La sostenibilità passa dal primo al secondo posto nelle priorità delle aziende italiane

Lo rileva una ricerca di Google Cloud nel quale si evidenzia che il calo delle risorse economiche è un ostacolo per gli obiettivi green, ma la sostenibilità rimane un fattore chiave, con il 99% delle imprese che attua iniziative concrete.

Autore: Redazione InnovationCity

La seconda edizione dello studio annuale sulla sostenibilità, commissionato da Google Cloud a The Harris Poll, ha analizzato l’impegno delle imprese in questo ambito. Dai dati emergono nuovi elementi che potrebbero avere un impatto sulle strategie delle aziende in ambito ESG, tra cui la situazione macroeconomica e il calo di risorse disponibili, ma emerge anche la volontà dei manager di far fronte a questo scenario in maniera concreta con un miglioramento degli strumenti di misurazione per il raggiungimento di obiettivi precisi.

La ricerca, che ha coinvolto oltre 1.400 manager di alto livello in 16 Paesi, tra cui l’Italia, mostra che nel nostro Paese le iniziative ambientali, sociali e di governance (ESG) sono passate dall'essere la priorità organizzativa numero uno dello scorso anno alla seconda posizione nel 2023. Molti intervistati attribuiscono la colpa al contesto macroeconomico e alle pressioni esercitate da soggetti esterni per dare la priorità all'ottimizzazione dei rapporti con i clienti e all'aumento dei ricavi a scapito delle iniziative di sostenibilità.

Ma pensare alla sostenibilità come a un costo nel breve termine anziché come a un investimento a lungo termine rappresenta un'opportunità mancata. A livello italiano, la stragrande maggioranza (84%) dei manager intervistati è consapevole che i clienti sono più propensi ad apprezzare marchi sostenibili, ma allo stesso tempo il 71% si trova a dover far fronte a un calo delle risorse economiche per il raggiungimento dei propri obiettivi di sostenibilità.

Il greenwashing aziendale e l'ipocrisia green sono ancora preoccupazioni diffuse tra gli intervistati italiani di quest'anno, con più di 2 manager su 5 (43%) che hanno ammesso di aver sovrastimato - o rappresentato in modo impreciso - le proprie attività di sostenibilità. Molti ritengono che il greenwashing sia involontario e sottolineano la necessità di misurazioni accurate, identificando nella mancanza di strumenti uno dei maggiori ostacoli a un vero progresso. I manager italiani vorrebbero sistemi efficaci per tracciare i loro miglioramenti, e il 91% dei rispondenti sta cercando di muoversi in questa direzione per raggiungere obiettivi più precisi. L'88% degli intervistati in Italia ha anche sottolineato l'importanza di non ridurre la sostenibilità a un mero strumento di comunicazione, a dimostrazione della consapevolezza della necessità di conseguire risultati concreti in ambito ESG.

Nonostante le difficoltà e le incertezze legate al contesto odierno, i dati ci forniscono un motivo per essere ottimisti. Infatti, in Italia, il 99% delle aziende intervistate ha già attivato almeno un programma per promuovere le proprie iniziative di sostenibilità, e la partecipazione a queste iniziative è rimasta per lo più invariata rispetto allo scorso anno. Poiché siamo consapevoli del ruolo della tecnologia per supportare le imprese nel raggiungimento dei loro obiettivi in ambito ESG, continueremo ad affiancare i nostri clienti per aiutarli a misurare in maniera più precisa l’impatto delle loro app e servizi digitali, aumentare la loro resilienza ai cambiamenti climatici, e supportarli nel percorso di decarbonizzazione” conclude Fabio Fregi, Country Manager Italy di Google Cloud.


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