolare realmente sostenibile.
“Il Regolamento europeo sulle batterie rappresenta una svolta necessaria, ma anche una sfida impegnativa per le imprese. È un testo ambizioso e complesso, che chiede molto ai produttori e agli operatori del settore, e per questo deve essere applicato con equilibrio e realismo” ha dichiarato Luca Tinelli Capo Gruppo Batterie di ANIE – CSI.” Se ben implementato, può diventare un motore di sostenibilità e innovazione; se gestito male, rischia invece di penalizzare la competitività europea a vantaggio dei competitor extra UE. Perché funzioni davvero, serve una visione di economia circolare concreta, supportata da un’infrastruttura efficiente per la raccolta, il trattamento e il riuso delle batterie - solo così potremo trattenere in Europa le materie prime critiche e costruire un sistema industriale più forte e indipendente”.